DA MISTER BEE A MISTER BOH - SI ARENA LA TRATTATIVA COL BROKER THAILANDESE, BERLUSCONI: “COLPA DELLA CRISI SUI MERCATI CINESI. TRATTIAMO ANCHE CON ALTRI”- "LA CHAMPIONS? SI PUO’. LA RICONFERMA DI MIHAJLOVIC? PREMATURO PARLARNE" - ARRIVA CONTE?
Enrico Currò e Luca Pagni per “la Repubblica”
Domenica, dopo il 3-0 all’Inter, Galliani era raggiante e Mihajlovic in estasi. Invece la preoccupazione di Berlusconi è stata smascherata da alcuni primi piani, con la figlia Barbara sullo sfondo, e soprattutto dalle disincantate esternazioni notturne: il padrone del Milan ha clamorosamente seppellito la trattativa col broker thailandese Bee Taechaubol.
«La crisi sui mercati cinesi ha influito sugli accordi che lui aveva intessuto con alcuni gruppi». A meno di tre settimane dal trentennale della sua presidenza, il tema centrale è quello economico: l’argomento sportivo viene liquidato senza entusiasmo, malgrado gli evidenti progressi della squadra. Dove può migliorare il Milan? «In tutto». La riconferma di Mihajlovic? «Prematuro parlarne».
Conte? «Nessun programma per la prossima stagione. La permanenza dell’allenatore dipende sempre dai risultati». L’obiettivo? «Il più vicino è l’Europa League, ma con un po’ di fortuna si può raggiungere la Champions ».
Mihajlovic, dunque, può sperare ancora nel terzo posto. Per Bee, al contrario, pare tutto finito e la responsabilità viene addebitata a lui, come a suo tempo quella di avere scelto gli advisor sbagliati, incappati in un’inchiesta della magistratura. La trattativa per il 48% a 480 milioni di euro sembra a un punto morto, da quando si è trasferita dalla Svizzera in Asia.
«Stiamo vedendo. Abbiamo dato scadenze molto prossime. Abbiamo trattative anche con altri. L’obiettivo è di dotare il Milan di risorse sufficienti per tornare competitivo in Italia, In Europa e nel mondo». Fininvest non vuole ammettere che queste parole possano essere considerate come l’archiviazione definitiva della discussa trattativa, che dura ormai da più di un anno.
Secondo fonti finanziarie, che stanno lavorando per la società che controlla il 99% del club, il verbo del padrone andrebbe, piuttosto, letto come una sorta di ennesimo ultimatum a Mister Bee.
GALLIANI SALVINI BERLUSCONI AL RIGORE SBAGLIATO DA ICARDI
Da qui il riferimento a possibili cordate alternative, sondate in passato, ma con cui non si sarebbe mai intavolato un discorso serio, per via dell’offerta monstre del finanziere thailandese, disposto a valutare il Milan oltre un miliardo di euro.
Fininvest non intenderebbe ascoltare offerte inferiori e neppure chi non si accontenti di una quota di minoranza. Ma questa precondizione non alimenta certo la coda fuori dalla porta di Fininvest. Intanto il mercato di gennaio è stato contrassegnato dalle operazioni in uscita: De Jong e Nocerino le ultime.
Nascono ombre sul rafforzamento, in vista del ritorno in Europa. Marina Berlusconi – che ha in mano le chiavi della cassaforte di famiglia - ha ribadito in più occasioni che il Milan deve stare in piedi con le proprie gambe: è già tanto se la holding di famiglia interviene per coprire il deficit che si accumula ogni anno.
Il mancato closing con Taechaubol è una disdetta anche per Fininvest: se fossero arrivati i 480 milioni dell’accordo, i Berlusconi avrebbero potuto iscrivere nel bilancio di Fininvest una plusvalenza di circa 290 milioni. Quanti ne sarebbero stati reinvestiti nel Milan, è da dimostrare. Con buona pace dei tifosi.
salvini e berlusconi allo stadio bBERLUSCONI MILAN