daniil medvedev

“UN MOSCOVITA DAL TENNIS SGHEMBO E IMPREVEDIBILE, CHE PARE USCITO DALLE PAGINE DELLA GRANDE LETTERATURA RUSSA” – CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE DANIIL MEDVEDEV, IL TENNISTA “TUTTO STORTO” CHE HA BATTUTO NOLE DJOKOVIC NELLA FINALE DELLO US OPEN - E' CONSIDERATO UN “CAMPIONE SGRADEVOLE”: LO SCAZZO CON TSITSIPAS“(MEGLIO CHE TU CHIUDA QUELLA CAZZO DI BOCCA.”), IL LANCIO DELLE MONETINE CONTRO L’ARBITRO A WIMBLEDON E QUELLE ACCUSE DI RAZZISMO – L’ESULTANZA “ALLA PESSINA”: “L’HO COPIATA DA FIFA”… - VIDEO 

DA www.ilnapolista.it

 

Daniil Medvedev e Novak Djokovic

Il giochino, ora che non c’è più bisogno di googlarlo perché ha vinto gli Us Open (ed era pur sempre già il numero due al mondo), è mettere Medvedev nel traduttore dal russo, e vedere l’effetto che fa: “orso”. 

 

Che a suo modo è cognome, sostantivo e pure aggettivo d’un tennista che ha trionfato ma vive nell’ombra d’un oltraggio: ha tolto a Djokovic il Grand Slam, gli ha strappato dal cuore la leggenda, ha ridotto in lacrime quel che la letteratura tennistica raccontava come un cyborg. 

 

daniil medvedev 1

Ha vinto e tutti fanno finta quasi di no. Perché non può essere che “quello tutto storto” sia così forte. Medvedev, tocca farci i conti, è un campione sgradevole.

 

Per conformazione fisica e metodologia tecnica si presta a mortificazioni varie: ognuno ci vede quel che vuole, e in genere non sono complimenti. Esempio: Gaia Piccardi sul Corriere della sera lo descrive come “un moscovita dal tennis sghembo e imprevedibile, che pare uscito dalle pagine della grande letteratura russa: un Oblomov meno accidioso, ma ugualmente flemmatico”.

 

daniil medvedev 6

I suoi colleghi, pure, fino a poco tempo faticavano a farsene un’idea, erano spiazzati: Nishikori diceva che “gioca in un modo completamente diverso rispetto agli altri, il suo stile è davvero strano. Ti mette a disagio“; per Tsitsipas “ha un gioco molto strano. È davvero sciatto, ma una sciatteria… buona. Può essere disturbante giocare contro di lui: ti fa sbagliare senza che tu abbia capito perché hai sbagliato”. Lui stesso non si piace granché: “Quando vedo i miei video mi capita di dire “Ma cosa sto facendo?!”.

 

daniil medvedev 2

Visto che tutti i media prima della finale di New York l’hanno presentato frettolosamente come il re degli scacchi perché gioca a scacchi (“in realtà poi perdo”, ha detto lui) val la pena di approfondire meglio questa figura trasversale del tennis: non è elegante, non è particolarmente ardimentoso, non è stiloso ma nemmeno noioso; non è bello, ed è antipatico. E – di nuovo – è tutto storto. 

daniil medvedev 8

 

Il che, oltre un certo livello, in questo tennis tutto conforme, diventa il suo asso nella manica. Efficace, ecco. Medvedev è la definizione stessa di efficacia.

 

E’ alto come un’ala del basket ma è filiforme al limite della malnutrizione. Con la postura incurvata in avanti, i capelli effetto riporto impiegatizio, l’andatura dinoccolata. E’ disordinato, trasandato, snodato, scomposto. Ma tutta questa è percezione. Il campo dice un’altra cosa. L’ortodossia è una perversione che lascia agli altri.

 

daniil medvedev 9

Il dritto ha una preparazione asimmetrica, colpisce con impugnatura eastern, sembra sempre un frazione di secondo in ritardo. In realtà poi centra la palla con poco spin, quasi piatto e buca campo e traiettorie: rimbalzi bassi e veloci, asfissianti. Il rovescio bimane invece è da manuale, incisivo, veloce, pulito, con più soluzioni. 

 

daniil medvedev 10

Ha una battuta missilistica diretta derivazione della statura, che allena per sottrazione: “Faccio come se dovessi sempre annullare un match point con la seconda”. Se non ti divora l’ansia, alla lunga funziona. A meno che il pubblico non decida di fischiarti durante il servizio, e a quel punto non c’è tana delle tigri che tenga: due doppi falli di fila, che per poco non mandavano a ramengo l’impresa. Lì invece è intervenuta la testa.

 

daniil medvedev 3

Medvedev non è il pezzo di ghiaccio che a New York ha spezzato Djokovic nella tensione. Anzi. Ad inizio carriera dichiarava di volere essere il nuovo Safin, mentre gli altri lo ammiravano con dichiarato distacco: chi è quel tipo lunatico e inelegante? E’ stato forse il primo a lamentarsi delle pause bagno tattiche di Tsitsipas, prima che divenissero tema di dibattito regolamentare. Lui glielo rinfacciò direttamente in campo:

 

«Meglio che tu chiuda quella cazzo di bocca. Stefanos, vuoi guardarmi? Non parli? Te ne vai in bagno per 5 minuti, e poi non chiedi scusa per un net. Pensi di essere uno bravo?».

 

daniil medvedev 4

A Wimbledon aveva perso contro Bemelmans e s’era messo a lanciare monetine all’arbitro. E una volta, al Challenge di Savannah, si trovò a protestare contro Donald Young puntando il dito verso un giudice di linea di colore: “Lo so che siete amici voi due…”. 

 

Con una sobria allusione al colore della pelle. A New York lo odiano ancora perché nel 2019, in campo contro Feliciano Lopez, se la prese con un raccattapalle strappandogli l’asciugamani: il pubblicò fischiò e lui rispose col dito medio. Curiosità: il giudice di sedia era Damien Dumusois, lo stesso arbitro travolto dal pubblico buzzurro nella finale di ieri.

daniil medvedev 7

 

Essendo giocatore di scacchi, Medvedev ha registrato le informazioni e ha imparato la lezione: “Il campo da gioco non è il luogo per mostrare le emozioni, ma per dimostrare le proprie qualità”.

 

Piano piano sta ruminando il suo tennis inedito. Non ha solo tolto a Djokovic l’immortalità statistica, non s’è solo preso il suo primo Slam, ha creato un suo stile. Brutto, complicato, anche infame. Con geometrie variabili, illusioni, schemi perfettamente aderenti all’unicità di quei movimenti sgraziati. Sta a suo modo rivoluzionando il tennis con una terza via, sterrata. Tutta storta.

 

MEDVEDEV SPIEGA LA SUA ESULTANZA 

Ernesto Branca per www.sportfair.it

 

l'esultanza di medvedev allo us open

Alla terza finale finalmente Daniil Medvedev è riuscito a rompere il ghiaccio, conquistato il primo Slam in carriera grazie al successo contro Novak Djokovic agli US Open. Una vittoria che non solo ha spezzato il sogno del serbo di completare il Grande Slam, ma che ha anche permesso al russo di vendicare la sconfitta subita nella finale degli Australian Open di inizio stagione. 

 

Un trionfo meritato per Medvedev, che ha pensato bene di festeggiare subito dopo il punto decisivo con un’esultanza particolare, copiata direttamente da FIFA. Lo ha rivelato proprio il russo in conferenza stampa, ammettendo di aver voluto celebrare in maniera iconica e particolare un successo così prestigioso.

daniil medvedev 5

 

Stuzzicato sull’esultanza in conferenza stampa, Medvedev ha spiegato per filo e per segno come gli sia venuta in mente: “ero a Wimbledon e stavo giocando bene perché anche se non mi trovo bene sull’erba come sul cemento, comunque è una superficie che mi piace. Una notte non riuscivo a dormire, per 5-10 minuti continuavo ad avere pensieri assurdi come capita a tutti, e mi sono detto ‘se dovessi vincere il torneo contro Novak dovrei trovare un’esultanza, non posso non fare niente, sarebbe noioso, è quello che faccio sempre’. 

 

daniil medvedev 3

Allora mi è venuto in mente FIFA, perché mi piace giocare con la PlayStation. C’è un’esultanza che si chiama ‘il pesce morto’, si vede molto spesso. Allora ho chiesto ai giocatori più giovani, e loro mi hanno detto che sarebbe stata una celebrazione leggendaria, e così l’ho fatta. Volevo rendere il momento speciale per le persone a cui voglio bene e per gli amici con cui gioco a FIFA. Dico la verità, non è facile farlo sul cemento, mi sono anche fatto un po’ male! Però sono contento di aver reso il momento leggendario per me stesso”.

MEDVEDEV Daniil Medvedev Daniil Medvedev daniil medvedev 2

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…