UN SINDACO “MIGLIORE” PER NAPOLI! L'EX BERTINOTTIANO-VENDOLIANO GENNARO MIGLIORE VUOLE IL POSTO DI DE MAGISTRIS MA I BASSOLINIANI SONO PRONTI AD AFFONDARLO - PINA PICIERNO DEVE 20 MILA EURO AL PD MA DICE CHE NON HA I SOLDI
DAGOREPORT
1. UNA POLTRONA PER CINQUE
Occupano tutte le dita di una mano i possibili candidati del Pd per la poltrona di sindaco di Napoli. Giggino è quasi con un piede nella fossa (politica) e, archiviate le scandalose primarie dei cinesi nel 2011, nel partito è già scoppiata la guerra sotterranea per l'investitura.
Il più attivo nel crearsi qualche spazio è Gennaro Migliore, ex Prc e bertinottiano di ferro e già vendoliano, ora approdato sulle lussureggianti coste renziane. Politico di professione, è stato tra i promotori della “Fonderia delle idee” insieme al gruppo dei magnifici quarantenni della sinistra campana. Gioca a dissimulare (male) l'interesse per la fascia tricolore sperando che in città dimentichino il fatto che occupa la scena politica locale da almeno vent'anni.
Nel Pd è considerato troppo di sinistra, nella galassia della sinistra radicale e dei movimenti è ritenuto troppo di destra. Un vecchio “migliorista”, e non solo di cognome, che si ritroverebbe sotto un fuoco di sbarramento (amico) qualora avanzasse ufficialmente la pretesa di varcare il portone di Palazzo San Giacomo, convinto di poter contare sull'appoggio del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini.
BASSOLINO PRESENTA IL LIBRO FOTO BY GENNY MANZO
Ma non è il solo a coltivare vellecità da primo cittadino. Si giocano la partita della candidatura anche la deputata Valeria Valente, molto stimata dal ministro Andrea Orlando; l'ex consigliere comunale Francesco Nicodemo, oggi a Palazzo Chigi come esperto di social network; e Marco Di Lello, ex assessore regionale di matrice socialista che, da qualche tempo, ha deciso di “cambiare verso”. Tutte queste candidature scomparirebbero però di fronte alla discesa in campo di Andrea Cozzolino, oggi sedicente candidato governatore alle primarie del 14 dicembre insieme a Vincenzo De Luca. Primarie che Renzi vuole a tutti i costi evitare.
2. I DEBITI DI ZIA PINA
Per fortuna che riesce a fare la spesa per due settimane con 80 euro, Pina Picierno. Perché adesso dovrà davvero dare fondo a tutte le sue capacità di brava e giudiziosa massaia per onorare il debito accumulato col partito che l'ha ricandidata nel 2013 al Parlamento. Come rivelato oggi da una bella inchiesta di Adolfo Pappalardo su “Il Mattino”, l'eurodeputata casertana ha chiesto un piano di rientro al Pd per i 20mila euro che, per contratto, deve versare al momento della candidatura/elezione.
Come una qualsiasi mortale, alle prese con Equitalia e società di riscossione, Pina vorrebbe sì sborsare la cifra, ma con calma. In comode rate, magari spalmate lungo i cinque anni di consiliatura europea dove, nonostante tutto, lo stipendio potrebbe tranquillamente consentirle di pagare in un'unica soluzione.
Per ora, ha firmato solo un assegno da 5mila euro, e dalla segreteria regionale hanno ormai perso la pazienza. Un brutto colpo all'immagine dell'ex allieva di Ciriaco De Mita che si sarebbe riavvicinata a Matteo Renzi sperando di spuntare la candidatura a governatrice dopo tutto il casino scoppiato in questi giorni per le primarie democrat. Ma ormai Matteo ha capito che di quelli della Campania non può più fidarsi e si sta attrezzando di conseguenza.
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