DAGOREPORT
Voci dal Colle – Mattarella ha letto con molto fastidio l’editoriale dell’altro giorno vergato da Paolo Mieli su Corriere della Sera, in cui si preconizza di un futuro PD-M5S. Quello che accadrà a questo sciagurato paese verrà fuori dal risultato del voto europeo anche se nessuno riesce a immaginare un tonfo dei 5Stelle pari a quello delle regionali sarde (9%) - rispetto al 42 delle politiche.
MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Comunque tutti i politologi si aspettano un ridimensionamento del movimento inventato da Grillo. E la Mummia del Quirinale pensa che sia ora di tornare a un sano bipolarismo, centrodestra vs centrosinistra. E perfino l’idea di un Salvini premier, da sempre rigettata, viene oggi presa in considerazione. Del resto, in questi mesi di governo, il comportamento dei grillini hanno urtato (eufemismo) non poco la sensibilità istituzionale del presidente della Repubblica.
E la colpa non è solo delle mattane anti-Francia del Che Guevara di Roma Nord, Di Battista; molto va addebitato a Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica, che gli dipinse Di Maio (che lui svezzò quando era segretario generale della Camera e Luigino presidente) come politico istituzionale rispetto al Truce lombardo.