MISTERO ALONSO - L’EX FERRARISTA TORNA A CASA, IN DUBBIO L’ESORDIO MONDIALE - INCHIESTA FIA: SI CERCANO RISPOSTE CHIARE DALLA MCLAREN CHE INSISTE: “L’INCIDENTE COLPA DEL VENTO”

ALONSO ESCE DALLA CLINICAALONSO ESCE DALLA CLINICA

1. ALONSO A CASA: INCHIESTA DELLA FIA

Stefano Zaino per “la Repubblica”

 

Riposo assoluto. Non si sa per quanti giorni. Voci rassicuranti: «Il paziente sta bene». Giusto dimetterlo dall’ospedale di Barcellona, il periodo di osservazione è finito. Ma niente prognosi, nessuna indicazione sui tempi di recupero, cosa che fa stare in ansia la McLaren e i suoi tifosi. Perché è normale che Fernando Alonso, dopo il terribile incidente di domenica, non partecipi ai test (gli ultimi prima del via al Mondiale, fissato per il 15 marzo in Australia) in programma da oggi a domenica nella città catalana. Ma a rischio c’è anche la partecipazione al primo gran premio, 15 marzo a Melbourne, perché il pilota spagnolo dovrà ricevere l’okay dalla commissione medica e dovrà arrivare, nel giorno della visita, in perfetta forma.

alonsoalonso

 

Nessun allarmismo, è questa la parola d’ordine che trapela dal suo entourage. Alonso è stato dimesso ieri alle 14 e 30, si muoveva con le sue gambe, senza alcun aiuto, aveva un’espressione distesa. Non ha risposto alle domande dei giornalisti, si è limitato ad un lieve sorriso, ad un cenno di saluto con la mano, un “tutto bene” è stato il suo unico messaggio concesso, prima di fuggire via, verso la sua villa di Oviedo, in compagnia della fidanzata Lara Alvarez.

 

alonso gialloalonso giallo

La McLaren ha fatto sapere che il suo posto nei test, non oggi (ci sarà Button al volante), ma domani sarà preso dal pilota di riserva Magnussen, che nella passata stagione scorrazzava in pista da titolare, in una nota la scuderia è come se gli avesse detto “prenditi il tuo tempo”, per, si legge, riposare e recuperare, mentre il suo agente, Luisa Garcia Abad, ha garantito che “Fernando tornerà presto in pista”, aggiungendo però un “non appena sarà pronto per farlo”. Parole che fannocapire come il decorso sia, forse, un po’ più complicato di quanto apparisse all’inizio. Alonso, dna da pilota, farà di tutto per non saltare l’Australia, ma il rischio, per le conseguenze dell’incidente, c’è.

 

Botto che continua ad essere ammantato di mistero. La McLaren sin dal principio ha cercato di sgomberare il campo da qualsiasi equivoco, dando l’intera colpa al vento e alle sue raffiche imprevedibili, ma non tutti sono convinti e fra questi c’è la Fia che vuole vederci chiaro e ha deciso di aprire un’inchiesta.

 

alonso giallo 1alonso giallo 1

A renderla inevitabile, dicono in seno alla Federazione, sono i giorni di ospedale, ma è probabile che si voglia sapere qualcosa di più sulle cause, con la scoperta magari di qualche ipotesi (già avanzata, come il malore del pilota, la scossa elettrica, il guasto meccanico della vettura, o del tutto nuova) finora negata e portata via, è proprio il caso di dirlo visto quanto giura la McLaren, dal vento. Gli uomini della Fia, lavorando a stretto contatto con la McLaren, hanno già cominciato a raccogliere informazioni per fare piena luce.

 

Il tutto mentre oggi i team tornano in pista per la terza sessione di test in preparazione del Mondiale. Per la Ferrari toccherà a Raikkonen dare il via alle danze, cercando di capire se i progressi registrati nei primi due test corrispondano davvero ad una riduzione del margine sul mostro Mercedes e ad una manifestazione di superiorità nei confronti di Williams, Red Bull e Lotus, considerate, alla voce seconda forza, le avversarie più pericolose.

 

Il finlandese replicherà sabato, mentre domani e domenica è il giorno di Vettel. «Stavolta nessuno potrà bluffare, si vedranno i veri valori in campo» ha affermato il responsabile della squadra Arrivabene. Potrà farlo solo Alonso. Davanti al computer (dove seguirà i dati della telemetria forniti dalla sua squadra), nel letto di camera sua.

JACQUES VILLENEUVEJACQUES VILLENEUVE

 

2. VILLENEUVE: “CHISSÀ SE CI DICONO LA VERITÀ”

S.Z. per “la Repubblica”

 

CAMPIONE iridato nel 1997, resistendo a Jerez al tamponamento volontario di Schumacher. Figlio di Gilles, mito ferrarista, Jacques Villeneuve con la Williams arrivò in cima al mondo, laddove non era riuscito, per un destino avverso, quel fenomeno del padre. Oggi l’ex pilota, 44 anni il 9 aprile, è il fiore all’occhiello della “casa dei motori” di Sky, tv che trasmette in esclusiva F1 e Motogp.

 

Villeneuve, come spiega il botto di Alonso?

«A chiunque può capitare di perdere il controllo della macchina, per guasto tecnico, perdita di concentrazione, ci metto pure il vento, anche se io so quanto ce n’è ad Indianapolis, ho vinto la 500 miglia, e lì si sfreccia a 360 chilometri orari. Se sei al limite, un errore umano non è peccato. Ma su questo incidente ho letto tante cose e fra queste che la velocità non era eccessiva.

 

alonso botto 2alonso botto 2

Uno come Alonso che non rimedia, che si fa trasportare, mi suona strano. Come il suo decorso: non sono un medico, non l’ho visitato, ma se ho capito bene, non ha picchiato fortissimo. Magari è stato brutto l’angolo d’urto, non so, è una vicenda che mi lascia un po’ perplesso…».

 

Scontato chiedere se, a prescindere da tutto, si sarebbe potuto evitare.

«Di sicuro è sbagliato il nuovo manto delle vie di fuga. Prima, quando c’era l’erba, per noi piloti era meglio. Sapevamo che mettendo due ruote fuori, perdevamo aderenza e istintivamente schiacciavamo il freno. Ora quella superficie assomiglia all’asfalto e ti dà un senso di sicurezza falso. Però ripeto, la cosa che più mi turba è quel senso di mistero che c’è dietro alla dinamica dell’urto: ci hanno detto tante cose e chissà se fra queste c’è la verità».

 

 

La McLaren giura che è colpa di una raffica di vento.

«Plausibile, causa che ci può stare. Ma strana».

 

 

Se fosse stata una scarica elettrica?

«Non posso dire sì, non ho elementi. La power unit però non mi piace, non mi piace che i piloti debbano aspettare la luce rossa, uscire saltando per evitare choc elettrici, che i commissari per intervenire si debbano mettere i guanti. Non dico di non andare dietro al progresso, ma in F1 un motore così non aggiunge niente allo spettacolo, è un pericolo inutile e ridicolo.

alonso giallo 1alonso giallo 1

 

Preferirei una F1 con un turbo da mille cavalli, spingere e via. Quello degli anni ‘80 aveva un rombo speciale, era una bestia da guidare, adrenalina pura, altro che problema della scossa. Non ci si può opporre al progresso? Però si può rendere noioso uno sport eccitante».

 

È normale che Alonso impieghi così tanto per il recupero?

«La testa non è una gamba o un braccio. Io scommetto sulla sua presenza a Melbourne, perché noi piloti siamo così, in macchina e via. Nel ‘99 con la Bar a Spa presi una botta pazzesca e 20 minuti dopo ero di nuovo in macchina. Mi hanno detto non è niente, mi sono fermato dopo un solo giro. Vedevo le stelle. Con il cervello non esistono calcoli o previsioni, la seconda botta, se ravvicinata, può essere fatale. Fernando ha il sangue del pilota, nessuna paura. Ma non deve strafare. Ascolti i medici, si fidi». (s. z.)

 

 

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...