inquinamento da pfas in veneto

I VENETI BEVONO VELENO - ALLARME PFAS NEL VICENTINO: LE SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE CHE RENDONO IMPERMEABILI I MATERIALI VENGONO SCARICATE DALLE FABBRICHE NELLE ACQUE LOCALI - POSSONO PORTARE A MALATTIE CRONICHE O, NEL PEGGIORE DEI CASI, DEGENERATIVE, ALLA TIROIDE, AL FEGATO E AI RENI - ZAIA CONTRO LORENZIN: ''IL GOVERNO SE NE FREGA''

 

 

1.PFAS: LORENZIN,A DICEMBRE DIRETTIVA UE LIMITI COMUNI

 (ANSA) - "A dicembre dovrebbe arrivare una direttiva europea che attendiamo tutti che tenderà ad uniformare, come abbiamo chiesto, i parametri Pfas nelle acque per tutti i Paesi europei", lo annuncia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, facendo il punto sulla vicenda delle sostanze inquinanti Pfas.

 

inquinamento  da pfas in venetoinquinamento da pfas in veneto

2.LORENZIN A ZAIA, POLEMICA INCOMPRENSIBILE

 (ANSA) - "Se c'è un problema magari alzi il telefono e parli con il tuo ministro, poi ognuno ha la sua cifra": così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alle accuse del governatore del Veneto, Luca Zaia, sul mancato intervento del ministero della Salute nella vicenda Pfas. "La polemica non l'abbiamo compresa - aggiunge Lorenzin - avendo condiviso con la regione Veneto e le istituzioni sanitarie, scientifiche e ambientali tutti i singoli passaggi".

 

"Come abbiamo già detto - aggiunge Lorenzin - noi abbiamo fissato con un decreto salute-ambiente degli standard precauzionali e il decreto prevede, oltre alle tabelle generali, che ogni singola regione possa adeguare o anche ridurre questi parametri in base alla peculiarità del suo territorio e alla peculiarità degli inquinanti. E questo è stato un percorso totalmente condiviso".

 

 

3.I VENETI BEVONO VELENO. IL GOVERNO SE NE FREGA

Alessandro Gonzato per ''Libero Quotidiano''

 

inquinamento  da  pfas in venetoinquinamento da pfas in veneto

La richiesta del presidente del Veneto Luca Zaia al governo era stata chiara: «Il ministero della Salute fissi un limite massimo alla concentrazione di Pfas nelle acque potabili». La risposta del direttore generale della Prevenzione del ministero, Raniero Guerra, è stata inequivocabile: la Regione deve fare da sé perché «allo stato attuale si riscontrano sul territorio italiano solo sporadici ritrovamenti dovuti a fenomeni d' inquinamento puntuali e focalizzati, mentre l' inquinamento della falda veneta è un fenomeno diffuso su ampie aree della regione». Anche la risposta del ministro dell' Ambiente Gian Luca Galletti all' appello del governatore leghista è stata perentoria: «Spetta al Veneto creare le condizioni di maggior tutela per il proprio territorio».

 

Il Veneto dunque deve arrangiarsi, e come ha annunciato successivamente Zaia lo farà, ma divampa la polemica. I Pfas, lo ricordiamo, sono sostanze perfluoroalchiliche che possono portare a malattie croniche o, nel peggiore dei casi, degenerative, alla tiroide, al fegato e ai reni.

 

Secondo alcuni studi aumentano il rischio di Alzheimer e innalzano la probabilità di contrarre patologie fetali e gestazionali. Questi veleni - secondo le accuse che hanno portato all' avvio di un' indagine - prodotti dai trentennali sversamenti di un' azienda chimica vicentina, la «Miteni», nella falda acquifera che serve anche le province di Padova e Verona sono stati immessi in un' area di circa 200 chilometri e che coinvolge 300 mila abitanti. Ad accertare le responsabilità ci penserà la magistratura.

inquinamento  da  pfas  in venetoinquinamento da pfas in veneto

 

Nel frattempo, nelle zone più a rischio cresce ogni giorno di più la preoccupazione. Lo scorso inverno i risultati delle prime analisi del sangue, tra le decine di migliaia disposte dalla Regione per verificare lo stato di salute della popolazione residente nelle aree più esposte, avevano già evidenziato in 50 quattordicenni una presenza di Pfoa (un derivato dei Pfas) trenta volte sopra la media: 64 nanogrammi contro i 2-3 dei ragazzi non esposti.

 

L' Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Regione Veneto, ha svolto un biomonitoraggio su 507 abitanti delle zone contaminate: il livello medio di Pfas nel sangue di queste persone è risultato più di 6 volte superiore rispetto a quello dei cittadini considerati non a rischio (13,8 nanogrammi contro 1,6).

 

Nonostante ciò il governo di fronte alle richieste di Zaia ha fatto spallucce. Il governatore ha quindi incaricato gli esperti della Regione di fissare i limiti per «una drastica riduzione» della concentrazione dei Pfas. «Non c' è che da prendere atto dell' atteggiamento scandaloso del ministero della Salute», ha tuonato.

 

«Il governo fa finta di non vedere la realtà. Manca la volontà politica di risolvere questo problema, basti pensare agli 80 milioni promessi per la messa in sicurezza degli acquedotti e mai stanziati. Non abbiamo certo timore di arrangiarci e lo faremo», prosegue Zaia, «ma non ci si può nascondere la considerazione che un limite nazionale avrebbe evitato svariati pesanti contenziosi, come sta già accadendo per gli scarichi industriali, dove la nostra Regione soccombe in quanto i ricorrenti hanno buon gioco nel sostenere che in questi casi non possono esistere limitazioni diverse da quelle nazionali».

inquinamento da pfas in venetoinquinamento da pfas in veneto

 

Galletti ha replicato che il decreto che sblocca gli 80 milioni è appena stato approvato. E il ministro della Salute, Lorenzin, ha risposto a Zaia che «questo rimpallo di responsabilità non è una buona cosa». Intanto nelle mense di alcune scuole del Vicentino comincia a venire servita soltanto l' acqua in bottiglia.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…