URNE FUNERARIE PER CHI VINCE (PALAZZO CHIGI SARÀ UN INFERNO) - IL NUOVO PREMIER DEVE PREPARARE UNA NUOVA MANOVRA DA 7 MLD € ENTRO APRILE - IL PAREGGIO DI BILANCIO, LA NECESSITÀ DI RISPETTARE IL “FISCAL COMPACT” E IL CALO DEL PIL DEL 2,4% NEL 2012, FARANNO MANCARE ALL'APPELLO 5-7 MLD € - TOCCA TROVARE GLI SCHEI PER TENERE BUONI MERKEL E DRAGHI - IN OTTO REGIONI È PRONTA UNA NUOVA STANGATA IRPEF…

Roberto Sommella per "Milano Finanza"

Ancora non si è votato ma gli italiani devono prepararsi a stringere ulteriormente la cinghia. Per la primavera del 2013 è più che probabile una manovra correttiva. La notizia, confermata a MF-Milano Finanza da alcune fonti governative, è destinata a turbare da subito i sonni di chi andrà a Palazzo Chigi nell'aprile prossimo e a mettere a dura prova i rapporti tra i possibili vincitori, il Pd di Pier Luigi Bersani e il nuovo centro di Mario Monti. Entrambi infatti hanno ribadito più volte che gli impegni europei, se fossero loro a guidare il Paese, andranno pedissequamente rispettati.

Così, secondo le indiscrezioni, il meccanismo infernale del pareggio di bilancio, combinato con la necessità di rispettare le esigenze di rientro fissate dal Fiscal Compact (che stabilisce una riduzione del debito pubblico di circa 45 miliardi l'anno per l'Italia) e con il drastico calo del pil del 2,4% nel 2012, farà sì che tra pochi mesi mancheranno all'appello 5-7 miliardi per centrare gli obiettivi di deficit strutturale. Circa lo 0,4% del pil. Il che vuol dire che si dovranno trovare subito questi soldi per non indispettire i partner europei e soddisfare le richieste di rigore contabile, ribadite anche ieri dal presidente della Bce, Mario Draghi.

La concreta possibilità di inserire nel Piano finanziario europeo (la Finanziaria Ue che ogni Paese membro deve presentare entro aprile) anche l'esigenza di un correzione dei conti pubblici è peraltro ben nota anche ai vertici del Pd: uno dei suoi maggiorenti ha confessato a questo giornale «che sarebbe già un miracolo non dover fare subito una manovra correttiva».

Questa ipotesi è stata implicitamente confermata anche dal governo. Gianfranco Polillo, sottosegretario all'Economia, intervenendo ieri a L'Aria che tira su La7, ha infatti lanciato un bel sasso nello stagno: «Le entrate fiscali di quest'anno sono inferiori a quelle che ci aspettavamo. Sono preoccupato, spero che gli introiti derivanti dall'Imu possano compensare il gettito mancante». Eppure solo di Imu lo Stato incamererà ben 23 miliardi e le entrate del 2012 fino a novembre erano in aumento del 3,8% rispetto al 2011.

Intanto è pronta la stangata addizionale regionale. Le Regioni in deficit sanitario potranno infatti anticipare al 2013 lo sblocco dell'addizionale Irpef, previsto per il 2014, come consentito da una norma approvata lo scorso anno nel decreto Spending review: otto Regioni, ossia Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia, avranno la chance di incrementare l'addizionale Irpef all'1,1% invece che allo 0,5%. Insomma, più che un raddoppio.

La misura in questione consente alle Regioni sottoposte a piani di stabilizzazione finanziaria di disporre «con propria legge l'anticipo al 2013 della maggiorazione dell'aliquota addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche».

Questa è solo l'ultima brutta notizia fiscale. Pochi italiani si sono accorti subito, ancora sotto shock a Natale per il versamento dell'Imu, che a dicembre si è ripetuto il salasso dell'addizionale regionale Irpef già stabilito in via permanente dal decreto salva-Italia. Le buste paga dei lavoratori dipendenti sono state massacrate da un prelievo aggiuntivo, visto che il governo Monti a novembre 2011 innalzò dallo 0,9 all'1,23% l'aliquota base sempre dell'addizionale regionale.

 

bersani-mario-montibersani e montiANGELA MERKEL E MARIO MONTIIL SORRISO TRA ANGELA MERKEL E MARIO MONTImario DRAGHI E MONTI

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”