TOGHE ROTTE – IL CSM RIAPRE IL DOSSIER MILANO E PREPARA LA SOLUZIONE SALOMONICA: BRUTI LIBERATI E ROBLEDO DICHIARATI ENTRAMBI “INCOMPATIBILI” (VERSIONE HARD), OPPURE TUTTI E DUE NON RINNOVATI NEI LORO INCARICHI (VERSIONE SOFT)

Luca Fazzo per “il Giornale

 

robledo e bruti liberati 1robledo e bruti liberati 1

«Abbiamo alle spalle un periodo di difficoltà. La iniziativa di un Procuratore aggiunto di contestare alcuni casi di assegnazione di indagini da parte del Procuratore ha avuto una larga eco mediatica ed ha finito per coinvolgere anche l'immagine dell'intero ufficio. Come vi è noto, ho scelto la linea di non replicare mai sui media nonostante la ridda di fughe di notizie in tempo reale, di atti depositati agli organi istituzionali, commenti svariati e vere e proprie campagne di stampa contro di me dirette».

 

Così, il 6 novembre scorso, chiuso nella sua anticamera insieme a cinquantacinque dei suoi sostituti, Edmondo Bruti Liberati ha dato la sua versione dello scontro che da oltre sei mesi incupisce la vita della Procura della Repubblica milanese. Nessuna divisione, dice Bruti, che liquida come «chiacchiere» quelle di «coloro che hanno costruito nell'opinione pubblica l'immagine di una «Procura paralizzata da scontri interni».

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberatia sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

 

Si è trattato solo della ribellione di un singolo procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, al quale Bruti spiega di non avere mai risposto, anche se il suo silenzio «ha avuto come effetto di consegnare alla opinione pubblica una conoscenza parziale dei fatti» e «mi è costata molto a livello di immagine personale». Ma ora, dice Bruti nella riunione, «voltiamo pagina».

 

Non è detto, però, che le cose siano così semplici. Ormai a decidere se e come voltare pagina non sarà la Procura di Milano ma il Consiglio superiore della magistratura, che ha deciso di riaprire la pratica, e ha sul tavolo un documento difficilmente aggirabile: la presa di posizione del consiglio giudiziario di Milano, severo verso la gestione da parte di Bruti di una serie di inchieste politicamente delicate.

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

 

Il nuovo vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, è partito in quarta annunciando che sul caso Milano sarebbe intervenuto in modo rapido e «risolutivo». In realtà negli ambienti romani la sensazione è che la pratica si stia di nuovo impantanando, e che i tempi rapidi promessi da Legnini tanto rapidi non saranno.

 

La nota positiva, da questo punto di vista, è che le commissioni incaricate delle pratica hanno rifiutato la richiesta di procedere a nuove audizioni, oltre a quelle assai numerose effettuate prima dell'estate, ma si è comunque deciso di esaminare nuovi documenti; inoltre per tutta questa settimana il Csm non lavora, le commissioni torneranno a vedersi mercoledì 3 ma neanche in quell'occasione si deciderà nulla.

 

GIOVANNI LEGNINI 
GIOVANNI LEGNINI

Dentro il Csm c'è chi ritiene che per «voltare pagina» a Milano l'unica strada sia dichiarare sia Bruti che Robledo incompatibili con i loro incarichi, e azzerare i vertici della procura. Ma c'è anche chi considera che una soluzione così tranchant sarebbe un trauma ulteriore per un ambiente già in crisi, e propone che il Csm si limiti a non confermare nei loro incarichi i due contendenti al momento del rinnovo, ma senza marchiarli come «incompatibili».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…