CALCIO MARCIO - SCANDALO CATANIA: TROVATO IL "LIBRO MASTRO" DELLE COMBINE. SCOPERTI ANCHE 100MILA € A CASA DELL'AGENTE DI SCOMMESSE SPORTIVE ARRESTATO: ERANO NEL CONTROSOFFITTO - LA POLIZIA INDAGA SULL’UTILIZZO DEL DENARO DELLE VINCITE
1. CATANIA, NELL’INCHIESTA CALCIOSCOMMESSE SCOPERTI 100MILA EURO NEI CONTROSOFFITTI
Fabio Albanese per “la Stampa”
L’inchiesta per truffa e frode sportiva che martedì scorso ha portato agli arresti domiciliari sette persone, i vertici del Catania calcio, procuratori e scommettitori, e indagate altre 12, quasi tutte giocatori di squadre avversarie, non ha svelato solo le combine per salvare la squadra di B dalla retrocessione in Lega Pro.
Dall’esame del materiale sequestrato dalla Digos nelle abitazioni e negli uffici delle persone arrestate, sono già emersi elementi che svelano come l’aver «aggiustato» le partite abbia portato considerevoli vincite nelle scommesse e adesso si cerca di capire come sia stato utilizzato quel denaro.
Nelle intercettazioni appare chiaro che quella montagna di denaro - vincite sino a 19 volte l’importo della puntata - doveva trovare una collocazione. Fabrizio Milozzi, pregiudicato ed ex procuratore, una delle sette persone ai domiciliari, parla al telefono con una donna non ancora identificata: «Sta storia finisce prima o poi… più tardi finisce, meglio è. Pensa quando quei venti si trasformeranno in mezze piotte… sempre quattromila sono… quelli sono quattromila giusto?… sarebbero otto foglietti… otto melanzane… te ne metti pure in tasca… per esempio con otto melanzane devi andare otto volte in banca».
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati decine di computer e gli smartphone degli arrestati. Nella casa romana del procuratore Piero Di Luzio sono stati trovati documenti e appunti «di sicuro rilevo penale in quanto contenenti dei riferimenti al Catania calcio e alle somme di denaro versate», fa sapere la questura. In casa dell’agente di scommesse sportive Gianluca Impellizzeri, ex giocatore che conosce Pulvirenti dai tempi in cui giocava nella squadra del Belpasso all’epoca di proprietà del presidente del Catania, sono stati trovati nascosti nei controsoffitti circa centomila euro mentre nel suo ufficio c’era un localizzatore di microspie.
Il sistema messo a punto per truccare gli incontri - la Dda di Catania ne ha accertati sei tra aprile e maggio - prevedeva il versamento di somme intorno ai diecimila euro ai giocatori avversari «disponibili». Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti ripete di essere estraneo alle accuse. Lunedi verrà sentito per l’interrogatorio di garanzia dal gip Fabio Di Giacomo che subito dopo sentirà anche l’ad Pablo Cosentino e l’ex ds Daniele Delli Carri. Gli altri quattro arrestati saranno sentiti per rogatoria visto che non si trovano a Catania.
Nell’inchiesta è finito anche l’ex dg della squadra e attuale patron dell’Acr Messina Pietro Lo Monaco, indagato assieme ad altri due dirigenti perchè avrebbero pilotato la gara di serie D Messina-Ischia (1-1) del 18 aprile. Secondo l’inchiesta, l’accordo era per il vantaggio dell’Ischia nel primo tempo e il pareggio finale; questioni di scommesse, che per quella partita quotavano entrambi i risultati. E proprio le scommesse adesso non risparmiano nemmeno l’inizio del prossimo campionato di serie B che, con gli ultimi scandali, potrebbe slittare dalla data prevista del 21 agosto: alcune società di scommesse stanno già quotando il rinvio.
2. CASO CATANIA: TROVATO IL "LIBRO MASTRO" DELLE COMBINE
ANTONIO PULVIRENTI E DANIELE DELLI CARRI
Nuovi particolari emergono nell'ambito dell'operazione "Treni del gol", che ieri ha portato all'arresto di sette persone, tra cui il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, accusati di aver comprato delle partite di Serie B. Dopo la perquisizione a Roma nell'abitazione di uno dei sette arrestati, gli agenti di polizia hanno scoperto una sorta di "libro mastro" in cui sarebbero state annotate somme di denaro utilizzate per corrompere giocatori. La polizia ha anche trovato documenti e appunti in cui sarebbero emersi elementi di rilievo penale e che riguarderebbero le somme versate dal club etneo.
100MILA EURO NASCOSTI — Gli agenti della Digos di Catania hanno anche sequestrato 100mila euro in contanti. La somma era nascosta nel controsoffitto dell'abitazione di uno degli arrestati, l'agente di scommesse online Giovanni Impellizzeri. La polizia ha scoperto in ufficio anche un localizzatore di microspie a radiofrequenze.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le somme delle scommesse on line alterate dalle partite "truccate" con la complicità dei giocatori che hanno ricevuto somme di denaro. Sono stati sequestrati i telefoni cellulari dei dirigenti del Catania, gli smartphone del presidente Nino Pulvirenti, dell'ad Pablo Cosentino e dell'ex direttore sportivo Daniele Delli Carri.
TERLIZZI INDAGATO — Intanto, spuntano i nomi di alcuni indagati (in tutto sono 19). Tra questi, ci sono i giocatori Christian Terlizzi e Luca Pagliarulo del Trapani. Terlizzi, che ha giocato nel Catania dal 2007 al 2011, ai microfoni di Sky ha detto: "Combine Catania-Trapani? Io ricordo che abbiamo perso sul campo: la partita l'hanno vista tutti. Parlano i fatti; le chiacchiere invece le lascio agli altri.
Ricordo inoltre grandi emozioni: tornavo da ex a Catania, dove avevo trascorso quattro anni bellissimi. In più avevo fatto il gol, su rigore, del nostro momentaneo vantaggio. Poi abbiamo perso 4-1, è vero, ma è un risultato che ci può stare: di fronte avevamo una squadra costruita per vincere il campionato. Mi dispiace per le cose vengano ingigantite, come spesso succede nel calcio: evidentemente c'è qualcuno che si diverte a chiacchierare parecchio e che cerca soltanto di farsi un po' di pubblicità". Sarebbero inoltre in notifica altri provvedimenti a carico di altri giocatori di Serie B.
LUNEDÌ GLI INTERROGATORI — Il gip del tribunale di Catania, Fabio Di Giacomo, ha deciso che inizieranno lunedì prossimo, 29 giugno, gli interrogatori delle sette persone che sono da ieri agli arresti domiciliari. Lunedì è in programma l'interrogatorio di garanzia per il presidente del Catania, Nino Pulvirenti, per l'amministratore delegato Pablo Cosentino e per Giovanni Impellizzeri. Gli altri quattro indagati, che non si trovano nel capoluogo etneo, saranno sentiti da altri Gip su delega dell'ufficio dei Gip catanesi.