SI-NODO DA SCIOGLIERE – VATICANO COME IL PD: IL BERGOGLIANO KASPER CONTRO LA MINORANZA REAZIONARIA: “VOGLIONO UNA GUERRA TEOLOGICA. LA DOTTRINA DELLA CHIESA È APERTA. IL BERSAGLIO DELLE POLEMICHE E’ IL PAPA”

Paolo Rodari per “la Repubblica

 

papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro  12papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro 12

E alla fine è sceso in campo il Papa. Che ha chiesto ai cardinali e ai vescovi di non sprecare energie «per contrapporsi e scontrarsi» ma di impiegarle piuttosto «per costruire e amare». Senza cedere, per di più, alla tentazione di circondarsi di «corti, cordate o cori di consenso». Un’uscita pronunciata ieri durante l’udienza ai vescovi nominati nell’ultimo anno e che l’Osservatore Romano ha giudicato «opportuna in vista del Sinodo».

 

Ancora ieri, infatti, il clima fra cardinali era rovente. Alla pubblicazione del libro “Permanere nella verità di Cristo” dei cardinali Gerhard Ludwig Müller (prefetto dell’ex Sant’Uffizio), Walter Brandmüller (presidente emerito del dicastero di Scienze storiche), Raymond Leo Burke (prefetto della Segnatura apostolica) Velasio De Paolis (presidente emerito della Prefettura degli affari economici) e Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna), contro le aperture del cardinale Walter Kasper circa la possibilità di concedere, dopo un periodo di penitenza, la comunione ai divorziati risposati, ha risposto duramente lo stesso Kasper.

cardinal walter kasper cardinal walter kasper

 

Al quotidiano Il Mattino il porporato tedesco ha detto: «Se i cardinali che sono i più vicini collaboratori del Papa intervengono in questo modo siamo di fronte a una situazione inedita». E ancora: «Alcuni al prossimo Sinodo vogliono una guerra teologica. La dottrina della Chiesa è aperta, loro vogliono una verità cristallizzata. Il bersaglio delle polemiche non sono io ma il Papa».

 

TIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpegTIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpeg

Sulla comunione ai divorziati il fronte dei contrari all’interno del collegio cardinalizio è ampio. Ma l’idea di una Chiesa che non vuole, a gestire i sacramenti, dei ministri sentinelle di un castello inaccessibile ha preso sempre più piede. Merito di Francesco, che per la prima volta ha convocato un Sinodo a due riprese, una prima sessione dal 5 ottobre prossimo, un’altra nel 2015. In mezzo, la novità del testo finale della prima sessione che, secondo quanto apprende Repubblica, sarà rimandato alle Chiese locali per un’ulteriore consultazione.

 

 CARDINALE O’MALLEY CARDINALE O’MALLEY

Sul fronte conservatore non sono soltanto i cinque cardinali del libro a dirsi scettici. Sull’ultimo numero della rivista americana “Communio”, oltre a un intervento del cardinale Marc Ouellet e del cardinale Angelo Scola il quale, ribadendo il «no a seconde nozze», spiega però che è necessaria «una zattera per salvarsi», anche interventi di studiosi quali José Granados, Antonio López, Adrian J. Walker.

 

Questi ultimi collaborano spesso con l’Istituto Giovanni Paolo II sulla famiglia, un’istituzione che difende la dottrina di sempre sul matrimonio e che, sorprendentemente, non ha avuto alcun membro invitato al prossimo Sinodo. Per “Communio”, quella dei sacramenti ai divorziati risposati è prassi condannata dalla Scrittura.

 

Dice, tuttavia, a Repubblica monsignor Vincenzo Paglia, ministro vaticano della famiglia: «Se è vero che il Sinodo non cambierà la dottrina, è altrettanto evidente che il suo scopo non è quello di ribadire pedissequamente le regole di sempre. C’è bisogno di trovare soluzioni pastorali nuove che aiutino tutte le famiglie a partire da quelle comunque in difficoltà.

GERHARD LUDWIG MÃœLLERGERHARD LUDWIG MÜLLER

 

Già domenica scorsa, celebrando venti matrimoni di coppie con percorsi eterogenei, il Papa ha fatto comprendere che non è il tempo delle porte chiuse per nessuno. Certo nulla non si risolve con la casistica. Ma lo stesso Papa sa bene che le sfide pastorali non vanno eluse». E così, ieri, anche il cardinale Gianfranco Ravasi: «Ciò che accade al Sinodo sulla famiglia non è una cosa per il gusto di inseguire i tempi. Dell’indissolubilità del matrimonio ne discuteva già la Chiesa delle origini».

 

In curia romana si è pronunciato anche il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, per ribadire che «la dottrina e la pratica pastorale non possono essere in contraddizione». Dice: «Non si può mantenere l’indissolubilità del matrimonio consentendo ai risposati di ricevere la comunione ». Ma il fronte più agguerrito in antitesi a Kasper è quello nordamericano.

 

Recentemente è stato il cardinale arcivescovo di New York Timothy Dolan a parlare: «La gente — ha detto — non dovrebbe attendersi alcun cambiamento circa la questione della comunione dei divorziati risposati. Non vedo come potrebbe esserci un cambiamento senza andare contro l’insegnamento della Chiesa».

Velasio De PaolisVelasio De Paolis

 

Insieme a Dolan anche il cardinale Sean O’Malley di Boston che al “Boston Globe” ha ricordato come da Francesco non bisogna aspettarsi i sacramenti ai divorziati risposati o svolte importanti in materia di contraccezione, gay e aborto. Come lui, il cardinale e arcivescovo dell’Ontario, Thomas Collins: la «chiave di tutto — ha detto — non sta nell’aver commesso un peccato. Ma, in caso di divorzio e di seconde nozze, il problema sta nella decisione consapevole di persistere in una situazione duratura di lontananza dal mandato di Gesù».

 

 

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…