LA VENDETTA DI KIM JONG-UN ARRIVA FINO AL CUORE DI PARIGI - AGENTI NORDCOREANI RAPISCONO IL FIGLIO DI UN EX COLLABORATORE DEL LEADER

Paolo Levi per "La Stampa"

 

kim jong unkim jong un

I tentacoli del regime di Pyongyang si allungano fino a Parigi. A inizio novembre, uno studente nordcoreano di nome Han, iscritto alla scuola d’architettura di Paris-Belleville, è stato misteriosamente rapito nel cuore della capitale. Secondo “Yonhap”, l’agenzia di stampa sudcoreana che per prima ha lanciato l’allarme, si tratta del figlio di uno stretto collaboratore di Jang Song-taek, zio dell’attuale dittatore Kim Jong-un, giustiziato lo scorso anno dallo stesso regime perché accusato di aver progettato un colpo di Stato.

 

Kim Jong-un camminare con un bastone nella sua ricomparsa in pubblico dopo 40 giorniKim Jong-un camminare con un bastone nella sua ricomparsa in pubblico dopo 40 giorni

L’esecuzione di colui che veniva considerato come il numero due del regime fu confermata dalla stampa ufficiale di Kim Jong-un, che lo bollò come un «traditore», Al regolamento di conti, seguirono altre purghe, di cui fu vittima anche il padre di Han. Di qui l’ipotesi - non confermata - che il rapimento del giovane fosse stato orchestrato dal regime.

 

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La ricostruzione dei fatti è degna di una spy-story, con il gruppo di agenti nordcoreani inviati appositamente a Parigi e il successivo blitz per la cattura del ragazzo. Nel piano però qualcosa va storto. Sulla strada dell’aeroporto, a pochi istanti dal rimpatrio, Han riesce a sottrarsi alla morsa degli agenti.

 

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Da allora nessuna notizia. Tanto che i media di Seul si chiedono se sia ancora in fuga, sia stato riacciuffato o abbia trovato rifugio presso le autorità francesi o nell’ambasciata sudcoreana. Ieri Parigi ha aperto un’inchiesta per far luce sulla vicenda, mentre la polizia si è recata nei giorni scorsi all’università.

 

Han studiava in Francia dal 2011, insieme ad altri nove connazionali inviati eccezionalmente da Pyognyang, nel quadro di un programma studentesco segreto lanciato nel 2002. Secondo gli accordi con la diplomazia francese - che ufficialmente non riconosce la Corea del Nord- il gruppo nordcoreano deve lasciare la Francia nel 2017, una volta ottenuto il diploma.

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Due anni fa hanno anche effettuato un viaggio di classe in Italia. «Sono bravi ragazzi, seri, con buoni risultati», racconta la direttrice di studi, Mireille Fréchède. I compagni li descrivono come relativamente aperti. Anche se sono spesso tra loro ed evitano attività sociali fuori dall’ambito didattico.

 

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