MISTERO ALONSO - IL NUMERO UNO DELLA MCLAREN RON DENNIS ESCLUDE IL GUASTO MECCANICO E LA SCOSSA ELETTRICA: “NON SIAMO SICURI CHE IL PILOTA SPAGNOLO FOSSE COSCIENTE PRIMA DELL’INCIDENTE” - L’ESORDIO MONDIALE DI NANDO RESTA INCERTO
Stefano Zaino per “la Repubblica”
Il mistero non si dirada. E soprattutto non si capisce se Fernando Alonso - al momento a riposo nella sua villa di Oviedo e non in pista per i test a Barcellona - potrà essere al volante della McLaren Honda dal 13 al 15 marzo, nel primo gp della stagione a Melbourne, in Australia.
Ieri Ron Dennis, un tempo sua grande nemico, ora presidente della McLaren, ha provato a fare chiarezza sulle cause del botto e sui possibili tempi di recupero, ma le sue dichiarazioni hanno finito per lasciare inalterati molti dubbi. Per cominciare: «Non c’è stata alcuna scossa elettrica. Quando un uomo viene fulminato, nel suo corpo per 48 ore rimane un enzima.
Alonso si è sottoposto a tutti i test e non è stato riscontrato ». Detto questo: «Non possiamo determinare esattamente quello che è successo, ma non c'è nulla di anormale. Nei giri precedenti Alonso aveva detto che quella curva era complicata, perché il vento scuoteva la macchina. Per cui pensiamo che la perdita di controllo della vettura sia dovuta ad una raffica.
E' vero comunque che è rimasto incosciente per alcuni secondi». Cosa che prima non era mai stata detta, visto che l’agente aveva sempre parlato di «un pilota consapevole e collaborativo», non avvalorando la tesi di un post incidente con perdita di sensi e, forse, ben tre svenimenti.
Di più: «Non siamo nemmeno sicuri che fosse perfettamente cosciente negli istanti prima dell’incidente ». Frasi che riporterebbero in primo piano la tesi del malore di Alonso come origine del botto, mentre Dennis esclude categoricamente «un guasto meccanico » e assicura che «non c’è stata commozione cerebrale, anche se Alonso ne ha mostrato i sintomi. Ha avuto invece una perdita di memoria ed è quello il motivo principale per cui è rimasto a lungo sotto osservazione in ospedale».
Quanto all’inchiesta aperta dalla Fia, il presidente giura: «E’ partita su nostra richiesta. Esiste solo un’immagine con poca qualità, tutto si è svolto nel giro di due o tre secondi. Noi non ci vediamo nulla di illogico, ma siamo i primi a volerci vedere chiaro». Anche perché fra i piloti continua a circolare la tesi di una manovra di Alonso davvero strana, come di un pilota che capisse di perdere lucidità e volesse posteggiare senza riuscirci.
Oltre al mistero sulle cause c’è la grande incertezza sul rientro. Alonso ha saltato i test, e potrebbe disertare anche il via in Australia. Tutto è nelle mani di una commissione medica che lo visiterà circa una settimana prima per dare l’okay. Dennis non si sbilancia: «E’ impossibile stabilire i tempi di recupero. Alonso ha preso un doppio colpo in testa, da entrambi i lati del casco, nell’impatto con il muretto. Fosse per lui sarebbe già in macchina, ma noi vogliamo essere prudenti.
Non vedo il motivo per cui dovrebbe saltare Melbourne, ma io non sono un medico e come squadra non abbiamo alcuna intenzione di andare contro il loro parere. Saranno loro a decidere ». Tanto, per sdrammatizzare, verrebbe da dire: che ci sale a fare? Ieri la McLaren, con Button alla guida, ha percorso solo 7 giri. Una perdita idraulica e addio giornata. Per una vettura che continua ad avere una marea di problemi.