trump ossoff

AMERICA FATTA A MAGLIE - CHE BOTTA! I DEMOCRATICI SPENDONO 50 MILIONI PER IL LORO CANDIDATO IN GEORGIA (CONTRO I 4 MLN DEI REPUBBLICANI) E PRENDONO IL QUINTO SCHIAFFO DI SEGUITO. MA IL PAESE NON SI STAVA RIVOLTANDO CONTRO TRUMP? - VIDEO: IL DIRETTORE DEL ‘NY TIMES’ AMMETTE CHE ‘L’APPARATO GOVERNATIVO STA FACENDO RESISTENZA CONTRO TRUMP, PER QUESTO CI RIEMPIONO DI SPIATE, IL NOSTRO LAVORO NON È MAI STATO COSÌ FACILE’ - LO SGUARDO PIETRIFICATO DEL PANEL CNN: SONO GIORNALISTI O MAJORETTES?

VIDEO: IL DIRETTORE DEL ‘NY TIMES’ AMMETTE CHE ‘L’APPARATO GOVERNATIVO STA FACENDO RESISTENZA CONTRO IL PRESIDENTE, PER QUESTO CI RIEMPIONO DI SPIATE, IL NOSTRO LAVORO NON È MAI STATO COSÌ FACILE’

 

 

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

karen handelkaren handel

Ragazzi che botta! Come far diventare una normalissima elezione di sostituzione di un deputato l'inizio storico della resa dei conti verso la disfatta dell'impostore Trump, spendere 50 milioni di dollari, che non si è mai visto per una singola elezione, e ritrovarsi a guardare in tv le facce dei quattro illustri commentatori della CNN che di fronte agli exit poll che danno la repubblicana in netto vantaggio sul democratico, sembrano tutti e quattro pronti a scoppiare in lacrime, senza riuscire a nascondere stupore, sorpresa, disperazione.

 

 Si può continuare a lavorare così e chiamarsi ancora giornalisti?

le facce del panel cnn sulla vittoria repubblicana in georgiale facce del panel cnn sulla vittoria repubblicana in georgia

Evidentemente sì, se qualche giorno fa durante una dotta conferenza di se’ Dean Baquet, direttore del New York Times, con aria candida ma non per questo meno losca raccontava che hanno letteralmente raddoppiato il numero di corrispondenti a Washington perché proprio come il rivale ed ora alleato Washington Post sono letteralmente subissati di spiate, notizie anonime, indiscrezioni, richieste di burocrati e tecnocrati, diplomatici, ansiosi di dare notizie su e contro la Casa Bianca di Donald Trump, insomma che il lavoro non è mai stato così facile.

 

È il deep state, lo Stato profondo, signora mia, che si ribella a questo presidente, e anche i suoi cortigiani, secondo l'editor del New York Times, sono in lotta cagnesca fra di loro e parlano troppo.

 

il direttore del the new york times, dean baquetil direttore del the new york times, dean baquet

Sara’, ed evidentemente a Baquet piace lavorare così, con le mani negli escrementi, ma non è questo che pensano gli elettori, e gli elettori non sono solo a Washington.

 

Poco più tardi Trump implacabile twitta: 5-0 con tutte le fake news e 50 milioni di dollari. Ha ragione perché hanno speso quanto per un'intera stagione di primarie presidenziali per l'elezione speciale nel VI distretto congressuale della Georgia per rimpiazzare Tom Price, nominato Segretario alla Salute. Ed è finita proprio come è cominciata, con una repubblicana, Karen Handel, confermata al posto di Price, e democratici a chiedersi che cosa mai dovranno fare – oltre la campagna di fango e calunnie – per strappare un risultato di voto contro Trump.

 

 Eppure l'occasione era sembrata ottima al Partito Democratico perché in quell'area di un suburbio di Atlanta piuttosto benestante il presidente aveva vinto per pochi voti l'8 novembre. Il giovane di 29 anni sconosciuto o semisconosciuto sembrava perfetto per la riscossa in una campagna parallela a quella del Russiagate a Washington.

jon ossoffjon ossoff

 

Il Comitato nazionale democratico se ne è occupato direttamente, mettendo su un'operazione politica gigantesca con 12000 volontari, 100 funzionari retribuiti, e 11 milioni di dollari solo di annunci pubblicitari. Il prescelto John Ossoff aveva tutte le caratteristiche di rinnovamento per eta’, formazione, studi solidi alla London School of Economics, freschezza  (mai occupato di politica attiva), passato da documentarista della BBC molto chic, molto liberale in tema di diritti sociali e sulle questioni della sicurezza, perfetto insomma per incarnare quel nuovo tipo di Democratico che si sta testando per accontentare anche i sinistri alla Bernie Sanders.

 

supporter democratici in georgiasupporter democratici in georgia

 

Dall'altra parte una solita signora nessuno, la Handel, che ha 55 anni e in passato è stata imprenditrice. Fra il 2007 e il 2010 Handel è stata segretario di Stato della Georgia e da allora ha provato a farsi eleggere sia governatrice sia senatrice, senza successo, e che e’ nota per essere una conservatrice dura, con posizioni fermamente anti-abortiste. In campagna elettorale ha attaccato Ossoff, perché non vive nel Sesto distretto (in realtà abita a pochi chilometri di distanza) e perché “non condivide i nostri valori”’

ralph norman south carolinaralph norman south carolina

 

Ai democratici e andata male ed è il caso di ricordare nelle cinque cosiddette elezioni speciali da quando Trump è diventato presidente, è andata sempre male, e che è particolarmente frustrante, tanto più se il candidato era quello giusto, hai speso milioni e milioni di dollari, giornali e tv hanno preparato il clima della riscossa, i sondaggi dicevano che il candidato democratico sarebbe stato il vincitore, il tutto mentre un presidente repubblicano quasi sicuramente sotto investigazione del FBI ha qualche difficoltà a mettere in pratica l'agenda di riforme ed economica che dovrebbe aiutarlo a sostenere il proprio consenso. Che si deve fare per vincere un'elezione? Verrebbe da dire che gli devono sparare, non è una bella battuta ma viene in mente.

i tweet di donald trump per festeggiare la vittoria in georgiai tweet di donald trump per festeggiare la vittoria in georgia

.

 

 

 

donald trumpdonald trump

 

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME