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BARBIE REVOLUTION - SPILUNGONA, BASSINA, CURVY: LA NUOVA BARBIE IN VERSIONE COZZA, NANA E CULONA - “RIFLETTERÀ UN’IDEA PIÙ AMPIA DELLA BELLEZZA” - LA COPERTINA DEL SETTIMANALE AMERICANO “TIME”: “E ORA LA SMETTIAMO DI PARLARE DEL MIO CORPO?”

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Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”

Quando nacque, il 9 marzo del 1959, Barbara Millicent Roberts, meglio nota come Barbie, era nelle intenzioni della sua mamma Ruth Handler «la ragazza che finalmente poteva scegliere di essere quello che voleva». 
 

Una single impenitente, bella, magra, sempre perfetta, che aveva deciso di non negarsi alcun sogno. E da allora ne ha fatta di strada: 180 carriere diverse, dall’astronauta all’ingegnere fino alla candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. Una vita da emancipata, sempre pronta ad adeguarsi ai tempi e alla moda. 
 

Oggi possiamo trovare Barbie di tutte le etnie, con capelli dei più diversi colori, con il piede piatto per poter indossare scarpe comode. Ma nonostante questo la bambola più famosa al mondo vede la sua esistenza sempre più minacciata dai videogame e dalle eroine della Disney come la Elsa di Frozen. 
 

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E allora alla Mattel hanno deciso che l’icona doveva scendere dal piedistallo: non più alla moda, superaccessoriata, senza un filo di grasso e mai un capello fuori posto, ma una delle tante ragazze che popolano il mondo, slanciate, piccoline, magre, cicciottelle. Dopo due anni di lavoro indefesso, tenuto gelosamente segreto agli stessi dipendenti, ieri la Mattel ha varato il progetto Alba ossia il lancio sul mercato di tre nuove silhouette nella linea Fashionistas, acquistabili già oggi sul sito dell’azienda nella versione minuta, formosa e alta. 
 

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Prepariamoci dunque a mettere nel cassetto per sempre la battuta che si fa spesso tra donne quando una è troppo perfettina: «Così sembri una Barbie». Non a caso la copertina del settimanale americano Time ieri sfoggiava la nuova bambola formosa con il titolo: «E ora la smettiamo di parlare del mio corpo?». 
 

«Riteniamo di avere nei confronti delle bambine e dei genitori la responsabilità di riflettere una visione più ampia della bellezza — ha detto Evelyn Mazzocco, vicepresidente e direttrice generale di Barbie, da 20 anni in Mattel —. Io ho tre figlie e so che c’è una connessione emotiva con Barbie perché loro ci giocano anche per immaginare quello che diventeranno». 
 

Nei test di gruppo, alle bambine le nuove silhouette sono piaciute molto ma soprattutto sono state le mamme dei Millennial ad apprezzare il cambiamento, non solo le femministe o le radical chic ma le donne di ogni estrazione sociale; da quelle che l’hanno sempre amata e ne avevano i cassetti pieni a quelle che non si sono mai degnate di prenderne una in mano. 

 

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E Ken? Anche lui metterà su pancetta? Pare proprio di no. Il muscoloso ed eterno fidanzato rimarrà uguale. La sua popolarità tra le bambine è in declino. Pare che loro preferiscano inventarsi storie al femminile. Per sposarsi c’è sempre tempo. E Barbie non l’hai mai fatto. 
 

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