LA SUPER-SÒLA DI RENZI – FIATO ALLE TROMBETTE! IL GOVERNO RESTITUISCE 796 EURO AI PENSIONATI CHE PRENDONO TRA I 1.500 E I 2.000 AL MESE – SECONDO L’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO IL GOVERNO SI È FATTO UNO SCONTO DELL’88% RISPETTO A QUANTO DOVUTO DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA
Roberto Giovannini per “La Stampa”
È arrivata la circolare dell’Inps che concretizzerà i rimborsi per la mancata perequazione delle pensioni imposti dalla sentenza della Consulta. L’aumento arriverà automaticamente nell’assegno che verrà pagato il prossimo primo agosto. E nel caso più diffuso (quello che riguarda i circa due milioni di pensionati che percepiscono tra tre e quattro volte il minimo Inps, ovvero da 1500 a 2000 euro mensili lordi) arriverà al massimo a quota 796 euro. Lordi, naturalmente: bisognerà pagarci le tasse sopra.
Dopo il decreto del governo che aveva applicato (con un fortissimo sconto, calcolato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio all’88 e rotti per cento rispetto a quanto teoricamente da rimborsare) si era capito che il bonus non avrebbe raggiunto importi particolarmente generosi. «Colpa» (ovviamente) anche del fatto che sono stati totalmente tagliati fuori dall’operazione tutti i pensionati che percepiscono oltre 3000 euro mensili lordi.
matteo renzi pier carlo padoan
Ma come chiarì a suo tempo il premier Matteo Renzi, tirare fuori circa 20 miliardi all’improvviso sarebbe stato compito impossibile per chiunque, dopo la sentenza con cui la Consulta dichiarò illegittimo il blocco della perequazione deciso dal governo Monti nell’autunno del 2011 con il «Salva Italia». La scelta è stata quella di usare i due miliardi reperiti concentrandoli solo sulla fascia 1500-3000 euro lordi mensili.
In ogni caso, il sindacato e l’opposizione criticano il provvedimento governativo. «La rivalutazione delle pensioni è un dovere - dice la leader della Cisl Annamaria Furlan - la soluzione del governo presentata al primo incontro col ministro Poletti è assolutamente insufficiente». Per la sindacalista «almeno sulla rivalutazione i pensionati e le pensionate devono vedere davvero riconosciuto il loro diritto». Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, afferma che dopo il «danno» per i pensionati arriva la «beffa», visto che il rimborso è lordo. «Significa che, per chi li riceve, va via almeno un altro 20% di tasse», spiega Brunetta.
Intanto, a leggere i dati del focus dell’Istat sui trattamenti pensionistici, si apprende che le donne - pur rappresentando oltre il 56,3% dei pensionati, 8,7 su 16,4 milioni) - percepiscono solo il 44,2% dei 273 miliardi di euro complessivamente erogati. Per la precisione, gli uomini hanno percepito nel 2013 in media redditi pensionistici da 19.686 euro, mentre le donne si sono fermate a redditi medi di 13.921 euro.
Oltre la metà delle donne (50,5%), notano ancora gli statistici, riceve meno di mille euro al mese, contro un terzo (31%) degli uomini. Al contrario, il numero di uomini con un reddito pensionistico mensile pari o superiore a 5.000 euro (178mila in tutto) è cinque volte a quello delle pensionate ricche (35 mila). Guardando all’articolazione geografica, sono i pensionati del Lazio a ricevere il reddito medio annuo più elevato (19.549 euro), di quasi il 40% superiore a quello dei pensionati della Basilicata (14.226 euro), che è il più basso tra le regioni italiane. Sul podio, dietro il Lazio, si trovano Liguria (18.515 euro) e Lombardia (18.298 euro). La metà dei pensionati residenti nel Mezzogiorno (50,2% nelle Isole e 49,6% nel Sud) percepisce un reddito mensile inferiore ai 1.000 euro.
[rob. gio.]