donald trump larry sabato kamala harris

IL SABATO DEL VILLAGGIO – UN ABBRACCIO A LARRY SABATO, UNO DEGLI ANALISTI PIÙ “PRESTIGIOSI” D’AMERICA, CHE DOPO AVER DATO PER VINCENTE KAMALA HARRIS SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI PER GIUSTIFICARE LA SUA FIGURACCIA. E SCARICA LA COLPA DELLA SCONFITTA DEMOCRATICA SUL POVERO JOE BIDEN: “IL VERO PROBLEMA È STATO LUI. ORA PASSERÀ DEL TEMPO PRIMA CHE UNA DONNA VENGA CANDIDATA ALLA PRESIDENZA” (UN'ALTRA PREVISIONE AD MINCHIAM?)

Estratto dell’articolo di Ang. Pau. Per “Il Messaggero”

 

LARRY SABATO PREVEDE LA VITTORIA DI KAMALA HARRIS

Dietro alla vittoria di Trump ci sono diversi fattori, «ma di sicuro la decisione di Joe Biden di non farsi da parte prima e di permettere delle primarie del partito democratico è uno dei motivi che più hanno pesato sulla sconfitta di Kamala Harris», dice Larry Sabato, numero uno del Center for Politics della University of Virginia, una delle le voci più prestigiose tra gli analisti politici degli Stati Uniti: «Persino la campagna di Trump non credeva in una vittoria come questa, certo non di queste proporzioni, soprattutto negli stati del Blue Wall che ora è stato abbattuto».

Larry Sabato

 

Nel 2020, Trump ha perso con lo stesso numero di voti con cui ha vinto nel 2024, poco più di 70 milioni. Nel frattempo, i democratici, con Harris, hanno perso milioni di voti rispetto a Joe Biden. Cosa è successo? Quegli elettori sono rimasti a casa o hanno spostato il loro sostegno?

 

«La tanto decantata operazione di mobilitazione al voto dei democratici è fallita miseramente. Ma il vero problema è stato Joe Biden, che ostinatamente ha insistito nel candidarsi per la rielezione all'età di 81 anni, quando era chiaramente invecchiato e fragile. Se i democratici avessero svolto delle primarie aperte […] primavera del 2024, il candidato finale (che fosse Harris o un altro) sarebbe stato in una posizione molto migliore per sfidare Trump».

 

dibattito tra donald trump e kamala harris 5

I democratici hanno provato due volte a eleggere un presidente donna ed entrambe le volte hanno perso, sempre contro Trump. Pensa che saranno i repubblicani a portare una donna alla presidenza degli Stati Uniti, magari con qualcuno come Nikki Haley?

«Trump non permetterà mai a Nikki Haley di essere la candidata. E per due volte, Trump ha scelto uomini come vicepresidente. Passerà del tempo prima che uno dei due partiti nomini di nuovo una donna come candidata alla presidenza».

 

In molti avevano previsto che Harris avrebbe vinto con un lieve margine e quasi tutti erano convinti che fosse forte negli stati del Blue Wall. Cosa è successo?

donald trump kamala harris

 

«In realtà, eravamo al limite inferiore delle previsioni su Harris, appena sopra i 270 voti elettorali. Alcuni avevano persino previsto che superasse i 300. Abbiamo mantenuto una certa cautela […]. Persino alcuni nella campagna di Trump temevano che i democratici avessero il vantaggio nel Blue Wall. Il Blue Wall ora non esiste più: è stato frantumato».

Larry Sabatodonald trump kamala harris immagine fake generata dall ialarry sabatoIL TRUMP-OLINO DI KAMALA - VIGNETTA BY GIANNELLIdonald trump bacia kamala harris immagine fake generata dall iaKAMALA HARRIS DONALD TRUMP Larry Sabato

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…