marcello devito frongia raggi

C’E’ STATO UN DOSSIERAGGIO CONTRO IL GRILLINO DE VITO PER FAVORIRE LA RAGGI? IL “FATTO” RACCONTA I VELENI, IL RUOLO DI DANIELE FRONGIA, LE ACCUSE DI ABUSO D’UFFICIO RIVOLTE A DE VITO E IL “TRIBUNALE SPECIALE” GRILLINO - L’EX CAPOGRUPPO M5S AL COMUNE SMENTISCE: “FATTI INGIGANTITI E TRAVISATI”

DE VITODE VITO

1 - DE VITO, DOSSIER CONTRO ME? SI VUOLE OSTACOLARE M5S: "SI RACCONTANO FATTI IN MANIERA INGIGANTITA E TRAVISATA"

(ANSA) - "Sono ricostruzioni giornalistiche che raccontano fatti in maniera ingigantita e travisata. Ci sembra che si voglia ostacolare l'attività del M5s per una buona amministrazione di Roma". Così Marcello De Vito, ex capogruppo del M5s in Campidoglio e Mr Preferenze 5 Stelle alle amministrative 2016, commenta quanto pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano su "un dossier contro di lui elaborato dai suoi ex colleghi consiglieri comunali Virginia Raggi, Daniele Frongia e Enrico Stefano".

MARCELLO DE VITO E BEPPE GRILLO MARCELLO DE VITO E BEPPE GRILLO

 

"Pensiamo ai problemi veri della città" aggiunge De Vito. Nell'articolo del Fatto si racconta che De Vito "è stato vittima tra dicembre e gennaio scorso, di una campagna orchestrata dai tre ex consiglieri, per farlo fuori". Una vicenda scrive il Fatto "non confermata dai diretti interessati". Ma "ricostruita con la testimonianza sotto garanzia di anonimato di chi ha vissuto indirettamente quel momento e ha accettato di mostrare mail e sms".

 

virginia raggi parlavirginia raggi parla

2 - RAGGI, PER CONQUISTARE ROMA DOSSIER E ACCUSE A DE VITO

Marco Lillo per il “Fatto quotidiano”

 

Marcello De Vito è stato vittima, tra dicembre e gennaio scorso, di una campagna orchestrata dai tre ex consiglieri, Virginia Raggi, Daniele Frongia e Enrico Stefano, per farlo fuori. Questa è la storia della congiura contro l' ex candidato sindaco e capogruppo M5S . De Vito alla fine ha visto scendere le sue quotazioni. Non solo perché Virginia Raggi è più telegenica ma anche perché non è stato sostenuto dai vertici del Movimento.

 

VIRGINIA RAGGI E MARIA ELENA BOSCHIVIRGINIA RAGGI E MARIA ELENA BOSCHI

Quando poi Frongia si ritira al secondo turno delle primarie spianando la strada alla Raggi con il suo pacchetto di voti, De Vito perde e si pente di non avere reagito. A marzo si consulta con i suoi amici più stretti.

 

Qualcuno suggerisce un' azione legale contro Raggi, Frongia e Stefàno. Lui desiste per il bene del Movimento. Sarà il presidente del consiglio comunale. Alla moglie, Giovanna Tadonio hanno proposto un posto da assessore retribuito al Municipio III . De Vito perdona. I suoi amici no.

virginia raggi in auto con daniele frongiavirginia raggi in auto con daniele frongia

 

[...] Il 28 dicembre del 2015 Stefano, Frongia e Raggi organizzano una riunione con i consiglieri municipali eletti nel 2013 per il Movimento. In assenza di De Vito, accusano il capogruppo di avere compiuto una serie di atti contrari alla buona amministrazione e un reato. "I tre ex consiglieri - secondo quanto De Vito dirà ai suoi amici - affermavano che avrebbe compiuto il reato di abuso di ufficio in relazione ad una richiesta di accesso agli atti".

 

Nove mesi prima, il 19 marzo 2015, De Vito si era avvalso del potere concesso dalla legge ai consiglieri comunali "di ottenere dagli uffici del comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all' espletamento del proprio mandato". Grazie a questa norma De Vito aveva ottenuto gli scontrini di Marino. Grazie a questa norma aveva chiesto la pratica di sanatoria edilizia su un seminterrato di un cittadino di nome F.B. al quartiere Aurelio. Per i tre consiglieri comunali quell' accesso poteva configurare un reato.

DANIELE FRONGIA 2DANIELE FRONGIA 2

 

[...] Il 7 gennaio 2016 con i tre consiglieri viene convocato a una riunione. Alla presenza di Carla Ruocco e Alessandro Di Battista (membri del direttorio), Roberta Lombardi, Paola Taverna e Massimo Enrico Baroni, e poi dei capi della comunicazione Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, i tre consiglieri comunali accusavano De Vito di abuso di ufficio per l' accesso agli atti del 19 marzo 2015 ed esibivano un parere legale. [...]

 

paola tavernapaola taverna

Poco prima di mezzanotte il 7 gennaio Daniele Frongia invita De Vito, davanti agli altri consiglieri municipali della chat 'portavoce romani' a spiegare in una riunione apposita perché "la quasi totalità dei consiglieri municipali chiede a Marcello…".

 

Alle 18 del 10 gennaio De Vito deve difendersi in un' altra riunione da Frongia, Raggi e Stefano davanti a una trentina tra consiglieri municipali e regionali. De Vito si difendeva come un leone e alla fine tutti si dicevano soddisfatti. Solo Paola Taverna in una mail partita per sbaglio definiva quanto era accaduto "uno squallido tribunale speciale". Anche Roberta Lombardi difendeva De Vito. Sono le tensioni che ancora oggi attraversano il M5S a Roma.

VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…