UN VISCIDONE IN CATTEDRA - “SE TU VAI IN UN CENTRO ANZIANI POTRESTI FUNGERE DA VIAGRA”, “VAI A FARE L’ESCORT AD ARCORE”: PROFESSORE PROCESSO PER MOLESTIE - ACCUSATO ANCHE DI AVER PALPATO IL SENO AD UN’ALUNNA
Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Roma”
Battute volgari, allusioni sessuali, disegni osceni su un foglietto di carta e, almeno in un caso, le mani addosso a una studentessa. Queste le accuse di quattro alunne minorenni nei confronti del loro insegnante di storia dell’arte del liceo scientifico Cavour. Accuse fondate per i magistrati, tanto che il professore è sotto processo per i reati di violenza sessuale, molestie e ingiurie con prima udienza fissata per il 15 di dicembre.
Poca voglia di insegnare e tanta di fare apprezzamenti alle alunne più carine della classe. Almeno questo il quadro che emerge dall’incidente probatorio. L’insegnante stando alle indagini della procura, i magistrati che si sono occupati del caso sono il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Elena Neri, non perdeva occasione per fare battute spinte alle alunne: «Potresti fare l’escort ad Arcore», questo quello che un’alunna si sarebbe sentita dire dall’insegnante come ha poi spiegato la stessa studentessa ai magistrati. Peggio sarebbe andata ad un’altra liceale: «Se tu vai in un centro anziani potresti fungere da viagra».
Un repertorio che non ha risparmiato la stessa moglie dell’insegnante: «Ho una moglie virtuale — avrebbe spiegato alla studentessa — perché è vecchia, ma tu cosa fai col tuo ragazzo?» Un’escalation sino a quello che è stato considerato il gesto più eclatante e che é valso l’imputazione più grave a carico del docente del Cavour, il reato di violenza sessuale.
L’uomo infatti, stando all’accusa della procura, avrebbe toccato il petto a una studentessa con la banale scusa di aggiustarle la maglietta. Un’azione che ha lasciato di sasso la presunta vittima e che avrebbe definitivamente convinto le quattro a denunciare il loro insegnate. Non più solo apprezzamenti da bar insomma, ma anche le mani addosso.
Prima del fattaccio però il professore ne avrebbe combinato di tutti i colori, stando sempre ai racconti delle ragazze. Avrebbe disegnato organi sessuali su un foglio di carta mostrando poi «l’opera» alle liceali. In altre circostanze si sarebbe dedicato più all’insegnamento dell’educazione sessuale che non alla materia di sua competenza.
Infine avrebbe nominato, come sua prediletta, una sorta di segretaria particolare. Anche in questo caso avrebbe scelto tra tante una delle ragazze più carine della classe. Il ruolo dell’alunna era quello di ritirare i compiti e consegnare le verifiche, il tutto condito da apprezzamenti poco galanti del professore. Una vicenda su cui il liceo Cavour, il preside Adelaide Perilli, si è trincerato dietro un no comment: «Non rilascio interviste ». Stessa linea tenuta dal legale del professore.
Rinvio a giudizio a carico del docente del Cavour che ricorda da vicino un’altra vicenda per il quale il 16 ottobre è finito sotto processo un altro insegnante. Un professore di storia e italiano, supplente in tre scuole superiori della capitale che durante le lezioni, dal 2007 al 2010, anziché interrogare e spiegare le materie di sua competenza, prendeva a pretesto il testo del sesso orientale, il Kamasutra, per lanciarsi in complimenti rivolti alle alunne accompagnati da disegni esemplificativi sulla lavagna.
«Lezioni» di fronte a classi di minorenni costretti ad ascoltarlo in silenzio, fino al suono liberatorio della campanella. Una vicenda meno grave rispetto a quella del Cavour perché l’insegnate non ha mai allungato le mani sulle alunne ma che ha riguardato un numero elevato di studentesse. In tutto 40 vittime degli apprezzamenti volgari del professore.