È FATTA: BONUCCI TRADISCE LA VECCHIA SIGNORA E VENDE L’ANIMA AL DIAVOLO. PER 7 MILIONI (PIÙ BONUS) E LA FASCIA DI CAPITANO DEL MILAN. L’ANNUNCIO ENTRO L’ORA DI PRANZO - IL TERREMOTO ALLA JUVE È INIZIATO PRIMA DI QUELLA MALEDETTA FINALE A CARDIFF: ECCO COSA SUCCESSE NELLO SPOGLIATOIO, CON DANI ALVES CHE LANCIA IL TELEFONO DI DYBALA - MENTRE ALLEGRI LIMONA CON AMBRA, LA SQUADRA SI SGRETOLA SOTTO I SUOI PIEDI: ALTRI TRE GIOCATORI SONO PRONTI AD ANDARSENE
DIETRO LO SCONTRO SU BONUCCI C'E' ANCHE LA RIVALITA' TRA ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN
1.L’INIZIO DELLA FINE FU IL DISCORSO MOTIVAZIONALE DI DANI ALVES ALLA SQUADRA PRIMA DELLA FINALE DI CARDIFF
DAGONOTA - Cosa accadde in quel maledetto spogliatoio durante la finale di Champions a Cardiff? Allegri ha affidato a Dani Alves il compito fondamentale del discorso motivazionale prima della partita. Dybala però preferiva giocherellare con lo smartphone, facendo infuriare il brasiliano: glielo ha tolto di mano e lo ha lanciato contro il muro. Da lì sono partiti gli screzi che hanno fatto caracollare la squadra più forte d’Italia. Ora ci sarebbero altri tre giocatori in uscita dalla squadra, e tra questi potrebbe esserci anche Barzagli...
2.BONUCCI NELLA SEDE DELLA JUVENTUS, PRONTO A PARTIRE
(ANSA) - La trattativa per il passaggio di Leonardo Bonucci dalla Juventus al Milan è alla stretta finale. Il difensore è nella sede del club bianconero in corso Galileo Ferraris, a Torino, in compagnia del suo agente, Alessandro Lucci. Seguirà il trasferimento a Milano, per le visite mediche e la firma del contratto. Attesa quindi nelle prossime ore l'ufficialità del clamoroso trasferimento, nato e concretizzatosi nell'arco di tre giorni. Una trattativa lampo che porterà nelle casse della Juventus circa 40 milioni di euro, mentre per Bonucci è pronto un contratto quinquennale a 7 milioni di euro all'anno, più bonus.
3.LE CONSEGUENZE DI CARDIFF COSA ACCADDE NEI 15 MINUTI CHE HANNO SGRETOLATO LA JUVE
Francesco Saverio Intorcia per ‘la Repubblica’
ADDII
Dei quindici minuti di Cardiff, di quell' intervallo maledetto che ha dirottato la Juventus dalla riconquista della Champions all' inizio dell' erosione, tanto s' è detto e molto di più s' è taciuto.
Ma, oltre la cortina delle smentite di rito, è solo riannodando il presente al ko col Real che si può spiegare la normalità, quasi la fatalità con cui i bianconeri hanno congedato Dani Alves e s' apprestano a salutare Bonucci, titolari in quella notte. Il brasiliano prima della finale era l' uomo in più, l' ennesimo affarone a parametro zero, l' uomo d' esperienza scelto per tenere il discorso motivazionale ai compagni. Ora sputa veleno da Parigi, con una ingenerosità insolita verso un club che negli ultimi anni ha ceduto tanti big senza mai una coda polemica.
Il difensore, miglior italiano nel suo ruolo e titolare della Nazionale, era ambito da mezza Europa: si poteva immaginare che andasse all' estero per una cifra irresistibile, magari da Conte, invece per molto meno finirà al Milan, una rivale domestica, e pure questo è insolito per la Juve, che le altre italiane le indebolisce, mai le rinforza. Bonucci voleva restare in Italia, però. Evidentemente la Juve da tempo aveva metabolizzato l' idea di lasciarlo andare. Forse, molto prima di Cardiff.
LA LITE BONUCCI-ALLEGRI
Bisogna allora fare un ulteriore passo indietro: Juve-Palermo, 18 febbraio. Nel 4-1 finale, una crepa: Bonucci dà consigli tattici ad Allegri, che non la prende bene («Pensa a giocare, testa di c...»): il difensore fugge negli spogliatoi. Pace fatta per la stampa, ma è una tregua armata: Leo guarda dallo sgabello Porto- Juve, in Champions, segno che a sanare la frattura non basta la multa. E forse neppure la seggiola del cattivo.
L' INTERVALLO DI CARDIFF
Il 3 giugno, a Cardiff, i quindici minuti non durano neanche quindici, ma meno: la Juve torna in campo molto prima di tutti, prima degli arbitri e del Real.
Assolutamente inspiegabile per una partita in perfetto equilibrio. «Normali discussioni tattiche », dirà Marotta, ammettendo poi la necessità di qualche bugia bianca, a fin di bene. I giornali ( Repubblica, La Stampa, Libero), mettono in ordine il puzzle cupo di quell' intervallo.
Bonucci che sollecita l' ingresso di Cuadrado per Barzagli, in difficoltà (Allegri farà questa sostituzione, ma troppo tardi), e discute anche con il suo compagno di reparto. Bonucci ancora che rimbrotta o sprona Dybala, frenato psicologicamente dal giallo preso a inizio gara. Higuain furioso, che prende le difese della Joya. Tutto smentito, da Bonucci («Nulla di quanto è stato scritto, raccontato o ricostruito ha del vero») come da Buffon («Nulla di vero, mi spiace si debba trovare una scusa per le sconfitte»).
I MESSAGGI DI DANI ALVES
Intanto però Dani Alves vola in Sudamerica: è ancora un giocatore della Juve, ma fra tv e social ne combina una al giorno. Suggerisce a Dybala di lasciare la Juve per crescere. Riceve l' addio di Higuain («Mi mancherai») e prova a smentire la propria cessione imminente. Pubblica una foto delle scarpette della finale vinta a Berlino nel 2015 con il Barcellona sui bianconeri. Ora dal Psg parla della sua insofferenza all' intero mondo bianconero e alle regole, dai ritiri rigidi al divieto di musica. Non si erano mai presi, nessuno lo sapeva.
L' AVVISO DI MAROTTA
A fine giugno, Allegri prova a dire che Bonucci «sarà il leader del futuro». Nelle stesse ore, Marotta è sibillino: «Non tratteniamo nessuno controvoglia». Ma Dani Alves aveva già rescisso. Si riferiva a qualcun altro.
4.CLAMOROSO TRASFERIMENTO SULLA TORINO-MILANO - BONUCCI TRADISCE LA SIGNORA E VENDE L' ANIMA AL DIAVOLO
Franco Ordine per il Giornale
Un' idea non può diventare una trattativa serrata in 24 ore.
Perciò l' affare Bonucci dalla Juve al Milan è vecchio almeno di qualche settimana, nato tra le pieghe dei ripetuti incontri tra il suo agente Lucci (cura gli interessi anche di Montella) e lo stato maggiore milanista per discutere di Bertolacci e del suo trasferimento al Genoa ormai giunto al traguardo.
Bravi i protagonisti a tenere i fari spenti sul negoziato che non è ancora concluso ma giunto in dirittura d' arrivo e a tessere la tela con pazienza e discrezione al riparo da indiscrezioni e fughe di notizie. Leonardo Bonucci ha fatto la sua parte sin dal giorno successivo allo choc di Cardiff pubblicando su Instagram una frase simbolica («orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo») che dava l' idea del possibile, tormentato distacco.
joana sanz compagna di dani alves
Dopo le vacanze, a poche ore dal raduno juventino, ha fatto il passo successivo e fotografato una frase di Macchiavelli («dove c' è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà») diventato il suo messaggio ai naviganti del calcio-mercato, Marotta e Paratici in prima fila. Voleva dire: ho deciso di andare via nonostante l' accoglienza ufficiale della Juve riservata dal tweet ecco la BBC pubblicato ieri mattina.
L' accoglienza tiepida ricevuta ieri a Vinovo dove ai rari tifosi che l' invitavano a restare, Leo, difeso dagli occhiali scuri, ha replicato con un assordante silenzio, ha reso evidente lo stato di separato in casa. I tempi tecnici non permetteranno di chiudere nelle prossime ore il trasferimento ma la strada è ormai tracciata, bisogna definire particolari e limare cifre. Evidente la spiegazione del clamoroso affare: la rottura di Bonucci con Allegri e la Juve è diventata insanabile quando Andrea Agnelli e Marotta tra lui e il tecnico livornese hanno scelto di prolungare il contratto di Max.
A quel punto il difensore azzurro ha deciso di lasciare Vinovo e in mancanza di una golosa offerta straniera ha puntato tutto sul Milan di Montella disposto a modificare il sistema di gioco (passerebbe al 3-4-3) pur di accoglierlo con la fascia di capitano per trasformarlo nel leader del gruppo nuovissimo, giovane e alla prima esperienza in maglia rossonera. Il popolo milanista, sul web, ha masticato amaro per la sua orgogliosa militanza juventina ma a casa Milan hanno già trovato la suggestiva risposta per mettere a tacere qualche dissenso («rimettiamo in pari i conti con Pirlo»).
LAZIO JUVE - DYBALA DANI ALVES
Definito lo stipendio di Bonucci col suo agente (6 milioni, il nuovo tetto del club stabilito da Donnarumma), c' è da spianare la strada all' accordo con la Juve che ha assegnato al suo difensore un valore di 40 milioni per il cartellino. Cifra accettata da Fassone e Mirabelli ma a condizione che Torino dica sì in contemporanea ai 15 milioni per avere in bianconero Mattia De Sciglio.
Ed è su questo punto che la trattativa si è incagliata. La Juve non è disposta ad andare oltre i 10 milioni ed è questa la differenza da colmare nelle prossime ore.
Con una difficoltà ulteriore. Oggi, all' ora di pranzo, il Milan partirà per la tournèe in Cina e al seguito del gruppo ci saranno anche Fassone e Mirabelli a capo della delegazione rossonera.
HIGUAIN E DYBALA DOPO LA SCONFITTA CON IL REAL MADRID
I contatti con la Juve perciò diventeranno telefonici o via mail.
Ma come dice Lucci: «Bisogna solo aspettare».
PAULO DYBALAdeniz akalin andrea agnelli john elkann lavinia borromeojohn elkann andrea agnellijohn elkann andrea agnelli DYBALA AGNELLI