. LA COPPA ITALIA NON MENTE. OK, E’ L’ANNO DELLA JUVE. MA SOPRATTUTTO DI LOTITO
Giancarlo Dotto per Dagospia
La Coppa Italia non mente. E’ l’anno di Juventus e Lazio. Tramortiti a Firenze. Inferocito Aurelio De Laurentiis a Napoli. Ordina ritiro a oltranza per i suoi “dipendenti”, mentre il magone di Rafa Benitez disegna chiazze sempre più larghe nel suo faccione sempre meno rubicondo. L’addio è certo. Lo era prima, figuriamoci dopo ieri sera.
Nemmeno l’eventuale vittoria in Europa League servirebbe a sanare il “non plus ultra” che, a questo punto, è di tutti. Lo vogliono i tifosi, lo vuole il presidente, lo vuole Benitez. Il suo Napoli, dopo due anni, è definitivamente un’incompiuta.
La Lazio. Non sbaglia un colpo. Va detto. Claudio Lotito sarà magari un omarino qua e là spiacevole (non piace ai suoi tifosi e qualcuno aggiunge, battuteggiando, nemmeno ai suoi parenti) ma la sua mente è bombastica, le sue scelte quasi sempre impeccabili. E, grandissimo merito di questi tempi, l’aver drasticamente murato, primo in Italia, le “invadenze” di certe frange tifose.
lotito ovunque anche nella foto amorosa di rudi garcia
Non sbaglia quando sceglie i collaboratori, pochi. Sarcasmi a pioggia quando fece dell’albanese Tare, calciatore dimenticabile, il suo braccio destro. Altro che homme de plume, l’albanese è un asso. Lui segnala e Lotito chiude. In entrata e in uscita, affari d’oro.
Quest’anno hanno indovinato tutto sul mercato. Felipe Anderson, Biglia, De Vrai, Basta, Parolo, e prima ancora Candreva, Keita, Lulic, Klose, Mauri, Marchetti, Kolarov. Cessioni capolavoro come quella dello spompato Hernanes all’Inter. Sapete una cosa? Sarà durissima anche per la Juventus sfangarla nella finale dell’Olimpico con questa Lazio. Per non dire della Roma. Il derby a venire è già materia da incubo.
la trimurti tavecchio macalli lotito
La Juventus. Ben mi sta. Avevo giocato 573 euro sul doppio pronostico 1X a favore della Fiorentina. L’impulso scatta irresistibile appena apprendo dell’assenza di Tevez. Non possono farcela, mi dico, si dice quasi tutta Italia, forse gli stessi tifosi della Zebra, i Padoin, i Matri e gli Sturaro e i Pereyra, contro la Fiorentina di Salah e Gomez.
lotito ovunque anche la nonna di florenzi
E poi, mi aggiungo fraudolento, cosa vuoi possa eccitarla una coppetta nostrana così, a fronte di traguardi e trascorsi ben più clamorosi. Un granchio grosso come Piazza Navona. Cinquecentosettantatre piccole cazzate in una sola. Impressionante l’exploit della mezza squadra. Fiorentina stracciata da cima a fondo.
Morale della favola? Vale per tutti. Nel caso della Juventus l’abito fa il monaco e la maglia fa la pelle, alias la tigre. Altro che zebra! Chiunque scivoli dentro quella maglia e dentro quel nome subisce una sorta d’inesorabile plagio alchemico, che trasforma gli imbelli in guerrieri, i mediocri in fenomeni, i perdenti in vincenti. Vorrei vedere gli stessi, tutti, a cominciare da Allegri, domani o dopodomani, con un’altra maglia addosso.
Giuro, irriconoscibili sarebbero. Per il resto, mi ripeto. Firenze conferma: togliete chiunque a questa Juve, Tevez, Pirlo, Pogba, Buffon, ma non toglietele mai Chiellini e Bonucci. E, infatti, il livornese furbo, Allegri, non li toglie mai, nemmeno nelle partitelle in famiglia.
2. LE MIGLIORI FRASI, PRONUNCIATE DAVVERO, DI CLAUDIO LOTITO
Da http://romacuorecervello.altervista.org/ , aggiornato al 1 febbraio 2014
“Pagare moneta, vedere cammello”
“Lotito non vende sogni, ma solide realtà”
“Il meglio non è mai morto, ma il peggio”
“Il pallone è per tutti, il calcio è per pochi”
“La vita è un set di un film: c’è chi fa lo spettatore, chi fa la comparsa e chi fa il protagonista. Noi siamo protagonisti, come De Coubertin: l’importante è partecipare per vincere”
“Guarda che Roma è tutta ‘na trappola piena de fossi: manco te n’accorgi e te ritrovi de sotto” (il benvenuto a Petkovic)
“Non nego che il latino e il greco possano essere utilizzati per stordire l’interlocutore, ma nel calcio ce sò troppi analfabeti. Bisognerebbe procedere a una rivoluzione poetica nel mondo del calcio: scrivere, leggere, parlare… D’Annunzio, Manzoni, Pascoli… ha presente la musicalità dannunziana della pioggia nel pineto?”
“Io non sono tecnologico, vede, ammetto la mia ignoranza: io sono amanuense”
“A scuola ero il primo della classe e stavo sul cazzo a tutti perché studiavo, dopo ho vinto la borsa di studio e loro no”
“Nell’Ottocento i ricchi si davano alla caccia alla volpe: era di moda. Poi fu la volta delle scuderie e dei cavalli. Nel secolo scorso, negli anni Cinquanta, ricchi e arricchiti si sono buttati nel calcio, il vezzo è diventato acquistare un club. Senza badare ai conti: una volta lo sport era quasi avulso dal carattere economico. Oggi è un mercimonio”
“Per qualcuno non andavo bene perché avrei diviso le tifoserie, e poi candidano un ex romanista come Ciarrapico. Non ho mai pensato di candidarmi, ma non mi piacciono i veti di gente come Cicchitto che non ha mai contato nulla. Per risollevare l’Italia ci vorrebbe gente come me al governo, ma non mi chiameranno mai perché non sono ricattabile. Io potrei fare benissimo il ministro dell’Economia, ma un ministero del genere non me lo darebbero mai. Poi potrei andare all’Interno, ai Lavori Pubblici… io piaccio in Vaticano perché sono un monogamo convinto. Diano a me l’Alitalia e vedete come la risano. Veltroni? Mi odia perché l’ho attaccato in diretta radiofonica e non mi ha fatto fare lo stadio”
“Sono entrato nello spogliatoio della Lazio per la prima volta e ho pensato: ‘mò che je racconto a questi? Je parlo de soldi? Ce li hanno. Di fama? Ce l’hanno’. Allora ho detto: ‘Da domani voglio 12 gladiatori’. Li ho lasciati credere per un attimo che non sapessi nemmeno che a calcio si gioca in 11, e poi ho spiegato: ‘Il dodicesimo uomo è l’attaccamento alla squadra’”
“Qualche volta mi guardo allo specchio e penso: ‘A Clà, sei un visionario’… ma in realtà ho i piedi per terra, e quando acquistai la Lazio ero come un naufrago: o arrivavo sulla terra o affogavo. Oggi posso dire di avercela fatta”
“Manzoni mi ha insegnato la sinestesia, l’uso dei sensi in contemporanea. Una volta ho cercato di spiegarlo a un cronista che mi faceva notare che parlo contemporaneamente con tre telefoni, mentre mangio e scrivo. Ma non ha capito la parola sinestesia”
“Divento laziale grazie alla mia tata. Passeggiando incontrammo il suo fidanzato. Mi chiese per chi tifassi. Risposi: ‘Boh’. E allora mi disse: ‘Devi tifà Lazio’”
“Io sono io, slegato da qualsiasi centro di potere. Fuori dalle mischie di potere. Estraneo a condizionamenti. Sto dalla mia parte e dalla parte della Lazio. Super partes”
“Me sembrate il gatto e la volpe, ma io non sò Pinocchio” (a Moggi e Giraudo che chiedevano di acquistare Oddo)
“Secondo la mia formazione cristiana ritengo che anche nella scelta della Lazio ci sia un disegno che va interpretato in chiave escatologica: per ogni situazione esiste Dio che vede e provvede”
“Voi Filippo Anderson l’avete scoperto dopo che ho tirato fori io, prima ‘n sapevate manco chi era Filippo Anderson” (A proposito del neo-acquisto Felipe Anderson, marzo 2013)
“A De Laurentiis ora è scappata una lacrima. Ma ha capito. Gli ho detto che però se non mi tenevano…”
“Lugano è una città della Svizzera, ricordo da reminiscenze scolastiche de geografia” (ai giornalisti che gli chiedono del difensore uruguaiano)
“Ho preso questa squadra al suo funerale e l’ho portata in condizione di coma ancora irreversibile. La Lazio è una società uscita dal coma, che sta in convalescenza e che dev’essere messa in condizione di non ammalarsi di nuovo”
“Zárate vale quanto Messi” (settembre 2008)
“Al Torino piace Zárate? Se è per questo a me piace la Gioconda. Dite che la Gioconda non è in vendita? Sì, ma allora mi viene in mente una canzone. Mi segue? Mi ascolta? Guardi, gliela canto pure: ‘i sogni son deeeesideriiii’…”
“Combatteremo lo strapotere del Nord”
“Se lo svizzero dovesse pentirsi, io, da cattolico, sono pronto al perdono, ma il ravvedimento dev’essere autentico” (su Behrami)
“Ti ho portato a Roma, è stupenda, e vuoi pure lo stipendio?” (al difensore argentino Lequi appena ingaggiato)
“Cavanda a Formello mi sfasciava i televisori al plasma con le palle da biliardo”
“Lei dice: uno come Klose. Non è che se trova er duplicato…”
“Vorrei un giocatore con la tecnica di Messi e la testa di Klose. Sarebbe il mio ideale”
“I tifosi della Lazio mi fanno un malloppo di bocchini”
Domanda del giornalista Marco Cattaneo: Avete parlato di Allegri? Scusi la curiosità morbosa. Risposta: “Se è morbosa se vada a fà curà”
Domanda del giornalista Gianluca Di Marzio: Reja rimane l’anno prossimo? Risposta: “Lei ce resta a SKY? Ecco, speri de sì, che magari una mattina se sveja er proprietario de Sky e la caccia via. Del doman non v’è certezza”
“In Lega non servono le ripetizioni, e siccome non ho fatto le scuole serali, ma quelle vere… si ricorda il maestro Manzi di ‘Non è mai troppo tardi’ ?” (in diretta alla Rai con Enrico Varriale)
“Chi si mette contro di me o muore, o fallisce o va in galera”
“Lei istiga e fa da terminale di alcuni interessi, lei diffonde notizie a istigare situazioni destabilizzanti, lei rappresenta un elemento di istigazione” (in diretta a Mediaset con Paolo Bargiggia)
“Ricordate ‘na cosa, Di Mà: con Lotito risultato garantito. Poi c’è ‘a versione co’ le donne, ma t’aa spiego dopo” (al giornalista Gianluca Di Marzio)
“Lei è molto intelligente e preparato, soprattutto sul gioco delle bocce” (a Massimo Mauro)
“I trofei della Lazio non valgono un cazzo”
“In fondo io da presidente scelgo il tecnico, quindi perché non dovreste fare domande tecniche a me?” (dopo aver spiegato per 10 minuti in diretta su SKY il silenzio stampa della Lazio)
“Io dentro al Flaminio ce vado solo a piscià”
Domanda di Simona Ventura: “Presidente, sta seguendo ‘L’isola dei famosi’ ? Risposta: “Onestamente, non nel modo compiuto”
“Gli stipendi se li devono sudare, sennò li caccio via in 24 ore (…), gli stacco la testa (…) La gente ‘a deve smette de rompe li cojoni!” Si inserisce il giornalista locale chiedendo: “Allora la Salernitana non gioca per l’allenatore?” Risposta: “Come al solito non hai capito niente, capisci fischi per fiaschi, perché parli?” (in diretta su LiraTv, ottobre 2013)
“La Lazio non la vendo neanche per 500 milioni: è mia e la darò a mio figlio”.
derby roma lazio francesco totti e felipe anderson 2
“Salernitana-Nocerina è come far giocare israeliani contro palestinesi”
“Laziali, è il vostro presidente che vi parla”. Poi, rivolto alla segretaria: “Patrizia, cancella ‘sta robba, ché sembra ‘n comunicato de Radio Londra durante la guerra” (mentre scrive una lettera aperta ai tifosi)
“Sotto l’aspetto endoprocedimentale, per cambiare quello che è agli atti servono elementi probanti e documentali che al momento non ci sono” (su Calciopoli)
“Bisogna tutti insieme, attraverso anche i tifosi, far rilanciare questa squadra”
“Devi sposà l’idea, devi sposà il club, devi sposà l’attaccamento, sennò che cazzo de laziale sei?”
“Cosa rispondo ai tifosi che non hanno digerito il mercato e il mancato arrivo di Yilmaz? Niente, se hanno mal di pancia prendessero un Alka-Seltzer”
“Quando ho preso la Lazio ho fatto come Gesù Cristo: ho cacciato i mercanti dal tempio”
“La Lazio ha i colori delle Olimpiadi, e per me che sono cattolico anche quelli della Madonna”
“Vi mancava il mio latino? C’era un certo scetticismo, poi però in tanti si sono voluti cimentare. lo stesso Santo Padre ha voluto reintrodurre la Messa in latino… no, non voglio dire quello, non è che mi ha ascoltato, semplicemente il Papa ha sottolineato l’importanza del latino”
“Pronto America, pronto America, me sentite?” (ironia in TV alla Alberto Sordi sulla nuova proprietà della Roma, primavera 2011)
derby roma lazio mauri e candreva 14
“Io ci metto la faccia, nella Roma invece non si capisce chi sia l’interlocutore. Chi sono questi americani?”
“C’è chi si è impossessato della Lupa, che è il simbolo della nostra città. Così noi ci siamo presi il Colosseo” (commento sulla foto ufficiale della Lazio)
“Le aquile sovrastano sempre dall’alto i lupacchiotti”
“Thomas DiBenedetto è il Lotito americano? A me fa piacere che le mie gesta vengano riprese anche in America, del resto so di essere apprezzato molto all’estero. Adesso tutti esaltano lo zio Tom”.
“I miei colleghi che fanno l’allenatori fanno sempre ‘n sacco de cazzate” (colloquio con i tifosi)
“Con Adriano Galliani ho un rapporto ottimo. Mi telefona e mi fa: ‘Claudiuccio, come stai?’”
“Io amico di Giraudo? Calma, è Giraudo che fa l’amico mio. Lui è transeunte, io invece sò stabile. Io pago, lui è stipendiato”