OSSI DI SEPP - L’INCHIESTA DELL’FBI SULLA CORRUZIONE NELLA FIFA INDICA L’ESISTENZA DI OLTRE 20 PERSONE, PER ORA ANONIME, ENTRATE IN CONTATTO I 14 GIÀ INCRIMINATI O ARRESTATI - GLI USA VOGLIONO CHE GLI INDAGATI ACCUSINO BLATTER
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
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Dall’ufficio dell’Fbi di New York non commentano le dimissioni di Sepp Blatter, però fanno notare: «Noi stiamo conducendo un’inchiesta criminale, che è ancora in corso». In altre parole, il terremoto avvenuto ai vertici della Fifa sarà anche frutto dell’indagine americana, ma li interessa fino a un certo punto: il loro mestiere è scoprire i reati, e quando li trovano è il giudice a decidere la sorte degli imputati, non il loro comportamento politico.
JOSEPH BLATTER - INCHIESTA FIFA
L’inchiesta è ancora aperta, perché le carte indicano l’esistenza di oltre 20 co-cospiratori anonimi, entrati in contatto con i 14 incriminati o arrestati. Se fra di loro c’è anche Blatter, già indagato, le dimissioni non lo salveranno dalla giustizia: solo un patteggiamento e un’ammissione di colpa, nel caso ci fossero i motivi per farlo, potrebbero cambiare il suo destino giudiziario. L’Fbi punta adesso a convincere gli altri inquisiti ad accusarlo.
ACCUSATO IL BRACCIO DESTRO
UNO DEI DIRIGENTI FIFA ACCOMPAGNATO FUORI DA UN HOTEL PROTETTO DA UN LENZUOLO
Il colpo decisivo che ha spinto il capo della Fifa alle dimissioni è arrivato lunedì sera, quando fonti investigative americane hanno rivelato al New York Times che l’alto dirigente coinvolto nel pagamento di una possibile tangente da parte del Sudafrica era Jérôme Valcke, segretario generale dell’organizzazione e braccio destro del presidente. Uno degli aspetti più gravi dell’inchiesta Usa è il pagamento di 10 milioni di dollari che Pretoria aveva fatto a favore di Jack Warner, capo della Concacaf (Confederazione Nordamerica e Caraibi).
Secondo gli inquirenti era una tangente per ottenere in cambio l’assegnazione dei Mondiali 2010, mentre secondo i sudafricani era un legittimo pagamento per un progetto di sviluppo del calcio nella regione caraibica. Un «alto funzionario» della Fifa era stato coinvolto nell’operazione, facendo il trasferimento dei 10 milioni dal conto dell’organizzazione a quello di Warner. Fino a lunedì questo funzionario era rimasto anonimo, poi gli inquirenti hanno deciso di rivelare che si tratta del francese Valcke. Il segretario però è così vicino al presidente che il suo coinvolgimento ha fatto subito dubitare che Blatter fosse davvero all’oscuro di tutto.
«INCHIESTA SOLO ALL’INIZIO»
Valcke ha risposto che non era stato lui ad autorizzare il trasferimento dei soldi, perché non ne aveva l’autorità. Queste operazioni secondo la Fifa competevano all’argentino Julio Grondona, capo del Finance Committee, che è morto l’anno scorso e quindi non può risponderne agli inquirenti.
La posizione di Grondona, però, era stata discussa già durante la conferenza stampa in cui il ministro della Giustizia Lynch aveva annunciato le 14 incriminazioni, e i procuratori avevano escluso che lui fosse al centro dell’indagine. Ieri infatti è stata pubblicata una mail inviata il 4 marzo 2008 dalla Federazione sudafricana proprio a Valcke, in cui si chiedeva di procedere al pagamento dei 10 milioni di dollari destinati al Diaspore Legacy Programme, che dovevano essere gestiti come fiduciario proprio dal presidente della Concacaf, Warner.
Dunque è innegabile che il segretario generale sapesse, e anche se il trasferimento dei soldi fosse stato autorizzato materialmente da Grondona, lui avrebbe potuto bloccarlo. L’impressione negli ambienti giudiziari americani è che, caduto Valcke, Blatter sarebbe rimasto senza alcuna protezione.
Quindi ha preferito dimettersi prima che il corso dell’inchiesta lo obbligasse a farlo, magari davanti a un nuovo arresto. La dietrologia vuole che questa sia la vendetta americana per aver perso i Mondiali 2022 col Qatar, ma i procuratori procedono per la loro strada, e sul tavolo hanno ancora i nomi dei co-cospiratori anonimi, le banche dove sono passati i soldi, gli sponsor, le compagnie di marketing che gestivano i diritti tv. L’inchiesta, come ripetono, «è soltanto iniziata».
James Comey Molti esponenti della FIFA sono stati corrotti per il voto al Qatar