Fabrizio Rondolino, editorialista dell'Unità, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso di ECG, il format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Rondolino sulla questione Minzolini: "Io avrei votato a favore di Minzolini, senza alcun dubbio. Quello nei suoi confronti è un processo che non sta in piedi e poi io ho delle forti perplessità sulla Legge Severino, una delle sciocchezze fatte dai politici quando si sentono assediati dall'opinione pubblica. Su Minzolini il senato ha fatto bene a rovesciare il giudizio di un tribunale completamente campato per aria, quando ciò accade è giusto che il Parlamento reagisca e difenda la propria libertà.
Il processo Minzolini è una farsa colossale, in primo grado è stato assolto, l'accusa ha fatto appello, è stato condannato a due anni e mezzo anche se la richiesta di pena era di due anni, gli hanno dato sei mesi in più per far scattare la Severino, non gli riconoscono le attenuanti generiche pur essendo incensurato, cosa unica nella storia processuale italiana, e chi fa tutto questo? Un ex parlamentare di centrosinistra. Se queste sono le sentenze io ho il diritto di non rispettarle".
Durissimo Rondolino nel commentare le parole di Luigi Di Maio: "Penso da tempo che una parte del Movimento Cinque Stelle punti esplicitamente allo scontro fisico, nelle piazze. Il Movimento Cinque Stelle aizza, provoca, stimola, la sua presenza sulla scena politica è un invito costante al menare le mani, perché l'unico principio del movimento è il vaffanculo. E' un movimento che oggettivamente incita alla violenza e all'eversione. Poi fortunatamente la gente se ne sta a casa, perché i loro attivisti sono i famosi leoni da tastiera".
Particolarmente critico Rondolino verso gli attivisti pentastellati: "I loro attivisti sono disoccupati, fancazzisti, impiegati pubblici che non lavorano e stanno lì al computer. Perchè, secondo voi ci sono attivisti del Movimento Cinque Stelle che lavorano secondo voi?"
Sui voucher: "Eliminarli è stato un errore grave, sono una forma abbastanza diffusa un po' ovunque per regolamentare forme di lavoro occasionale che altrimenti diventa lavoro nero. L'alternativa al voucher non è l'assunzione a tempo indeterminato, è il lavoro nero. Non capisco come un governo riformista abbia deciso di legalizzare il lavoro nero".
Sul Partito Democratico: "La leadership di Renzi non è mai stata messa in discussione dentro il Pd, il problema di Renzi è costruire un'alleanza o meglio ancora muoversi in un sistema politico e istituzionale che non è più quello suo, perché lui è un uomo del fare, il sindaco d'Italia, l'uomo del fare".