SAPESSI COME E’ STRANO INCONTRARE OBAMA A MILANO – QUASI UN’ORA E MEZZO DI COLLOQUIO TRA L’EX PRESIDENTE USA E RENZI - "LA POLITICA SI FA FUORI DAI PARTITI" – SULL’ELEZIONE DI MACRON: “UN FATTO POSITIVO” - MA OBAMA CONTINUA A CONSIDERARE LA MERKEL LA NUMERO UNO: “FORTE E SERIA” – IN SERATA CENA DI GALA CON POLITICI E IMPRENDITORI A PALAZZO CLERICI- VIDEO
Goffredo De Marchis per la Repubblica
Il mondo ha bisogno di young leaders. Nuova generazione per nuove sfide di un pianeta globalizzato e complesso. Allora Matteo Renzi (42 anni) tira fuori dalla tasca il cellulare e chiama il neopresidente francese Emmanuel Macron (39).
Felicitazioni anche se il segretario del Pd si era già scambiato degli sms con il vincitore la sera prima. Poi passa il telefonino a Barack Obama e continua la serie di presentazioni e auguri. L' altra "lezione" di Obama è che i leader del futuro dovranno imparare a esercitare la loro funzione anche fuori dai partiti tradizionali.
Per un' ora e mezza l' ex presidente degli Stati uniti e Renzi s' incontrano faccia a faccia in una saletta del Park Hyatt di Milano. Le fonti ufficiali descrivono il colloquio come una rimpatriata tra amici. Via la giacca, maniche di camicia e abbracci del tipo che piacciono al cestista Obama: petto contro petto. L' ammirazione di Renzi è evidente, ma anche l' ex inquilino della Casa Bianca, raccontano i testimoni, non si sottrae al ruolo di mentore. Si erano visti a Washington in occasione dell' ultima cena di Stato obamiana offerta a un leader straniero.
Era il 18 ottobre scorso. Un' altra epoca sia per l' America sia per l' Italia. Fu il giorno perfetto dell' allora premier italiano, ricoperto di elogi e incoraggiamenti dal padrone di casa. Tre settimane dopo Donald Trump trionfava negli Usa con il proposito di smantellare le riforme di Obama pezzo a pezzo. Un mese e mezzo dopo Renzi perdeva il referendum e Palazzo Chigi. Quel giorno dunque fu perfect, i successivi molto meno.
Si ritrovano a Milano dove Obama parlerà oggi di alimentazione a un convegno organizzato dalla Fondazione Obama e dall' Ispi, l' istituto per gli studi internazionali. I partecipanti pagano 850 euro a testa per ascoltare il suo speech. Fundraising per la sua associazione. E Renzi, a cena, invita i ricchi ospiti a contribuire generosamente.
Nel colloquio prima e alla tavola vip poi, Obama offre ai suoi interlocutori qualche giudizio sull' Europa. «Un fatto positivo» è l' elezione di Macron e in parte l' uscita di Hollande perché non è riuscito a giocare un ruolo determinante in Europa. Quello che invece ha fatto Angela Merkel e si capisce che Obama la considera la numero uno: «Forte e seria».
Ma arrivano i complimenti anche ai due presenti al tavolo Mario Monti e Renzi: «Le loro riforme sono state importanti». L' ex presidente spiega un po' come si vede nel futuro, a pochi mesi dal suo addio alla Casa Bianca: «Non si può fare politica a vita, non è giusto. Ma si può lo stesso continuare a credere in qualcosa e consolidare le scelte fatte durante l' impegno pubblico». E Trump?
Massima diplomazia. «Non credo che il suo protezionismo sarà estremo. Non lascerà il Wto», si limita a dire il predecessore.
Young leader era Obama quando fu eletto nel 2008. Giovane e nero, una rivoluzione.
Young era Renzi quando sbarcò a Palazzo Chigi. E under 40 è anche Macron, il nuovo leader dell' idea europeista. Basta l' anagrafe a risolvere i problemi del globo?
No. Ma la preoccupazione dell' ex leader Usa è «mobilitare e coinvolgere i giovani». Nella vita pubblica, nelle scelte del lavoro, nel mondo dell' imprenditoria e della cultura. A questo è dedicata la Fondazione Obama, di questo si è parlato anche nella cena. Perché il vero scopo del viaggio è presentare un' iniziativa rivolta ai giovani dei Paesi in via di sviluppo o in condizioni di disagio nelle nazioni ricche.
Come era Michelle Obama, ragazza del ghetto di Chicago che studiò in una grande università grazie a una borsa di studio.
La Fondazione si occuperà della loro istruzione, di creare alla lunga una nuova classe dirigente. E di capire come partecipare alla vita pubblica fuori dal recinto dei partiti in crisi. L' ex presidente cita l' esperienza di Macron e del canadese Trudeau.
Obama e Renzi raggiungono insieme la cena Vip a Palazzo Clerici. Prima delle otto sono tutti a tavola. Pochi e selezionati commensali: John Elkann, Sergio Marchionne, Luca di Montezemolo, Mario Monti, Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Luisa Todini, Emma Marcegaglia tra gli altri. Paolo Magri, capo dell' Ispi fa gli onori di casa.