luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

LA VACANZA E' FINITA! I POTERI FORTI DICHIARANO GUERRA, FITCH : “IL GOVERNO CADRÀ" - "TROPPO DEBITO, RIFORME COSTOSE, GOVERNO DIVISO E INCAPACE DI COMPROMESSI, CON LO SPREAD CHE ARRIVA SOPRA QUOTA 290 E IL PIL CHE STENTA: C'E' RISCHIO DI VOTO ANTICIPATO" - VITTORIO FELTRI: “TAGLIO SCONSIDERATO DELLE "PENSIONI DORO", REDDITO DI CITTADINANZA E QUELLA BOIATA DI FLAT TAX. TEMO CHE LA COALIZIONE PENTALEGHISTA NON ABBIA FUTURO E POSSA SALTARE SUI CONTI PUBBICI. LA LEGISLATURA NEI PROSSIMI MESI SARÀ IN PERICOLO”

1 – LA DURA ANALISI DELL' AGENZIA: «GOVERNO DIVISO, GELO CON L' UE E PROGETTI INCOERENTI»

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

spread

Non è questa o quella di un deficit destinato a salire, non solo quella almeno. Non è neppure questa o quella prospettiva di riduzione del debito, che Fitch vede per i prossimi anni sei anni come minima o pressoché inesistente: nel 2023 potrebbe ancora essere (di nuovo in aumento) sopra il 130% del prodotto interno lordo.

 

No, è un insieme di fattori a monte che ha indotto ieri sera la terza delle grandi agenzie di rating, quelle sulle quali basano le loro scelte grandi investitori in tutto il mondo e la stessa Banca centrale europea, ad alzare una bandiera di allarme sull' Italia.

FITCH

 

Le «prospettive negative» che ha messo Fitch sul suo giudizio quanto alla tenuta del debito pubblico alla fonte hanno un elemento che li spiega tutti: la credibilità politica e la percezione che questa oggi in Italia sia seriamente intaccata.

 

Sia nelle dinamiche interne del governo, diviso e incapace di compromessi, sia per una un' ostilità verso l' euro e l' Unione europea di parti della maggioranza che - nota Fitch - sta già costando cara per l' aumento degli interessi sul debito che essa comporta.

SALVINI DI MAIO

 

Dover pagare per questo veri miliardi in più di questi oneri già l' anno prossimo, come

minaccia di accadere, comporta un trasferimento di ricchezza sul modello Robin Hood alla rovescia.

 

Da chi ha di meno a chi ha di più: dall' intera platea dei contribuenti - inclusi i redditi più bassi - alle banche, alle assicurazioni, ai fondi esteri e agli italiani più abbienti che detengono i due terzi di quei titoli di Stato.

 

Così gli squilibri finanziari e i fragili equilibri del governo si sovrappongono, nel giudizio di Fitch. Il comunicato con il quale l' agenzia accompagna la sua decisione lascia ben pochi dubbi.

 

Non c' è solo la previsione «di una certa quantità di allentamento del bilancio che può rendere l' altissimo livello di debito pubblico dell' Italia più esposto a potenziali choc».

Né solo il lentissimo e incerto calo del debito o il rischio di tornare indietro sulle riforme già fatte. C' è, soprattutto, un' analisi della situazione politica e dei rischi di elezioni anticipate dall' anno prossimo.

SALVINI DI MAIO CONTE

 

Fitch spiega il peggioramento delle sue previsioni sui conti dell' Italia anche con «la natura nuova e in gran parte non sperimentata del governo e le notevoli differenze politiche fra i partner della coalizione».

 

Quanto a queste ultime, l' agenzia parla di «marcate differenze ideologiche e politiche fra M5S e la Lega», le quali «probabilmente creeranno tensioni crescenti per la coesione della coalizione».

 

Di conseguenza, dato che la maggioranza in Senato è di appena 12 seggi e la Lega può guardare di nuovo a un' alleanza di destra-centro, Fitch formula una previsione: «Non ci aspettiamo sia un governo di legislatura, vediamo possibilità crescenti di elezioni anticipate dal 2019».

DELVOX TRIA SALVINI DI MAIO

 

Gli analisti dell' agenzia devono aver passato molto tempo a esaminare le dinamiche politiche del Paese, perché vanno ancora più a fondo.

 

Scrivono: «Il rischio, o la strategia, di elezioni anticipate complicherà per entrambi i partiti scendere a compromessi che scontentino la loro base, mentre la realtà dei conti rende difficile mantenere le promesse elettorali».

 

Questa è una vulnerabilità dell' Italia a trazione giallo-verde che Fitch sottolinea: l' agenzia parla di «incoerenze fra i costi elevati di attuazione degli impegni del contratto di governo e l' obiettivo dichiarato di ridurre il debito».

salvini di maio

 

Vi è poi almeno un' altra contraddizione che sta facendo salire i tassi d' interesse e peserà presto sui conti. Scrive Fitch: «L' antipatia di parti del governo verso la Ue e l' euro presenta un' ulteriore rischio di ribasso (del rating, ndr), anche se la probabilità che il governo porti avanti politiche che minaccino l' uscita o una moneta parallela sono basse», si legge.

 

Ma già solo la retorica anti-euro costa cara ai contribuenti: «Essa contribuisce a indebolire l' interesse degli investitori, dunque porta a spread costantemente più alti e a una maggiore volatilità di mercato, anche senza nuovi eventi politici sostanziali». Così le crepe della maggioranza e le frasi a effetto dei politici finiscono per diventare problemi finanziari, di cui gli italiani dovranno farsi carico.

 

2 – SUI CONTI PUBBLICI POSSONO SALTARE DI MAIO E IL GOVERNO

Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”

 

vittorio feltri

La materia economica non eccita il pubblico vasto che ignora i meccanismi dei conti pubblici, per cui chiedo scusa se lo infastidisco con un ragionamento tecnico. Tra pochi giorni si ricomincerà a parlare a livelli romani di manovre, un tempo definite leggi finanziarie.

 

Dopo i casini del decreto dignità, la riapertura del Parlamento coinciderà con l' inizio delle discussioni riguardo alla legittima difesa, al taglio sconsiderato delle pensioni (incluso quello relativo alla reversibilità) e al varo del reddito di cittadinanza.

 

matteo salvini con mojito

Sorvoliamo sulla flax tax, altra boiata almeno stando a come è stata concepita. Qui si tratta di saccheggiare le casse piangenti del Paese e di grattare il fondo del barile, già secco. Salvini è riuscito a sfondare il muro della popolarità assumendo iniziative efficaci per disciplinare la immigrazione selvaggia che ci affligge da anni.

 

E si è garantito la stima popolare: chiunque non sia scemo lo affianca in questa operazione difficoltosa. Matteo insomma ha convinto gli elettori di essere l' uomo giusto in questo momento di emergenza.

 

Mentre il povero Di Maio, dopo essersi sputtanato nella gestione dell' Ilva, ora si trova nella necessità di reperire i fondi allo scopo di dare le palanche promesse mensilmente agli sfigati del Sud che lo hanno votato proprio per essere mantenuti. Dove andrà a prendere i capitali necessari? I denari non ci sono e non sono reperibili. E qui le cose si complicano.

 

PAOLO SAVONA GIANCARLO GIORGETTI GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Di Maio può ricorrere all' aumento del debito? Cioè pagare i suoi aficionados con quattrini inesistenti e pertanto prelevati da forzieri vuoti? Mi sembra improbabile. Se poi egli intende falcidiare le pensioni di chi ha versato i contributi per sovvenzionare coloro che non hanno mai lavorato, scatenerà una lotta micidiale a livelli sociali.

 

Una sorta di battaglia fratricida dai destini incerti. D' altronde per i 5 Stelle non mantenere le promesse fatte in campagna elettorale significa perdere consensi e andare alle europee incontro a una sonora sconfitta.

 

GIOVANNI TRIA

Se poi consideriamo che i grillini sono contrari alla realizzazione delle cosiddette grandi opere, le sole che possano spingere l' economia, il conflitto tra gli interessi di Di Maio e Salvini rischiano di essere insanabili e di sfociare in una esiziale rottura. Le alleanze tra i componenti della maggioranza o vivono di compromessi o muoiono. Tertium non datur.

 

Ecco perché temo che la coalizione giallo-verde non abbia futuro. Prima o poi i contrasti tra le fazioni si acuiranno per ovvie ragioni e il governo rischierà di spezzarsi. Non è ammissibile che partiti con posizioni radicalmente diverse su punti importanti quanto quelli citati, siano in grado di collaborare a lungo. La legislatura nei prossimi mesi sarà dunque in pericolo. Infatti Lega e Cinquestelle sono gruppi eterogenei e inconciliabili. È inammissibile che Salvini accetti le teorie balzane di Di Maio e viceversa.

 

Ultimi Dagoreport

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…