SALVATE IL SOLDATO AZZOLLINI PER SALVARE IL GOVERNO RENZI! – SCHIFANI (NCD) E ZANDA (PD) HANNO TROVATO L’ACCORDO. MA DOMANI SE NE RICORDERANNO, IN AULA, I PIDDINI PIÙ MALMOSTOSI? NEL DUBBIO, UN QUALCHE AVVERTIMENTO NON CI STAVA MALE: SALTATO 4 VOLTE IL NUMERO LEGALE…
DAGOREPORT
Attenzione! Provocazione! Dopo aver tanto sbandierato ai quattro venti che il Senato avrebbe lavorato dal lunedì al venerdì, e con ritmi da catena di montaggio, per smaltire quel po’ po’ di grandi riforme renziane che il paese aspetta impaziente per andare in vacanza con animo più lieto, proprio ieri, all’inizio dell’annunciato tour de force, il calendario di Grasso s’è ammosciato come un soufflè mal cucinato.
A Villa Arzilla di via del Senato è saltato per quattro volte (quattro!) il numero legale, tanto che poi la seduta numero 491 ha dovuto essere clamorosamente e inesorabilmente aggiornata ad oggi. Come mai? Tutta e solo colpa di quei lazzaroni di senatori che non sono abituati a lavorare di lunedì? O forse non gli piaceva punto il decreto sugli enti locali che gli avevano piazzato ieri all’ordine del giorno, tanto che sulla votazione delle questioni incidentali se la sono svignata dall’aula per far mancare quattro volte di seguito (quattro!) il numero legale?
ANTONIO AZZOLLINI EX SINDACO DI MOLFETTA
A pensar male si fa peccato, come diceva il compianto senatore a vita Andreotti, ma molto spesso ci si indovina. Ed ecco qua il retroscena: domani, 29 luglio, l’aula di Palazzo Madama sarà chiamata a votare sull’arresto del senatore Antonio Azzollini di Area Popolare (provenienza Ncd), ex potente presidente della V commissione, la Bilancio.
Ricordate il crac della casa di cura delle suore della Divina Provvidenza, in cui il nostro, secondo i magistrati, ha avuto la sua bella parte? Quello che, secondo l'ordinanza d'arresto, alle suore diceva con grande eleganza: «da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca»?
Ecco, quel signore lì.
In attesa del pronunciamento dell’aula, il bell’Antonio ha avuto il buon gusto di dimettersi da presidente della Bilancio. E intanto, nelle retrovie, Renato Schifani e Luigi Zanda, l’uno capogruppo (Ncd di rito non alfaniano) di Area Popolare e l’altro del Pd (renziano) hanno trovato l’accordo: salvare il soldato Azzollini per salvare il governo Renzi.
Ma domani se ne ricorderanno, in aula, i piddini? E obbediranno alla consegna di Zanda quelli più malmostosi? Nel dubbio, un qualche avvertimento non ci stava male. Governo avvisato…