SE NON HA PERSO IN CAMPANIA, RENZI DEVE RINGRAZIARE “L’IMPRESENTABILE” DE LUCA A CUI IL PREMIER NON HA DATO NESSUN AIUTO IN CAMPAGNA ELETTORALE - CALDORO GIA’ FUORI DALL’UFFICIO DI PRESIDENZA DI “FARSA ITALIA”

Carlo Tarallo per Dagospia

 

VINCENZO DE LUCA A SECONDIGLIANOVINCENZO DE LUCA A SECONDIGLIANO

Per chi suona la Campania? certamente non per Matteo Renzi. La vittoria di Vincenzo De Luca è tutto tranne che un successo del premier-bamboccione, che ha ostacolato in ogni modo l’ex sindaco di Salerno, elogiando in continuazione il suo avversario Stefano Caldoro, evitando accuratamente (tranne che in occasione di una “sveltina” a Salerno) di farsi fotografare accanto a quello che pure doveva essere il suo candidato e soprattutto restando sempre e comunque alla larga da Napoli.

 

DE LUCA E DE LAURENTIISDE LUCA E DE LAURENTIIS

Renzi si ritrova così a dover ringraziare quell’ “impresentabile” di De Luca se non ha perso anche in Campania, evitando il tracollo. Il Pd resta sotto il 20% e si lecca le ferite. “Abbiamo vinto!” tripudiano stamattina sui social network gli stessi dirigenti piddini locali che fino a ieri parlavano malissimo di De Luca e facevano trapelare di preferire Caldoro, la “persona seria”. Lo sceicco salernitano però, assicura chi conosce bene il neo-governatore, non farà sconti a nessuno, neanche (soprattutto) nel suo partito.

 

DE LUCA DE MITADE LUCA DE MITA

A proposito di impresentabili, lo scarto tra De Luca e Caldoro è talmente ridotto da far gioire in maniera molto particolare tutti quelli finiti, in queste settimane, nel mirino dei media di regime. Dall’Udc di Ciriaco De Mita ai “cosentiniani” della lista Campania in Rete, il governatore uscente ha pensato di poter azzerare il peso elettorale di chiunque lasciasse la sua corte per abbracciare De Luca, semplicemente attraverso campagne di stampa al veleno. Esempio degli esempi: Rosa Criscuolo, la ex “dama bionda” che cenò con Claudio Scajola, trasformata in una vera e propria protagonista della “malapolitica” nazionale: alla fine la Criscuolo ha preso 102 voti, più o meno uno per ogni “vaffa” urlato su facebook.

 

CARLO AVETA - VINCENZO DE LUCACARLO AVETA - VINCENZO DE LUCA

Non solo l’operazione mediatica è fallita, ma Caldoro si è ritrovato fuori in un colpo solo da Palazzo Santa Lucia e anche dall’Ufficio di Presidenza di Forza Italia, proprio a causa dei voti che si è lasciato scappare (non regge la storia del meglio perderli che trovarli, considerati i molti “impresentabili doc” presenti nelle liste del centrodestra e certificati dalla Commissione Antimafia). Ad Arcore, a quanto trapela da ambienti bene informati, si chiedono come abbia fatto Caldoro a farsi scappare in particolare l’Udc, dopo averci governato insieme per 5 anni. Ma a proposito di Arcore.

ROSA CRISCUOLO ROSA CRISCUOLO

 

Un bel colpo, Caldoro l’ha assestato anche al “cerchio magico”, che ha due campane come pilastri: Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi, obiettivo adesso di critiche e attacchi. Questa mattina, stando a fonti attendibili, al quartier generale di Forza Italia non erano teneri i commenti nei confronti del governatore uscente.

 

Se non avesse toppato clamorosamente proprio nella Regione che sembrava più a portata di mano per il centrodestra, stamattina il governo di Matteo Renzi avrebbe ballato parecchio.

 

Soltanto due anni fa, sotto la guida di Nitto Palma, Forza Italia in Campania aveva stravinto contro ogni pronostico la sfida elettorale al Senato. Rispetto a Caldoro) per intenderci, Giovanni Toti oggi sembra un gigante della politica (ed è quanto dire).

berlusconi caldoro 
berlusconi caldoro

 

Eppure ce l’aveva messa tutta, Silvio Berlusconi: visite e comizi in grande stile a Napoli, Caserta e Salerno per il Patonza e company. La Pascale soprattutto si è spesa in ogni modo per garantire a Caldoro il massimo sostegno possibile, pur sapendo bene che Stefanuccio aveva un patto già scritto con Raffaele Fitto.

 

Bisognava vincere in Veneto, Liguria e Campania per dare la spallata a Renzi. Missione (in) compiuta proprio a causa della debacle sotto ‘o Vesuvio, e tanto per aggiungere malcontento a malcontento nelle ore immediatamente successive alla sconfitta l’ex governatore avrebbe anche dato buca ripetutamente alle troupe di Mediaset.

 

COSENTINO CALDORO jpegCOSENTINO CALDORO jpeg

Con le pive nel sacco se ne ritorna da dove era venuto anche il “genio” della campagna elettorale di Stefano Caldoro, ovvero Luigi Crespi. Ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare, riuscendo a perdere una campagna elettorale tutta in discesa.

 

L’avversario, Vincenzo De Luca, tra la legge Severino, la tarantella-impresentabili, la sparata di Rosy Bindi, quasi tutti i media locali e nazionali contro, il suo partito che lo metteva in croce un giorno sì e l’altro pure, aveva tanti di quegli ostacoli sul suo cammino verso Palazzo Santa Lucia che solo un miracolo poteva assicurargli il successo.

 

AMATRUDA ANZANO CALDORO AMATRUDA ANZANO CALDORO

E quel miracolo è arrivato (anche) grazie a una campagna elettorale ambigua e disorientante per l’elettorato di centrodestra. Renzi elogiava Caldoro? Viva Renzi. Renzi elogiava De Luca? Abbasso Renzi. La Bindi trasformata come in un’icona del popolo di Forza Italia, poi, è stato un vero capolavoro. Così come l’aver basato tutta la campagna sugli “impresentabili”. La battuta di questa mattina di un addetto ai livori fotografa l’accaduto: “Meglio gli impresentabili che gli insopportabili”. E’ andata esattamente così…

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA