spread di maio conte salvini

LO SPREAD TRA BTP E BUND SFONDA LA SOGLIA DEI 310 PUNTI BASE - LA SCOMMESSA È LEGATA ALLE DECISIONI DELLE AGENZIE DI RATING: PROBABILE LA BOCCIATURA DA PARTE DI MOODY'S E DI S&P - UNA PESSIMA NOTIZIA PER LE BANCHE CHE GIÀ IERI HANNO SOFFERTO - LA QUOTA DI SOPRAVVIVENZA È POSTA A 400 PUNTI: OLTRE QUELLA SOGLIA...

1 - SPREAD BTP-BUND SFONDA QUOTA 310 PUNTI. RENDIMENTO AL 3,66%

(ANSA) - Lo spread tra Btp e Bund sfonda la soglia dei 310 punti base, a 310,7 punti, sugli schermi Bloomberg. Il rendimento del decennale del Tesoro è in rialzo al 3,66%.

 

DI MAIO SPREAD

2 - SE LO SPREAD VA A 400, LE BANCHE NON COMPRANO PIÙ BTP

Nino Sunseri per “Libero quotidiano”

 

Tutto secondo copione. La lettera spedita da Moscovici e Dombrovskis ha provocato gli effetti previsti. Lo spread tocca livelli più alti da oltre 5 anni a quota 305 e la Borsa cade del 2,5%. L' indice scende sotto la soglia di 20 mila punti e Piazza Affari perde altri 15 miliardi di valore. La Consob vieta, a partire da oggi, le vendite allo scoperto su titoli di secondo piano come Banca Ifis e Biesse. Segno che la paura è molta.

 

Paolo Savona cerca di arginare il pessimismo confermando, casomai servisse, che è lui il vero ministro dell' Economia. Giovanni Tria, dopo la fuga precipitosa dall' Eurogruppo della scorsa settimana, appare sempre più evanescente. Mai si era visto un ministro dell' Economia scendere così in basso nella scala della credibilità.

 

spread

Viceversa l'anziano economista, discepolo di Guido Carli e amico di Ugo La Malfa, mostra un po' di coraggio. Savona, risponendo alla stampa estera definisce «cauta e moderata» la manovra del governo. Sostiene che, tutto sommato, l'Italia ha superato la prova dei mercati. Se la prende con la Ue che ha innestato il pilota automatico e non cambia rotta nemmeno avendo avvistato un iceberg.

 

«Non ho perso fiducia», continua Savona, «Draghi resta in Bce fino al 2019, credo che nessuno abbia interesse che l' Italia entri in crisi». Un messaggio al presidente della Bce per spingerlo a non chiudere i rubinetti della liquidità che, finora hanno tenuto sotto controllo le oscillazioni dello spread.

 

spread btp bund

Ma che cosa accadrà a partire dalle prossime settimane? La scommessa è legata alle decisioni delle agenzie di rating. Probabile la bocciatiura da parte di Moody' s e di S&P. Una pessima notizia per le banche che già ieri hanno sofferto. Banco Bpm (-6,47%), Bper (-1,66%), Mediobanca (-4,67%), Unicredit (-3,56%), Intesa Sanpaolo (-3,26%), Mps (-4,54%), Carige (-8,47%). Vendite diffuse anche per Finecobank -4,79%, Banca Generali -4,46%. Le banche italiane hanno il portafoglio pieno di Btp il cui valore scende all' innalzamento dello spread. La quota di sopravvivenza è posta a 400 punti.

 

Se il differenziale dovesse superare questo livello scattarebbe l'allarme rosso. Una previsione su cui concordano in tanti: da Credit Suisse e Bank of America. Oltre quota 400 i fondi stranieri comincerebbero a giudicare troppo percoloso l' investimento sui titoli del Tesoro.

 

spread btp bund

Anche le banche italiane dovrebbero mostrarsi più prudenti: comprare ancora avendo un portafoglio di Btp massacrato dalle potenziali perdite sarebbe un' operazione molto azzardata. Credit Suisse immagina che di fronte a queste difficoltà servirebbero interventi straordinari. È appena il caso di ricordare che, fra le cause della caduta di Renzi c' è stata anche la questione banche. E allora mai come ora diventa attuale l' ammonimento di Giorgetti che ha consigliato a tutti i ministri di appendere al muro una foto di Maria Elena Boschi. Esempio vivente della parabola del potere: dalle stelle alla polvere.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”