raggi zanzare

LE ZANZARE E LE VACANZE ROMANE - PER COMBATTERLE, LA RAGGI HA USATO UN RIMEDIO BIO: BACILLI CHE ATTACCANO LE LARVE. MA NON HA FUNZIONATO - COSI’, SE I ROMANI VENGONO PUNTI E’ COLPA DI ANZIO CHE NON HA FATTO DISINFESTAZIONI APPROPRIATE - INSOMMA, IL SOLITO SCARICABARILE DELLA SINDACA. VUOL FAR CREDERE CHE GLI INSETTI IN CITTA’ SONO IMMIGRATI DALLA COSTA 

 

Angelo Amante per Il Giornale

 

zanzara maschiozanzara maschio

Grilli e zanzare. Se Roma è invasa dagli insetti veicolo del virus Chikungunya, il motivo non è il flop della disinfestazione biologica messa in atto dalla giunta 5 Stelle. Per l' assessora alla Sostenibilità, Pinuccia Montanari, la Capitale «è stata danneggiata dalle disinfestazioni inefficaci di altri comuni laziali». Il bersaglio è la cittadina costiera di Anzio: «Roma, con 2.875.364 abitanti ha subito 6 casi di contagio. Anzio, con 54.211 abitanti, ben 19».

 

RAGGIRAGGI

Per la città eterna, rivendica la Montanari «parlano i numeri». Sulla scelta di usare il batterio sporigeno Bacillus thuringiensis sphaericus per debellare le zanzare tigre, l' amministrazione grillina non accetta critiche. E per scansarle si cimenta nel suo gioco preferito: lo scaricabarile. Il Bacillus è in grado di provocare la distruzione del tratto digerente e la morte delle larve di zanzara da cui viene ingerito. I batteri sono stati versati nei tombini della Capitale in primavera. Ma se i romani passano le giornate a schiacciare gli insetti e il virus è sempre in circolazione, significa che il sistema pensato per non spargere sostanze nocive in giro per la città non ha funzionato granché.

LARVE ZANZARALARVE ZANZARA

 

La soluzione era già stata sperimentata nel 2014, con risultati scadenti. Tanto che a palazzo Senatorio avevano deciso di metterci una pietra sopra e tornare ai più efficaci prodotti chimici. La giunta di Virginia Raggi ha deciso di rispolverare il rimedio bio in nome del proprio credo ambientalista, oltre che per risparmiare qualche soldo.

 

«La nuova ordinanza Raggi è servita per permettere gli interventi anche sul suolo privato. Nessun passo indietro e nessun ritardo da parte nostra. I trattamenti adulticidi erano già previsti», dice la Montanari. L' assessora sottolinea che «mentre i nostri trattamenti preventivi a bassa tossicità hanno funzionato molto meglio degli altri, ci chiediamo cosa hanno fatto le altre amministrazioni per garantire la salute dei cittadini».

CHIKUNGUNYA - STOP ALLE DONAZIONI CHIKUNGUNYA - STOP ALLE DONAZIONI

 

Poi avverte: «Su questo caso andremo fino in fondo, per ristabilire la verità e valuteremo tutte le azioni possibili, anche legali, denunciando il procurato allarme e la diffusione di notizie false». Una risposta alle accuse lanciate dall' ex presidente della società dei rifiuti Ama, Piergiorgio Benvenuti, che aveva criticato il piano disinfestazione messo in atto dal Campidoglio.

 

ANZIOANZIO

Il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, non ci sta a passare per «untore»: «Non so cosa facciano a Roma, ma noi in questo periodo di emergenza disinfestiamo quotidianamente tutti i quartieri della città». E aggiunge: «La Regione ci ha chiesto di inviare il programma degli interventi previsti e lo abbiamo fatto. Il primo settembre, quando l' Asl ci ha segnalato il focolaio di Chikungunya in località Cincinnato, abbiamo provveduto la sera stessa».

 

Questa mattina è intanto in programma una nuova riunione negli uffici della Regione Lazio per valutare le strategie messe in atto dalle città in cui si sono verificati i contagi.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”