TRASPARENZA O APPARENZA? - DOPO LE PAROLE DEL PAPA, APRE IN ANTICIPO IL SITO WEB DELLO IOR

Maria Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Nel Torrione di Niccolò V, sede dello Ior, ormai si lotta contro il tempo, che scorre rapido come il filo delle tre Parche, le terribili figure della mitologia greca. Le tre clessidre sono nelle mani degli ispettori di Moneyval, della Commissione referente istituita da Papa Francesco, e della magistratura.

Lunedì si è espresso apertamente per la prima volta lo stesso Bergoglio, sul volo papale di rientro da Rio, quando ha chiarito che avrebbe voluto affrontare le questioni economiche e finanziarie l'anno prossimo, ma «l'agenda è cambiata a causa delle circostanze che voi conoscete e che sono di dominio pubblico; sono apparsi problemi che dovevano essere affrontati... a partire dallo Ior».

Sul fronte economico infatti è uno stillicidio di brutte notizie. Ieri, il Pontefice ha dovuto commissariare la diocesi slovena di Maribor per un buco di 800 milioni. Sotto la lente di osservazione anche l'Apsa dopo l'arresto di monsignor Scarano (che ha portato alle dimissioni del dg dello Ior Cipriani e del suo vice Tulli). Nelle motivazioni con le quali il Tribunale del riesame ha negato la scarcerazione di Scarano i giudici lo descrivono come una personalità «particolarmente inquietante», un «consumato delinquente».

La Procura di Roma ha inoltrato rogatoria sui suoi conti allo Ior. 
Così le vacanze del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone sono slittate di qualche giorno. E con una decisione a sorpresa (anticipando di due mesi quanto già annunciato) lo Ior, ha inaugurato il suo sito internet,www.ior.va.

«Il nostro compito - ha spiegato il presidente von Freyberg - consiste nel condurre lo Ior in modo tale, che sia un Istituto "pulito", per offrire al Papa l'opzione di decidere, per quanto riguarda il futuro, la forma giusta dello Ior stesso».

Anche se l'immagine che ne emerge è quella tout court di una banca. Ieri nelle intenzioni di von Freyberg doveva costituire anche la dead line per tutti gli adempimenti fissati dal Comitato Moneyval secondo quanto aveva dichiarato al Corriere. Richiesto di un controllo sui fatti annunciati, lo Ior ha risposto che è stato «raggiunto l'obbiettivo di concludere i progetti di antiriciclaggio (Aml), riguardo agli aspetti essenziali».

È stata «aggiornata la documentazione Ior in materia e la guida interna»; «è stata completata l'analisi delle strutture It (Information Technology), con il rafforzamento di quanto riguarda i dati dei clienti»; c'è stato «il completamento del manuale di training del personale e la preparazione di un regolare curriculum di training e il rafforzamento del reporting process».

Si tratta di «criteri di funzionamento interno», in sostanza, di procedure, e quindi lo stesso Ior ammette che in concreto «l'intero processo non sarà concluso finché non sarà completato lo screening di ogni cliente», cosa che non potrà avvenire prima della fine di quest'anno.

Moneyval invece aveva fissato già al 31 dicembre del 2012 il completamento dell'indagine conoscitiva sui clienti (Customer Due Diligence). Questo vuol dire che lo Ior marcia con almeno un anno di ritardo, visto che i controlli della società Promontory sui clienti sono iniziati solo a metà maggio scorso. Nel nuovo sito dello Ior non è stato ancora pubblicato l'ultimo bilancio, approvato nel drammatico consiglio di amministrazione del 4 luglio, quello che ha esaminato il dossier Scarano. Se ne parlerà ad ottobre.

 

 

LA GUARDIA DI FINANZA ACCOMPANGA MONSIGNOR SCARANO DOPO LARRESTO jpegPAPA JORGE BERGOGLIO monsignor scarano Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovHOME PAGE DEL SITO DELLO IOR

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO