TE LO DO IO “ROMANZO CRIMINALE”! - DA 40 ANNI GLI ZINGARI INVINCIBILI CASAMONICA, BRACCIO ARMATO DEGLI USURAI ROMANI, SONO UNA BANDA CHE SEMBRA USCITA DA UNA FICTION MA CHE TIRA CEFFONI REALI - CASE LUSSUOSE, FERRARI, CORVETTE, PUROSANGUE: IL TUTTO GRAZIE A DROGA, RICATTI, ESTORSIONI - DI SOLITO SE LA CAVANO CON CONDANNE MINORI - LA FINANZA NE HA ARRESTATI 39, MA IL CLAN CONTA UN MIGLIAIO DI AFFILIATI...

1 - CASAMONICA, UN NUOVO COLPO AL CLAN
IN TRAPPOLA UN ALTRO LATITANTE, SEQUESTRATI IMMOBILI E TERRENI
M.L. per "la Repubblica - Edizione Roma"

Un sequestro di beni ormai confermato in Cassazione, un nuovo colpo al clan dei Casamonica dopo l´inchiesta di polizia e carabinieri che, all´alba di lunedì, ha spedito in carcere ben 39 persone per un capillare traffico di cocaina nella zona della Romanina.
Sono stati i finanzieri del comando provinciale a mettere i sigilli, ormai definitivi, a beni per circa mezzo milione di euro tra cui un appartamento a Roma, un terreno nella zona di Bracciano e più di cinquanta tra conti correnti e vari rapporti finanziari, tutti intestati a società fittizie o prestanome pagati.

Il sequestro è l´ultimo atto di un lungo procedimento per l´applicazione delle misure preventive antimafia ed è arrivato alla conclusione dopo una sentenza della Cassazione. I veri proprietari risultavano nullatenenti o, al massimo, dichiaravano al fisco redditi da venditore di caldarroste.

Secondo la guardia di finanza, i soldi investiti nei beni sequestrati erano il bottino di una serie di reati come usura, estorsione, rapina e truffa. L´appartamento e il terreno verranno utilizzati per servizi sociali. E durante la notte gli agenti di Vittorio Rizzi, il capo della mobile, hanno ammanettato uno degli affiliati al clan che, lunedì, era sfuggito per un soffio alla cattura. Si tratta di Consilio Casamonica, un giovane che porta lo stesso nome del personaggio più in vista del clan e che era riuscito a rifugiarsi a Marino, in casa di un conoscente, dove i poliziotti lo hanno ammanettato.

Gli investigatori stanno ancora raccogliendo le deposizioni dei testimoni, un centinaio di persone che avevano comprato la cocaina dagli uomini (o molto più frequentemente dalle donne) della gang. Tra gli acquirenti, decine di transessuali che parlano di «prezzi ragionevoli e coca di buona qualità».

2 - COCAINA, AFFARI E MILIONI QUELLA BANDA DI STRADA DIVENTATA UNA HOLDING
Massimo Lugli per "la Repubblica - Edizione Roma"

Le donne dai capelli tinti di rosso, le gonne lunghe alla caviglia, le voci sguaiate e squillanti. Gli uomini massicci, corrucciati, aggressivi, carichi di gioielli e orologi più grossi del polso. Le ville pacchiane, sfarzose in stile texano, un tripudio di malachite, marmo di Carrara, placcature d´oro, tecnologia da Trony, ultimi arrivi, Jacuzzi modello piscina e caminetti sempre accesi per incenerire la droga nel caso di una perquisizione.

I purosangue, le Ferrari, le Corvette, i mille imbrogli, le vessazioni, le ingiustizie, i pestaggi, gli assegni "cabriolet", i crediti recuperati a forza di schiaffi e minacce... Roba da fiction, così esasperata da diventare realtà, una fiction scellerata targata Casamonica che va avanti da oltre 40 anni e nessuno, nonostante gli arresti a catena, le irruzioni, le indagini e i sequestri di beni a sei zeri, riesce a eliminare dalla scena romana.

Se c´è una banda, nella storia criminale capitolina, che ha mai meritato la definizione di "clan", sono loro, i Casamonica. Famiglie di Sinti, gli zingari abruzzesi cristiani, ormai stanziali, imparentati, da sempre, con la famiglia Di Silvio e, occasionalmente, con altre dinastie rom come i Cena e i De Rosa, unite da un viluppo indissolubile di matrimoni e interessi comuni. L´ultimo censimento di Vittorio Rizzi, il capo della mobile, parla di almeno un migliaio di affiliati (se così possono essere definiti) di cui almeno 400 sono stati passati al setaccio, uno ad uno, nell´ultima, gigantesca operazione che ha spedito dietro le sbarre ben 39 persone.

«La novità importante è che stavolta siamo riusciti a fare formalizzare l´imputazione di associazione per delinquere - spiega Rizzi - per adesso, ogni volta che li abbiamo arrestati se la sono cavata con l´articolo 73 del codice, il semplice spaccio di droga: una notte in camera di sicurezza, processo per direttissima e scarcerazione».

Valanghe di cocaina distribuite, a pioggia, nelle zone dell´Anagnina, Appio, Romanina e sulla Casilina, fino a Frascati dove, nel marzo del 2010, le ruspe buttarono giù tre fortilizi abusivi del clan per 350 metri quadrati costruiti senza alcuna autorizzazione. Un regime dispotico e feroce imposto su tutti i quartieri controllati dalla famiglia e una grandissima varietà di investimenti: i componenti della gang, oltre che del tradizionale giro di coca, si occupano anche di usura, scommesse clandestine e soprattutto recupero crediti.

Da almeno 5 anni, secondo polizia e carabinieri, i Casamonica sono diventati il braccio armato dei più grossi usurai romani. Enrico Nicoletti, l´ex cassiere della Magliana arrestato qualche tempo fa, aveva inaugurato un innovativo sistema di scambio: due creditori recalcitranti ceduti agli uomini del clan in cambio di uno docile e pronto a pagare le rate dei prestiti. Perché quando arrivano loro, i Casamonica, non c´è scampo: si paga e basta, niente scuse e niente dilazioni.

Una gestione manageriale, governata da Consiglio Casamonica, considerato il capo del clan, che lascia spazio ancora a mille forme di improvvisazione artigianale, a mille piccoli soprusi quotidiani. I curriculum degli affiliati elencano tante, piccole, storie di ordinaria ingiustizia: l´allevatore che vende due cavalli, viene pagato in assegni farlocchi e ritira la denuncia per truffa dopo una scarica di pugni. Il tipo che cede un´automobile Corvette, non vede un centesimo («è rotta, sei tu che mi dovresti dare i soldi») perde soldi e macchina ma decide, anche lui, di lasciar perdere. Il marmista incaricato di una serie di lavori e compensato a schiaffoni.

La signora che vende un camper da 150mila euro e, quando si rende conto di aver ricevuto, in pagamento, solo carta straccia viene insultata e minacciata. Perfino la gloria della famiglia, l´ex campione dei superwelter Romolo Casamonica, è incappato in una storia di assegni scoperti e minacce quando è andato a comprare due cuccioli di chihuahua a Grottaferrata. Le grandi epopee criminali, come l´impero romano, spesso finiscono quando i boss, imbolsiti e fiacchi, abbandonano la strada. Non i Casamonica: loro, in strada ci stanno benissimo e sono intenzionati a restarci.

 

retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt retata casamonica foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI