Claudio De Carli per “il Giornale”
Il curioso caso di Mirko Valdifiori passa alla storia di questa prima parte di stagione come sintesi estrema di un rapporto imbarazzante. Da Empoli a Napoli, il centrocampista ha seguito il suo allenatore ma non gioca mai, perchè Maurizio Sarri non ha fiducia in lui, o meglio, non ha più fiducia in lui: «È diventato lento di idee».
Piombato in città come il pupillo del capo, business card non simpaticissima, Mirko doveva essere il perno della squadra, invece ha giocato solo 815', dieci presenze fra Europa league, coppa Italia e campionato e il suo procuratore si è messo di traverso: «Ha personalità, è un giocatore maturo - ha detto Mario Giuffredi -. Ci guarderemo in giro». Non lo vuole neppure l' allenatore che lo ha scoperto e se l' è portato dietro, brutto affare, il crollo della stima nell' ambiente è fisiologico.
Possibile che un ex Barcellona non riesca a trovare spazio? Può succedere se gioca dietro, a Martin Montoya è successo. Il Barça da quando esiste Messi gioca solo dalla metà campo in su, il possesso palla lo fa davanti alla porta avversaria. Quelli dietro hanno l' unico compito di buttarla dopo la riga di centrocampo, lì ci sono Iniesta, Neymar, Suarez e Messi, ci pensano loro. Montoya si sentiva sottostimato, voleva dimostrare ai dirigenti blaugrana di valere molto di più.
Tre gettoni, Mancini ha impiegato un attimo a decidere che non faceva per l' Inter, la clausola legata al suo prestito che prevede l' obbligo di riscatto in caso superi il 33 per cento di presenze sul totale delle gare, ha fatto il resto.
Diego Lopez è stato più volte il salvatore della patria nel Milan della scorsa stagione, il caso più clamoroso dove tutto cambia nel giro di un' estate. Tra lui e Mihajlovic è filata liscia fino al 27 settembre, partita persa per 1-0 contro il Genoa. Portiere distratto, è stato il commento del tecnico che lo conferma fino al pareggio con il Torino passando dallo 0-4 con il Napoli. Poi un bel giorno Diego Lopez è lì che si cambia quando vede Donnarumma, un bambino: «Gioca lui», gli fa Sinisa.
Qualcuno ha una mezza idea di dove sia Ashley Cole? Rudy Garcia non l' ha neppure inserito nella lista degli schierabili in campionato. A Roma mai visto, solo una segnalazione su un periodico specializzato per un tatuaggio fra collo e petto di dubbio gusto e, pare, dubbie scritte.
Intercettato una sera con la sua compagna modella italiana, gli è stato chiesto se si trovasse nella capitale for holidays or for business. Ha risposto con una risata e poi se l' è caricata in vespa ed è sparito nuovamente.
La storia d' amore fra Andrea Ranocchia e l' Inter è al capolinea, è passato dalla fascia di capitano al braccio alla panchina, adesso vorrebbe evitare di perdere anche un posto fra i 23 per l' Europeo. Aveva il contratto in scadenza il 30 giugno e quel giorno l' ha rinnovato per altre quattro stagioni ignaro di quanto gli stava per capitare. Lui è uno che non fa mai del male, troppo buono, troppo educato, nessuno lo vorrebbe mandare via, ma piuttosto che schierarlo, Mancini è pronto a provare Jovetic centrale difensivo.
Per una maglia all' Europeo sono pronti a tutto anche Manolo Gabbiadini e Giuseppe Rossi. Il Napoli ha dichiarato incedibile la sua punta, Gabbiadini già in estate aveva chiesto garanzie, gli hanno risposto di stare calmo:
«Tu sei il futuro». Il presente sono 480', il ragazzo è al limite di una esplosione. Federico Pastorello, l' agente di Pepito Rossi, ha spiegato la situazione: «La Fiorentina si è resa conto che non può più trattenere il ragazzo». É il miglior talento dell' ultimo decennio del nostro calcio e ci fidiamo sulla parola.
Su Anderson Hernanes aveva perfettamente ragione Marotta, preso solo per procurare una minus valenza all' Inter. Mario Suarez, 639' in stagione, quando è arrivato alla Fiorentina ha salutato tutti, se ne stava già andando. Su Alessio Cerci restiamo alle parole del Cavaliere quando gli chiesero come mai stava prendendo nuovamente Prince Boateng: «Perchè? Secondo voi è peggio di Cerci?».