SONO DIVENTATI CINQUE I TESTIMONI CHE SMENTISCONO LA VERSIONE DELLA GRILLINA LAPIA - LA PARLAMENTARE CINQUESTELLE HA RACCONTATO DI ESSERE STATA “OFFESA E AGGREDITA DA UN UOMO CHE SI È POI ALLONTANATO” DOMENICA SCORSA IN UN SUPERMERCATO DI NUORO, MA CHI C'ERA FORNISCE UN RACCONTO MOLTO DIVERSO SU QUANTO ACCADUTO - L'AUDIO - OLTRE ALLE DUE CASSIERE, LA POLIZIA HA INTERROGATO ALTRE TRE PERSONE E LA VERSIONE CHE E' VENUTA FUORI E'...
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Sono cinque i testimoni che smentiscono la versione di Mara Lapia. La parlamentare 5 Stelle ha raccontato di essere stata «offesa e aggredita da un uomo che si è poi allontanato a bordo di una Ford Fiesta» domenica scorsa in un supermercato di Nuoro, ma chi c' era fornisce un racconto molto diverso su quanto accaduto.
Oltre alle due cassiere, la polizia ha interrogato altre tre persone e al termine delle verifiche - effettuate esaminando anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso - la ricostruzione contenuta nelle informative trasmesse alla magistratura avvalora l'ipotesi che si sia trattato di una lite, peraltro scatenata proprio dall' onorevole. L' uomo - che lei ha poi deciso di denunciare - è stato identificato: R. I., ha 73 anni e alcuni precedenti. Lapia chiama il 113 alle 11.40.
Quando i poliziotti arrivano mostra le foto scattate all' auto che si allontana e aggiunge di essere stata «insultata nel supermercato e aggredita nei parcheggi dall' uomo che voleva impedirle di fotografare la targa», le avrebbe «colpito la mano» con cui teneva il cellulare «facendolo cadere a terra e spingendolo via con un calcio». Aggiunge che l' avrebbe poi minacciata: «Questa volta ti ammazzo, non ti lascio viva».
E per questo dice di aver avuto «un mancamento e mi sono appoggiata a una vettura dove alcuni mi hanno poi soccorsa». Qualche ora dopo Francesco D'Uva, capogruppo grillino alla Camera, dichiara: «È gravissimo e intollerabile che un uomo, in modo becero e disumano, si accanisca violentemente nei confronti di una donna fino a ridurla in quelle condizioni».
La polizia interroga le due cassiere. Entrambe raccontano che mentre Lapia stava pagando «sono cadute due lattine di Coca Cola che le hanno sporcato il vestito e lei si è lamentata dicendo che le avevamo danneggiato costosi capi firmati, poi ci ha ripreso gridando "non sapete chi sono io"». E poi aggiungono: «In fila c' era un signore che le ha chiesto di fare in fretta perché si era creata la fila, lei ripeteva che non sapevano chi fosse e quando lui le ha detto che non gli importava lei ha replicato che l' avrebbe querelato».
La terza testimone, un' infermiera, assiste invece a quanto accade all' esterno. Dice che «dopo aver pagato, l' uomo è stato inseguito dalla Lapia che lo filmava con il suo telefonino e gli diceva di consegnare i documenti e non allontanarsi perché stava arrivando la polizia. Ho visto che una signora anziana (la madre dell' uomo, ndr ) si avvicinava e le appoggiava una mano sulla spalla e lei si accasciava a terra. Mi avvicinavo e quando lei mi diceva di essere stata aggredita le ho subito detto che non era vero perché io avevo visto tutta la scena e non avevo visto alcuna aggressione».
A confermare queste dichiarazioni c' è un' altra donna, ma soprattutto un uomo che assiste alla scena prima nel supermercato e poi fuori, vede Lapia che insegue la vettura e poi, quando R. I. scende e cerca di fermarla nota che «l' onorevole fingeva di essere svenuta».