1. OK INZAGHI E ALLEGRI, CERTO DI NATALE E GERVINHO, MA IL TRIONFATORE DELLA PRIMA GIORNATA DI CAMPIONATO E’ LUI “VIPERETTA”, ALL’ANAGRAFE DI ROMA MASSIMO FERRERO 2. INTERVISTA A SKY ED E’ SUBITO GAG: BARZELLETTE CON MIHAJILOVIC, DIALETTO PALERMITANO, ILARIA D’AMICO “DONNA CHE FA IL PALLONE MA LE FAREMO FARE UN GRANDE FILM” (VIDEO) 3. IRONIE, LAZZI, GOMITATE. L’ARRIVO DI VIPERETTA ALLA SAMPDORIA ERA STATO SALUTATO DA DIFFUSO SCHERNO E PROFEZIE DI SVENTURA. SI SBAGLIAVANO TUTTI. DOPO ANNI DI SOPOROSA REGGENZA GARRONIANA, A GENOVA È ARRIVATO IL CINEMA E CHI SI ASPETTAVA DI ASSISTERE A UN FILM HORROR SI È DOVUTO RICREDERE. IN DIECI PER UN TEMPO, HA RIACCIUFFATO UN PUNTO AL '90. TRA UNA BATTUTA E UN’ESULTANZA, MENTRE DE LAURENTIIS E LOTITO EVAPORANO E ALL’ORIZZONTE SI STAGLIANO GLI ECCESSI DI GAUCCI, CI SARÀ DA DIVERTIRSI
VIDEO STRACULT - PRIMA INTERVISTA A MASSIMO FERRERO DA PRESIDENTE SAMP: BARZELLETTE CON MIHAJILOVIC, DIALETTO PALERMITANO, ILARIA D’AMICO “DONNA CHE FA IL PALLONE MA LE FAREMO FARE UN GRANDE FILM”
DAGOPAGELLE
1. DI NATALE 10
Applausi a scena aperta per quest’artigiano campano a cui le stagioni sembrano non passare addosso. Cambiano gli allenatori e cambiano i compagni, ma al centro dell’Udinese c’è ancora lui. Totò che visse più di due volte e ancora insegna calcio ai ragazzi. Ieri ha avuto di fronte il suo passato remoto, l’Empoli, e non si è mosso a pietà. Doppietta. Miracoli senza tempo.
2. GERVINHO 9
Ricomincia (dopo naturale adeguamento contrattuale al rialzo) da dove aveva iniziato. Un gol, l’allegria nella giocata, il dribbling, la gioia anarchica del calcio d’altri tempi miracolosamente conservata e sopravvissuta ai dogmi muscolari, sta tutta in otto lettere. Gervinho. Garcia lo ha voluto. Garcia se lo tiene stretto. E la Roma, con un Totti quasi trentottenne e il suo ivoriano sulla fascia, sogna ancora lo scudetto.
3. GALLIANI 8
A Cairo, che deve accontentarsi di una quindicina di milioni per lasciar prendere ad Alessio Cerci la via di Madrid, Adriano Galliani è sembrato “Gallianetto”. Un tipo di manica stretta e portafogli sigillato. Nel Milan, l’ultima ala pura prodotta dal nostro calcio non giocherà, ma in compenso Gallianetto dato prematuramente per bollito, confeziona per Inzaghi un mercato da maestro.
L’ultimo colpo, Biabiany, arriva quasi gratis (quattro milioni più il vecchio cavallo di ritorno Zaccardo) e va a concludere la costruzione di un Milan che dopo le amichevoli estive era considerato allo sbando e che ieri, avversaria la Lazio zemaniana di Stefano Pioli, è sembrata tutta un’altra squadra.
Se a fine corsa sarà andata bene, nell’anno della definitiva gelata economica e del ritorno della deflazione, al vecchio perito brianzolo andranno riconosciuti gli onori del caso. Era quasi fuori, ma ha lavorato di strategia e di affetti, per essere ancora dove è sempre stato.
La diarchia con Barbara Berlusconi sembra funzionare, essersi liberati di Cristante a sei milioni e del recente Balotelli a 20 milioni di euro (anche se Mario in Premier farà bene) a conti fatti, resta un piccolo capolavoro.
4. MASSIMO FERRERO 7
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Ironie, lazzi, gomitate. L’arrivo di Massimo Ferrero alla guida della Sampdoria era stato salutato da diffuso scherno e profezie di sventura sparse a piene mani. Si sbagliavano tutti. Dopo anni di soporosa reggenza garroniana, a Genova è arrivato il cinema e chi si aspettava di assistere a un film horror si è dovuto ricredere.
Mercato condotto in prima persona con piglio e personalità (Bergessio, Viviano), colpo Cassano ancora in canna e patti rispettati. Per Mihailovic, “Ferrero ha mantenuto la parola”. La Samp ha carattere. In dieci per un tempo, a Palermo, ha riacciuffato un punto al novantesimo. Tra una battuta e un’esultanza, mentre De Laurentiis e Lotito evaporano e all’orizzonte si stagliano gli eccessi di Gaucci, ci sarà da divertirsi.
5. GIAMPIERO VENTURA 7-
Che gli vuoi dire al sessantaseienne Ventura? Niente. Qualificato in Europa dopo vent’anni senza Cerci né Immobile (35 gol in due), il più vecchio allenatore della serie A sgonfia il bluff Inter prendendo un punto che si sarebbe trasformato e moltiplicato se solo l’impresentabile Larrondo avesse fatto gol dagli undici metri. Non è accaduto, ma il Torino, salito in tre anni dall’abisso al rivedere il suo stadio pieno di passione, merita comunque applausi convinti.
6. EL SHARAAWY 6,5
Dopo un anno da incubo, con gli stessi artifici tricologici del passato, il Faraone è tornato se stesso. Sembrava essersi definitivamente smarrito e invece è bastata una preparazione normale e l’arrivo di un nuovo tecnico per fargli ritrovare il percorso di ieri. È giovane e gode della stima di Antonio Conte. Il Milan del nuovo corso ha fatto a costo zero il suo miglior acquisto.
7. TOMMASO GHIRARDI 5
Dopo aver perso l’Europa League a vantaggio del Torino per una questione di Irpef, aver protestato: “Lascio il calcio” e essersi immalinconito durante un’estate anonima, Tommaso Ghirardi, coerente presidente del Parma, ha smantellato il Parma. I pezzi buoni lontani (Parolo, Amauri), un Cassano esplosivo (fino a quando?) nello spogliatoio che ormai non lo sopporta più, nessun arrivo di spessore. Se non plana Giovinco nele ultime ore di mercato, salvarsi sarà l’unica priorità consentita.
8. STEFANO PIOLI 4
Secondo il suo allenatore, il principale acquisto del mercato laziale, l’olandese De Vrij : “È ancora acerbo”. Giudizio che dopo le sberle incassate all’esordio contro il Milan, fa riflettere. Il nuovo allenatore della Lazio che avrebbe potuto allenare a suo tempo anche la Roma parte male e sembra già in confusione. Prende tre gol in contropiede, offende poco e male. Idem i suoi che sbagliano dietro e anche dal dischetto. Disastro. C’è tempo, ma in una piazza che aspetta Lotito con la stessa serenità del plotone d’esecuzione, il tempo rischia di essere una variabile assai dipendente dalle circostanze.
9. BARDI 3
A forza di pronosticare a Buffon la pensione e di indicare ciclicamente i suoi sicuri eredi, il circo del saranno famosi perde qualche colpo in credibilità. L’esempio più lampante è questo ragazzo in forza al Chievo e di proprietà interista. L’anno scorso a Livorno alternò cose buone a tanti errori. Riparte da questi, esce male e condanna il Chievo alla sconfitta. Rivedibile.
10. ANCELOTTI 2
carlo ancelotti panchina milan lap
Schiaffi baschi per il Real di Re Carlo. In vantaggio per 2-0 a San Sebastian, il Real Madrid ne prende quattro di seguito senza reagire. Il Barcellona è a sei punti e Bale e compagni, sorprendentemente, già rincorrono.