TRUMPISSIMO - DOMANI SI VOTA IN IOWA E DONALD TORNA IN TESTA, COME IN TUTTI GLI STATI DELLE PRIMARIE DI FEBBRAIO - HILLARY DOMANI È FAVORITA CONTRO SANDERS, MA SI PREPARA A UNA SCOPPOLA IN NEW HAMPSHIRE. INCASSA L'ENDORSEMENT SCONTATO DEL ''NEW YORK TIMES'', CHE TRA I REPUBBLICANI PESCA IL POVERO KASICH, GOVERNATORE DELL'OHIO

Trump è in testa in tutti gli Stati dove si vota a febbraio, anche New Hampshire, Nevada e South Carolina. I sondaggi nazionali danno sempre l' ex first lady avanti con un discreto margine, ma un passo falso nello Iowa, doppiato la settimana dopo, potrebbe innescare una dinamica negativa...

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1. USA 2016: IOWA, IN TESTA TRUMP E CLINTON

Donald Trump e Hillary Clinton sono in testa ai sondaggi fra i candidati, rispettivamente repubblicani e democratici, in Iowa. Domani si parte con il primo test che ha sempre fatto da cartina di tornasole per le nomination dei candidati repubblicani e democratici e che lanciò la corsa del giovane Obama

 

DONALD TRUMP ASSEGNO PER I VETERANI DONALD TRUMP ASSEGNO PER I VETERANI

Secondo le rilevazioni del Des Moines Register e Bloomberg, le ultime prima del voto di domani, Trump è in testa, tra i repubblicani, con il 28% delle preferenze. Ted Cruz è secondo con 23% e Marco Rubio è terzo con il 15%. Ben Carson ha il 10% delle preferenza. Jeb Bush è distante, con solo il 2%.

 

In casa democratica, fra Hillary Clinton e Bernie Sanders è quasi un testa a testa: secondo il sondaggio di Des Moines Register e Bloomberg, Hillary ha un lieve vantaggio con il 45% delle preferenze, Sanders il 42%. Entra nel vivo, dunque, una campagna già caratterizzata dalle 'follie' di Trump che a suo sostegno ha portato addirittura un elefante.

 

 

2. HILLARY CLINTON BARCOLLA, IL NEW YORK TIMES LA SOCCORRE

Giampiero Gramaglia per ''il Fatto Quotidiano''

 

trump diserta il dibattito trump diserta il dibattito

In Italia, sarebbe già partito il tamtam della giustizia a orologeria: i Repubblicani le provano tutte per cercare d' azzoppare la loro rivale più temibile, Hillary Clinton, promuovendo, invece, quel Bernie Sanders di cui potrebbero fare un solo boccone all' Election Day, l' 8 novembre. Sempre che il match non sia tra Sanders il "socialista" e Donald Trump il "populista": entrambi, infatti, piacciono molto a una fetta dell' elettorato, ma ne spaventano la maggioranza. Nel qual caso, potrebbe profittarne un terzo incomodo, se fosse Mike Bloomberg, ex sindaco di New York, centrista.

 

Ma questa è una storia per i mesi prossimi. Adesso, siamo alla vigilia delle assemblee nello Iowa, cioè all' inizio delle primarie: lunedì, saranno designati i primi delegati alle convention di luglio, quelle che daranno l' investitura formale ai candidati alla Casa Bianca. E l' inchiesta dell' Fbi sui finanziamenti alla sua Fondazione e gli scandali più o meno riesumati sono mine per Hillary.

trump su hillary disgustato trump su hillary disgustato

 

I sondaggi dicono che fra i Repubblicani Donald Trump deve temere solo (e poco) Ted Cruz, senatore del Texas e portabandiera dei Tea Party; e le cronache raccontano che il repubblicano che vince nello Iowa non ottiene poi la nomination. Trump, però, è in testa in tutti gli Stati dove si vota a febbraio, anche New Hampshire, Nevada e South Carolina, e suscita negli americani più fiducia dei suoi rivali sulle questioni economiche: nello Iowa, ha il 32% delle preferenze potenziali, contro il 25% di Cruz e il 18% di Marco Rubio, senatore della Florida; altrove, ha vantaggi più netti.

 

bernie sanders hillary clinton bernie sanders hillary clinton

Fra i Democratici, invece, è testa a testa nei sondaggi tra Hillary e Sanders, nettamente in vantaggio nel New Hampshire, dove si vota martedì 9 febbraio - lì, lui del Vermont gioca quasi in casa -, mentre Hillary domina nella South Carolina. I sondaggi nazionali danno sempre l' ex first lady avanti con un discreto margine, ma un passo falso nello Iowa, doppiato la settimana dopo, potrebbe innescare una dinamica negativa: esattamente come avvenne nel 2008, quando la vittoria di Obama nello Iowa incrinò la fiducia in Hillary.

 

Tanto più che lo scandalo delle mail, montato a dismisura, e lo spettro di quanto accadde a Bengasi l' 11 settembre 2012 continuano a essere ostacoli sul cammino dell' ex segretario di Stato (proprio all' epoca dell' uccisione in Libia dell' ambasciatore Usa e di tre marines).

bernie sanders hillary clinton bernie sanders hillary clinton

 

Hillary perde pezzi forti della sua collezione, come l' attrice Susan Sarandon che sta con Sanders, ma intorno a lei fa quadrato l' establishment del partito: Nancy Pelosi boccia le proposte di Sanders sulle tasse; Bill Clinton, il marito, sale sul palco con lei Davenport. Più di tutto, mediaticamente pesa l' endorsement del New York Times (che fra i repubblicani pesca a sorpresa il governatore dell' Ohio John Kasich).

 

Più degli attacchi di Sanders, che l' accusa di rappresentare "la vecchia politica", come se lui a 75 anni e in politica da 35 fosse il nuovo che avanza, Hillary deve temere gli scheletri nei suoi armadi.

 

hillary clinton bernie sanders hillary clinton bernie sanders

Da cui sono adesso saltate fuori 22 mail top secret mandate dal suo account privato - almeno una al presidente Obama - invece che da quello ufficiale del Dipartimento di Stato, mentre finora era stato detto che il materiale trattato dall' account privato, più vulnerabile a cyber-spioni e hacker, non era classificato.

 

hillary for president hillary for president

Lo staff di Hillary sollecita la pubblicazione dei documenti, che il Dipartimento di Stato vuole invece tenere segreti; e la Casa Bianca ostenta tranquillità. Ma il polverone mediatico c' è tutto.

 

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