CONTISMO SENZA LIMITISMO - ALLENAMENTI BLINDATI E NIENTE TURNOVER, IL CT VUOLE CHIUDERE CONTRO LA SVEZIA DI IBRA IL DISCORSO QUALIFICAZIONE - MA DA PRIMI DEL GIRONE CI SONO PIU’ RISCHI AGLI OTTAVI (CROAZIA O SPAGNA) - FLORENZI: “PER I GIORNALI ERAVAMO SCARSI. ORA MOLTI SI SONO RIMANGIATI TUTTO”
Enrico Currò per “la Repubblica”
Non divulgare la tattica d’altri, anzi la mia: il primo comandamento di Conte sta trovando applicazione ferrea. Da ieri è infatti limitato perfino l’accesso al club di tennis, che confina con il campo dove il ct addestra gli azzurri agli schemi, già fatali al Belgio, per paralizzare anche la Svezia domani a Tolosa.
Finché la Nazionale resterà a Montpellier nessun tennista potrà giocare sul court attiguo, mentre la squadra si allena, e il torneo giovanile in corso dovrà traslocare su quelli più lontani. Folte siepi occultano la vista, protetta anche da una decina di agenti con auricolari e sul tetto degli spogliatoi da una vedetta con binocolo. Però le precauzioni non sono mai troppe.
Un simile culto della segretezza appare giustificato dal fondamentale apporto della tattica alla vittoria col Belgio e dal fatto che Conte giudichi la partita con la Svezia, se possibile, ancora più importante del debutto. Difficilmente procederà a un turnover selvaggio (il pronostico va dal minimo di un cambio, rispetto a Lione, al massimo di tre) e ai giocatori ha impartito l’ordine: «Vincere assolutamente, per chiudere subito il discorso qualificazione».
Sotteso al prioritario obiettivo, ce n’è un altro, di natura solo apparentemente filosofica: la conferma del primato dell’organizzazione collettiva sulla prodezza individuale può trovare la sublimazione proprio contro la squadra più dipendente da un solo campione, Ibrahimovic. Undici calciatori, se agiscono all’unisono, batteranno sempre dieci avversari disarmonici più una stella. Un successo con lode, a Tolosa, segnerebbe il trionfo delle idee del ct.
L’Uefa, basandosi su un algoritmo, ha varato la formazione dei migliori della prima giornata e non c’è nemmeno un azzurro. Bonucci è 14°, Candreva 17°, Giaccherini 23°. In verità nel discutibile schieramento (Neuer – Juanfran, Mustafi, Piqué, Jordi Alba – Kanté, Dier, Kroos, Payet – Ronaldo, Bale) non c’è neppure Ibra. Conte è meno distratto dell’Uefa.
La teoria della prevalenza della squadra sul singolo resta sacra, ma le parole di Candreva tradiscono l’eccezione: «Ibrahimovic da solo può mettere in difficoltà chiunque, con i suoi colpi grandiosi. Ma noi dobbiamo basarci sulla nostra forza, magari adottando accorgimenti contro i punti di forza della Svezia». Che poi sono uno solo.
bonucci giaccherini italia belgio
Ancora fresca è la memoria di Buffon: Italia fuori nel girone a Euro 2004, a causa dell’invenzione di tacco alla seconda partita dell’allora giovane Zlatan. Ne consegue che gli azzurri stanno studiando non soltanto un’adeguata vigilanza su di lui, ma soprattutto la maniera di evitare che faccia la cosa cui lo obbliga la mediocrità del contesto svedese: attirare marcature e avversari, per liberare al tiro Kaellstroem, Berg o Guidetti, se giocherà.
gianluigi buffon esulta oltre la rete italia belgio
Con la conferma necessaria di Barzagli-Bonucci-Chiellini, il tema del turnover alla seconda partita dell’Europeo si riduce di rilevanza: nel 1996 Sacchi (5 cambi) lo pagò, nel 2000 Zoff lo limitò (1), nel 2004 Trapattoni si mantenne a metà strada (3), nel 2008 Donadoni lo accentuò (5), nel 2012 Prandelli lo cancellò (0).
Conte potrebbe praticarlo per almeno uno degli esterni, valutando poi se estenderlo, in base alle condizioni di De Rossi e Pellè: attendono notizie Motta e Zaza, che a Lione stava per entrare. Per ora l’unico cambio probabile sembra quello di Darmian a sinistra, sostituito da Florenzi o da De Sciglio (con El Shaarawy altra opzione).
Florenzi, candidato anche a rimpiazzare Candreva (dipende dal recupero dalle fatiche di Lione), attacca i critici: «Per i giornali eravamo scarsi, non potevamo superare il primo turno, avremmo perso tutte le partite, non c’erano giocatori tecnici. Ora molti si sono rimangiati tutto». La squadra contro il mondo ingiusto: un classico.