Ottavia Giustetti e Sarah Martinenghi per “la Repubblica”
I conti dell’epoca Fassino inguaiano l’era Appendino. Non tornano le cifre nel bilancio 2015 di Torino, e in quelli delle società dei trasporti approvati a luglio dagli assessori della nuova sindaca. Una doppia inchiesta della magistratura ordinaria e contabile cerca ora di far luce su numeri e responsabilità, mentre scoppia la bagarre politica tra Pd e 5 stelle.
Comparando debiti e crediti tra Gtt, Infra.To e Agenzia Mobilità Piemonte - tutte società controllate o partecipate dal Comune che si occupano della gestione del trasporto pubblico - emergono «disallineamenti» per circa 80 milioni di euro.
Il Comune ha poi “dimenticato” di inserire i debiti accumulati verso di loro, mentre una legge obbliga dal 2012 gli enti pubblici ad allegare al rendiconto un prospetto con debiti e crediti con le società partecipate. Un black out, solo questo, di circa 40 milioni di euro. Così ieri la Guardia di Finanza ha bussato in Comune per acquisire i primi documenti, da oggi al vaglio degli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Ciro Santoriello.
Sui conti “truccati” i pentastellati si scagliano contro Fassino: «La puzza di bruciato si sentiva lontano un miglio - dicono i deputati Laura Castelli e Ivan Della Valle, mentre i senatori Alberto Airola e Marco Scibona ironizzano «adesso Fassino ride di meno ». In realtà adesso entrambe le coalizioni potrebbero rimanerne travolte.
È stato l’ex candidato sindaco della Lega Alberto Morano a sollevare il caso. In consiglio comunale ha depositato un’interpellanza che ha costretto Chiara Appendino a far partire le verifiche sulla contabilità.
FASSINO AL COMITATO ELETTORALE
L’intenzione della sindaca era affidare i controlli a una società esterna, ma a sorpresa la giunta grillina ha poi cambiato idea, preferendo un’indagine interna. Forse perché le società di trasporto hanno chiuso i conti a luglio, dopo le elezioni che avevano sfrattato Fassino da Palazzo civico. E i bilanci di Gtt e Infra.To sono firmati da suoi assessori.
Nel frattempo Morano ha presentato un esposto in procura: «Delle due, l’una: o non è corretta la rappresentazione dei debiti del Comune, contenuta nel rendiconto 2015, o non è corretto il bilancio di Gtt, approvato dalla Città di Torino il 21 luglio 2016 dalla Ftc Holding su istruzioni impartite dall’esecutivo Appendino» aveva dichiarato.
fassino dopo il voto del primo turno
Beppe Grillo attacca sul blog: «Fassino ha lasciato un vuoto enorme, una voragine con in fondo il marchio Pd. Il mito della buona amministrazione di sinistra è finito. Kaputt». L’ex sindaco Piero Fassino, invece, rivendica i suoi «anni di rigore e di trasparenza»: «Le politiche di bilancio sono sempre state gestite nel rispetto delle leggi e dei principi contabili», i conti «sono stati periodicamente sottoposti agli organismi di verifica», e «in cinque anni abbiamo realizzato una riduzione dell’indebitamento netto di 500 milioni». Lavoro «sempre valutato positivamente - sottolinea - dalle principali agenzie di rating».