SAMBA IN VATICANO - SE IL BRASILIANO SCHERER HA GRANDI CHANCE DI SALIRE AL SOGLIO DI PIETRO NON È SOLO PERCHÉ È STRANIERO E VICINO A RATZINGER - L’ARCIVESCOVO DI SAN PAOLO, PUR NON ESSENDO UN LEADER DI POLSO, MASTICA FINANZA: È NELLA COMMISSIONE CARDINALIZIA DI VIGILANZA SULLO IOR - PARLA 5 LINGUE, È VICINO AI POVERI E NON DISPREZZA LA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE - È DATO PER “PROGRESSISTA” MA E’ CONTRO L’USO DEL PRESERVATIVO E L’ABOLIZIONE DEL CELIBATO TRA I PRETI…

Maria Lombardi per "il Messaggero"

«E' un gesto che deve far riflettere. Ci invita a non mettere mai nulla davanti alla Chiesa: questo è l'insegnamento che ci dà Benedetto XVI». Accanto allo stupore c'è «un sentimento di vera ammirazione per il Santo Padre». E' sincero, il cardinale brasiliano di origini tedesche Odilo Pedro Scherer, 63 anni.

Le sue parole non passano inosservate, sono un po' fuori dal coro addolorato che si leva dalla curia e mettono in buona luce l'arcivescono metropolita di San Paolo in vista del conclave. Tra i papabili latinos è forse il candidato di maggior peso, anche se il cardinale argentino Sandri viene dato per favorito dai bookmakers inglese e il connazionale Borgoglio sostenuto dai progressisti nel 2005 fu secondo in quanto a voti solo a Ratzinger.

Scherer ha dalla sua le origini: un po' tedesco (discende da emigranti della regione della Saarland) un po' brasiliano, rappresenterebbe la discontinuità nella tradizione. Un Papa dell'America Latina, il maggior bacino mondiali di fedeli, legato al tempo stesso all'Europa. Ma lui mantiene un profilo basso e dice che la geografia non c'entra niente con il conclave. «Non contano né l'età, né la provenienza: conta solo essere preparati a guidare la Chiesa».

ECONOMISTA
Non è il solo punto a favore di Scherer. Ha esperienza nella curia romana, è dottrinalmente solido, ha anche dimestichezza con le questioni finanziarie essendo membro dela commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior e del consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.

In tempi di crisi un Papa che sia anche un po' manager non guasta. Parla il portoghese, lo spagnolo, l'italiano, il tedesco, l'inglese. Benedetto XVI lo ama molto anche per quei tratti di carattere così vicini a lui: Scherer è umile, di una bontà disarmante, gira per Roma con il basco nero, vestito come un prete qualsiasi e in questo ricorda il cardinale Ratzinger.

PASTORE
E' contro l'uso del preservativo e l'abolizione del celibato tra i preti. Moderatamente progressista, lo definisce qualcuno, spende i suoi sermoni a favore dei poveri e della giustizia sociale, fa visita nelle favelas anche ai musulmani, elogia gli «aspetti non politici» della teologia della Liberazione come l'attenzione alla miseria e ne critica le derive marxiste. Sta organizzando la giornata mondiale della gioventù dal 23 al 28 luglio a Rio.

Una sola debolezza. Il cardinale Scherer è un pastore più che un uomo di governo, si teme che la poca fermezza nell'amministrazione della curia possa rivelarsi un grande limite in un momento segnato da spaccature e rivalità. Settimo di 13 figli, Scherer è nato a Cerro Largo. Consacrato vescovo ausiliare di San Paolo nel 2002 dal cardinale Hummes, alla sua morte ne ha preso il posto di arcivescovo. «Il Brasile merita un Papa - dice il vescovo Darci Nicioli, «è il paese con il maggior numero di cattolici del mondo».

 

 

ODILO PEDRO SCHERER jpegODILO PEDRO SCHERER jpegODILO PEDRO SCHERER jpegODILO PEDRO SCHERER jpegODILO PEDRO SCHERER jpegIL CARDINALE ARGENTINO LEONARDO SANDRI jpeg

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…