fini berlusconi

TOH! LA VIRATA SU MARCHINI PERMETTE A BERLUSCONI DI INCASSARE L’ELOGIO DEL NEMICO FINI E DEGLI EX AN: “HA RESO POSSIBILE UNA ALTERNATIVA ALLA SINISTRA CHE NON SIA POPULISTA” - LA VERITÀ È CHE A DESTRA NON VEDONO L’ORA DI INCETRIOLARE LA “DUCETTA” MELONI

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

FINI BERLUSCONIFINI BERLUSCONI

Quando in sala è arrivata la notizia del ritiro di Guido Bertolaso c' è stato un «Ohh...» di delusione. E ha sorpreso, essendo all'ultimo piano del palazzone delle Generali, all'associazione Civita dove Gianni Alemanno stava presentando la sua Verità Capitale, libro scritto (Koinè nuove Edizioni) per narrare la sua esperienza da sindaco di Roma e le successive disavventure nell' inchiesta Mafia Capitale.

ALFIO MARCHINIALFIO MARCHINI

 

C'è un ascensore velocissimo che porta a quella sala al quinto piano, su una terrazza fra le più straordinarie di Roma, con vista su Palazzo Venezia, e scorcio in lontananza dei Fori. Chi ieri è salito lì spinto dalla curiosità, arrivato davanti ad Alemanno, deve avere pensato di essersi imbarcato in una sorta di macchina del tempo. Tanta destra così insieme non si vedeva a Roma dal 2008, prima della grande diaspora.

 

In prima fila Gianfranco Fini, abbronzato e con il volto segnato dalle rughe (il tempo passa anche per lui). A una sola sedia di distanza Francesco Storace, che fu suo portavoce e poi gran nemico all'epoca delle vicende tullianesche dell'appartamento di Montecarlo. Per un po' i due si sono parlati passandosi un telefonino.

GASPARRI ALEMANNO MELONI GASPARRI ALEMANNO MELONI

 

Poi chi stava in mezzo ha capito, si è alzato e mentre Alemanno concionava, Fini e Storace sembravano tornati ai bei vecchi tempi. Non erano gli unici. Ecco Giuseppe Scopelliti, ex presidente della Calabria, e Silvano Moffa, Mario Landolfi, Roberto Menia e tanti altri. Sì, è proprio in mezzo a loro che è esploso quel boato di delusione per il ritiro di Bertolaso. Ma non veniva da destra. È che la sala era zeppa di giornalisti, fotoreporter, videomaker delle più varie testate: «Nooo, dove lo troviamo più un candidato che ci faceva così divertire? Oltretutto gentilissimo e disponibile, a differenza degli altri...».

 

giorgia meloni   giorgia meloni

Ecco, a destra invece quella notizia è stata accolta con un sospiro di sollievo. Fini che aveva applaudito più volte Alemanno (quando ad esempio ha insistito sulle Olimpiadi a Roma o in altri passaggi critici sul lepenismo di Salvini e Meloni), stava uscendo ormai dalla sala quando ha saputo che Berlusconi aveva puntato le sue poche fiches a disposizione nella capitale su Alfio Marchini. Ed è tornato sui suoi passi per commentare con i cronisti delle agenzie.

 

SIAMO LA COPPIA PIU BELLA DEL MONDO BERLUSCONI E MELONI SIAMO LA COPPIA PIU BELLA DEL MONDO BERLUSCONI E MELONI

Che quasi non credevano a quel che veniva detto: «Berlusconi e Bertolaso vanno ringraziati per aver reso possibile a Roma una alternativa alla sinistra che non sia né populista né demagogica. Sono certo che saranno tanti gli elettori che si riconoscevano in Alleanza Nazionale a votare per Marchini». Fini che tesse le lodi di Berlusconi? Uno scoop, anche questo da macchina del tempo. È uno dei miracoli che in questa destra accorsa piazza Venezia deve avere compiuto la Meloni. Qui nessuno la sopporta, a quanto pare.

Francesco Storace Francesco Storace

 

Non ha fatto in tempo a commentare Storace, fuggito troppo presto ancora da candidato sindaco in pectore. Però non così presto da non spiegare con chi certamente non sarebbe mai andato a braccetto: «Quello che è accaduto con Giorgia Meloni è inspiegabile. Eppure avevamo una storia comune. Non si comprende il suo atteggiamento, che mi addolora. Non si può cancellare la propria storia. Ha detto che non è mai stata fascista. Ora dirà che non è stata con Berlusconi, tanto meno con Fini, che non ha mai governato Roma dal Comune».

 

GIUSEPPE SCOPELLITIGIUSEPPE SCOPELLITI

Ci ha pensato il padrone di casa della giornata, Alemanno, a festeggiare la virata berlusconiana su Marchini: «Una buona notizia, che può ricomporre il centrodestra. Credo che anche Storace ragionerà su questa unità. E dovrebbe farlo pure la Meloni».

 

Ma pochi secondi prima anche Alemanno aveva infilzato senza tentennamenti l' ex amica Giorgia, con cui era pure stato in Fratelli di Italia: «Lei vuole solo spaccare, distruggere ogni frammento del centrodestra. Si sente rottamatrice, funzione che aveva un senso in un partito forte come il Pd, ma incomprensibile quando vuoi rottamare le macerie della destra».

 

roberto menia gianfranco fini (2)roberto menia gianfranco fini (2)

Più tardi Storace avrebbe dato il suo sostanziale ok alla riunificazione su Marchini, dicendo però di volere parlare prima con i suoi: lo farà il primo maggio. Ma Scopelliti ieri metteva la mano sul fuoco: «Francesco andrà con Marchini, sicuro».

 

Comunque vadano le cose, vale la pena darsi una lettura approfondita del libro di Alemanno. Racconta con sincerità gran parte degli errori compiuti dalla destra e da lui stesso alla guida di Roma. E spiega tutte le trappole esistenti all' interno del palazzo da cui si amministra la capitale che prima o poi ti mettono ko. Una conoscenza utile a chiunque voglia salire al Campidoglio.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…