SINODO, SCONFITTA IL PAPA - I VESCOVI CONSERVATORI BOCCIANO LE APERTURE LIBERAL DI BERGOGLIO - “NON ESISTE FONDAMENTO ALCUNO PER ASSIMILARE O STABILIRE ANALOGIE, NEPPURE REMOTE, TRA LE UNIONI OMOSESSUALI E IL DISEGNO DI DIO SUL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA” - NO ALLA COMUNIONE PER I DIVORZIATI
«Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Lo afferma il punto 55 della Relatio Synodi , il documento finale approvato dal sinodo dei vescovi, che risulta emendato in molti punti rispetto al documento di metà lavori. «Gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza», afferma il documento. I Padri sinodali hanno espresso 62 «non placet» sulla «attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale».
Questo è quanto emerge dalla relazione finale di diciotto pagine. In particolare, il capitolo 55, quello sulle unioni gay , ha incassato il maggiore numero di “no”. I «placet» cioè i sì sono stati 118. La Relatio Synodi è stata votata questa sera.
Divorziati e risposati
Sono stati 74 i «no» espressi dai Padri sinodali a proposito della questione che riguarda la comunione per i divorziati risposati. Ecco il testo del capoverso 52 approvato a maggioranza semplice (104 favorevoli e 74 contrari): «Si è riflettuto sulla possibilità che i divorziati e risposati accedano ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Diversi Padri sinodali hanno insistito a favore della disciplina attuale, in forza del rapporto costitutivo fra la partecipazione all’Eucaristia e la comunione con la Chiesa ed il suo insegnamento sul matrimonio indissolubile.
papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro 8
Altri si sono espressi per un’accoglienza non generalizzata alla mensa eucaristica, in alcune situazioni particolari ed a condizioni ben precise, soprattutto quando si tratta di casi irreversibili e legati ad obblighi morali verso i figli che verrebbero a subire sofferenze ingiuste. L’eventuale accesso ai sacramenti dovrebbe essere preceduto da un cammino penitenziale sotto la responsabilità del Vescovo diocesano.
Va ancora approfondita la questione, tenendo ben presente la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti, dato che «l’imputabilità» e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate» da diversi «fattori psichici oppure sociali». Anche il punto 53 è stato approvato anch’esso a maggioranza semplice (112 favorevoli e 64 contrari).
Eccone il testo:«Alcuni Padri hanno sostenuto che le persone divorziate e risposate o conviventi possono ricorrere fruttuosamente alla comunione spirituale. Altri Padri si sono domandati perché allora non possano accedere a quella sacramentale. Viene quindi sollecitato un approfondimento della tematica in grado di far emergere la peculiarità delle due forme e la loro connessione con la teologia del matrimonio».
I lavori del pomeriggio
Nel pomeriggio era stato pubblicato il testo del messaggio finale dell’assemblea approvato “a grande maggioranza” dei 191 padri sinodali. «Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse una casa con la porta sempre aperta nell’accoglienza, senza escludere nessuno - si legge - Siamo perciò grati ai pastori, fedeli e comunità pronti ad accompagnare e a farsi carico delle lacerazioni interiori e sociali delle coppie e delle famiglie». Una Chiesa credibile è quella che sa accogliere e che è in grado di comprendere i «mutamenti della società». Il che «non vuole dire automaticamente riconoscere modelli completamente differenti».
papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro 7
L’appello ai governi per i diritti delle famiglie
Nel messaggio c’è poi un esplicita richiesta ai governi e alle organizzazioni internazionali per «promuovere i diritti della famiglia per il bene comune». Nel testo è scritto che tra le sfide alle quali la Chiesa intende rispondere ci sono «le difficoltà economiche causate da sistemi perversi, dal “feticismo del denaro e dalla dittatura di un’economia senza volto e senza scopo veramente umano”, che umilia la dignità delle persone». «Pensiamo - scrivono i vescovi - al padre o alla madre disoccupati, impotenti di fronte alle necessità anche primarie della loro famiglia, e ai giovani che si trovano davanti a giornate vuote e senza attesa, e che possono diventare preda delle deviazioni nella droga o nella criminalità».
I divorziati
Importante il passaggio sui divorziati: «Il vertice che raccoglie e riassume tutti i fili della comunione con Dio e col prossimo e l’Eucaristia domenicale, quando con tutta la Chiesa la famiglia si siede alla mensa col Signore. Per questo, nella prima tappa del nostro cammino sinodale, abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati».
Le vittime di pedofilia
Il Sinodo ha rivolto il suo pensiero anche «ai bambini e ragazzi vittime di abusi persino da parte di coloro che dovevano custodirli e farli crescere nella fiducia».Nel messaggio approvato dai padri sinodali che hanno accomunato le vittime dei preti pedofili ai poveri e feriti. «Pensiamo pure - scrivono - alla folla delle famiglie povere, a quelle che s’aggrappano a una barca per raggiungere una meta di sopravvivenza, alle famiglie profughe che senza speranza migrano nei deserti, a quelle perseguitate semplicemente per la loro fede e per i loro valori spirituali e umani, a quelle colpite dalla brutalità delle guerre e delle oppressioni».