VIENI AVANTI, MARINO! DOPO SETTIMANE DI POLEMICHE E SIT-IN, LA PREFETTURA METTE FINE ALLO SCANDALO DELLA PANDA DEL SINDACO NEL PARCHEGGIO RISERVATO DEI SENATORI. ORA SAREBBERO VENUTE MENO LE “RAGIONI DI SICUREZZA”
Giovanna Vitale per “La Repubblica – Roma”
CITTADINI PROTESTANO PER LA PANDA DI MARINO
Stavolta dovrà davvero spostarla, il sindaco Marino, la sua Panda rossa. Parcheggiata da più di un anno nell'area riservata ai senatori a ridosso di palazzo Madama, nello slargo vicino casa protetto da sbarre semoventi e carabinieri in garitta h24, dovrà ora essere sistemata altrove.
A deciderlo è stata la prefettura che, rispondendo a un'interrogazione di Andrea Augello (Ncd) al ministro dell'Interno, ha ritenuto non più sussistenti le ragioni di sicurezza che subito dopo le elezioni avevano consigliato di tutelare l'utilitaria del neosindaco. ?
Una decisone allora adottata su istanza esplicita del chirurgo dem: dopo aver subito alcuni graffi alla sua macchina - riepiloga infatti la nota inviata da Palazzo Valentini al Viminale - fu proprio Marino, sentendosi minacciato, a chiedere al prefetto di poter usufruire di un parcheggio sorvegliato. E Pecoraro si rivolse a sua volta al presidente del Senato per verificare la disponibilità ad accoglierla.
"Un privilegio che non ha precedenti", tuona Augello: "Ci sono voluti tre flash mob, una lettera di protesta di 30 senatori e un'interrogazione del sottoscritto per costringere il sindaco di Roma a convincersi che anche lui, come tutti i comuni mortali, deve parcheggiare la sua automobile in un garage a pagamento e non in quello del Senato, a cento metri dalla sua abitazione".
Tanto più che mentre lui con una mano otteneva "14 mesi di sosta gratuita", con l'altra provvedeva "ad abolire le agevolazioni per le strisce blu dei cittadini romani", conclude Augello, augurandosi che la macchina venga spostata in giornata "mettendo fine ad una storia ridicola ed impresentabile". Resta spiazzato, Marino. Interdetto, anche.
E ai suoi collaboratori si limita a dire che "se il prefetto ritiene che non ci siano più gli stessi elementi di pericolo, io non posso che prenderne atto". Una grana che tuttavia potrebbe non restare isolata: in serata un servizio delle Iene ha denunciato che dal 23 giugno al 21 agosto il sindaco avrebbe utilizzato la sua macchina in centro, dove peraltro abita, con il permesso Ztl scaduto. "Un cittadino normale avrebbe pagato 80 euro di multa al giorno - 4mila euro e passa in totale - più le ganasce", ha chiosato la trasmissione di Italia1. Marino, invece, l'ha fatta franca.