VATILEAKS, LA NUOVA INDAGINE – FERMI, TUTTI: C’È UNA LISTA DI NOVE CAPI D’ACCUSA CONTRO IGNOTI - I DOCUMENTI TRAFUGATI RIGUARDAVANO SPECIALMENTE GLI SCANDALI FINANZIARI DEL VATICANO - INTANTO SCIARPELLETTI, CHE È STATO PRIMA ARRESTATO E POI RILASCIATO, ASPETTANDO IL PROCESSO, CONTINUA A PERCEPIRE LO STIPENDIO, COME D’ALTRONDE PAOLETTO GABRIELE. COME MAI? AH, SAPERLO…

1 - ATTACCO ALLO STATO E CALUNNIE» VATILEAKS, LA NUOVA INDAGINE
M. Antonietta Calabrò per "Corriere della Sera"

Le indagini su Vatileaks, cioè sulla massiccia fuoriuscita di documenti riservati dal Vaticano, continuano «per una pluralità di reati» denunciati dalla polizia giudiziaria all'ufficio del Promotore di giustizia, cioè al procuratore dello Stato vaticano, Nicola Picardi.

Lo scrive nero su bianco lo stesso Picardi nella sua requisitoria resa pubblica dalla sala stampa vaticana insieme all'ordinanza-sentenza per il rinvio a giudizio dell'ex maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele (per furto aggravato) e dell'analista programmatore Claudio Sciarpelletti per la sola ipotesi di favoreggiamento personale di Gabriele.

Nove e tutti gravi i capi d'imputazione contro ignoti. Si tratta di delitti contro lo Stato (previsti dall'articolo 104 e seguenti del Codice penale); dei delitti contro i poteri dello Stato (articolo 117 e seguenti del Codice penale); vilipendio delle istituzioni dello Stato (articolo 126 del codice); calunnia (articolo 212); diffamazione (articolo 333); furto aggravato (articoli 402, 403 e 404); favoreggiamento (articolo 225); inviolabilità dei segreti (articolo 159), e insieme ad essi viene esplicitamente ipotizzato anche il concorso di più persone in reato, previsto dall'articolo 63.

I reati ipotizzati sono puniti con pesanti sanzioni dal codice in vigore in Vaticano che è il codice Zanardelli, il primo codice penale del Regno d'Italia (quello prefascista), recepito nel Trattato del Laterano. Inoltre, la gran parte di essi a differenza del reato materiale di furto aggravato, hanno a che fare direttamente con gli argomenti dei documenti trafugati.

Qual era il più gettonato contenuto dei leaks, della fuga di notizie? Le carte riguardavano principalmente le vicende delle finanze vaticane ed in particolare dello Ior. C'è stato il caso dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò che lamentava in due lettere scritte al Papa e al cardinal Bertone episodi di corruzione nelle finanze vaticane e una campagna di diffamazione contro di lui.

Poi le vicende dell'Istituto Toniolo, cassaforte della Università Cattolica (scambio di lettere tra i cardinali Bertone e Tettamanzi, lettera al Papa di Tettamanzi). Sono finiti sui giornali due memorandum interni, compreso uno scritto dal cardinale Attilio Nicora, che è il capo dell'Aif (l'Autorità antiriciclaggio) che mettevano in guardia dalle «recenti modifiche» della legge antiriciclaggio considerate come «un passo indietro», e che avrebbero creato «allarme» negli organismi regolatori internazionali. Altre accuse contro lo Ior sono state quelle di essersi sottratto alle rogatorie di varie inchieste della magistratura italiana e di avere conti cifrati per clienti vip.

Secondo l'ipotesi accusatoria, questi leaks hanno provocato gravi danni al Vaticano (le indagini sono partite dopo la trasmissione «Gli Intoccabili» su La7 a fine gennaio). Ciò è accaduto in un momento ben preciso: i primi cinque mesi di quest'anno, mentre la Santa Sede era «sotto esame» dei valutatori internazionali di Moneyval quanto al rispetto delle regole di trasparenza finanziaria.

Eppure, due mesi dopo l'uscita (il 18 maggio) del libro di Nuzzi «Sua Santità», il Rapporto di Strasburgo (18 luglio) ha sfatato molti di questi miti. Per esempio nel paragrafo 52 esso sostiene che «relativamente alla corruzione, sebbene vi siano state recenti infondate accuse di corruzione sui media, non vi sono evidenze empiriche di corruzione avvenute in Vaticano». Il Rapporto ha poi dato un giudizio positivo sulla nuova legge antiriciclaggio in quanto le modifiche introdotte sono state una risposta a richieste esplicite dei valutatori.

Infine per quanto riguarda la cooperazione internazionale e le rogatorie per le indagini, il Vaticano ha ricevuto una valutazione «largely compliant», di piena adeguatezza, cioè il punteggio massimo, su uno dei punti cruciali, secondo i criteri del Gafi. «L'accusa costante di non cooperazione è infondata: l'abbiamo smentita tante volte», dicevano ieri in Vaticano.


2 - L'«INGEGNERE» DEL PAPA SOSPESO MA STIPENDIATO
M. A. C. per "Corriere della Sera"

Chi ci ha parlato dice che «l'ingegnere del Papa - come lo definiscono - vive come una tragedia tutta questa vicenda, che lo vede coinvolto in maniera del tutto marginale». Claudio Sciarpelletti, il secondo imputato di Vatileaks, 48 anni e cittadino italiano è dipendente vaticano. Alla pagina 1.159 dell'Annuario pontificio, Sciarpelletti risulta essere uno tra una cinquantina degli addetti della Segreteria di Stato.

Ma spicca accanto al suo nome la qualifica di «analista programmatore di prima classe». A metà giugno, si era sparsa la voce che «l'ingegnere» fosse sparito, senza lasciare traccia, irreperibile. E si era montato un giallo perché l'uomo, si disse, «ha in mano i codici per entrare nel sistema informatico del Vaticano, uno dei più "incraccabili", cioè più sicuri». È dunque la persona che, in teoria, potrebbe conoscere, per fare degli esempi, tutti i contatti e le email interne alla Santa Sede, i codici bancari dello Ior, avendo l'accesso alla sicurezza informatica.

Notizia subito smentita dal Portavoce della sala stampa vaticana, padre Lombardi. «Ho fatto verifiche con il Governatorato, con la Gendarmeria - ha spiegato padre Lombardi - e posso dire che non c'è nessun aggancio con la realtà: qui non è sparito nessuno».

Adesso sappiamo che Sciarpelletti, dopo una notte passata in camera di sicurezza il 25 maggio perché trovato con una busta sulla scrivania indirizzata a Paolo Gabriele, ha ottenuto prima la libertà su cauzione, condizionata ad alcuni adempimenti, come l'obbligo di firma, e poi la libertà completa, e quindi andrà a processo in autunno a piede libero, dove rischia quanto a condanna, poco o nulla, ma è comunque sospeso dal servizio, in via cautelare. Anche se, come Gabriele, continua a percepire lo stipendio.

 

PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIPAPA E PAOLO GABRIELEGianluigi Nuzzi cover Sua SantitàGENDARMERIA VATICANA SIMBOLO DELLA GENDARMERIA VATICANA DOMENICO GIANI jpeg

Ultimi Dagoreport

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...