terremoto amatrice

PERCHE’ AI PROFUGHI 35 EURO E AI TERREMOTATI SOLO 25? BECHIS FA I CONTI IN TASCA AL GOVERNO CHE SPENDE PIÙ PER GLI IMMIGRATI CHE PER ALLOGGIARE LE VITTIME DEL SISMA - INTANTO NELLE TERRE COLPITE DAL TERREMOTO INIZIA A FAR FREDDO: IL GOVERNO AVEVA PROMESSO LE CASETTE ENTRO NATALE, POI ENTRO LA PRIMAVERA MA SLITTERANNO ALLA PROSSIMA ESTATE

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

TERREMOTO AMATRICETERREMOTO AMATRICE

Al momento l' accordo non c' è. Entro fine settimana la protezione civile avrebbe voluto iniziare a smantellare le tendopoli marchigiane, quella sulla Salaria dove sono accolti gli sfollati di Pescara del Tronto e quella di Arquata nella piana subito sotto il paese sventrato dal terremoto.

 

Siccome molti sfollati non hanno alcuna intenzione di farsi deportare a chilometri di distanza, non fidandosi delle promesse fatte, la Protezione civile da qualche settimana ha cercato soluzioni alternative, scoprendo due strutture ricettive diverse che non risultano danneggiate dal terremoto a pochi chilometri dal paese.

 

OSPEDALE AMATRICEOSPEDALE AMATRICE

La prima è formalmente di proprietà del Comune, e si chiama Country House: è un B&B privo di cucina, che il comune aveva dato in gestione all' Ente Parco dei Monti Sibillini, che a sua volta lo aveva fatto gestire da una cooperativa anconetana dove lavoravano anche alcuni parenti di amministratori della giunta comunale. La seconda struttura è invece privata, ed è un albergo a tre stelle della zona: l' Hotel Camartina, immerso nel verde e dotato anche di cucina.

 

A quel punto è iniziata la trattativa con i gestori, a cui è stato sottoposto dalla protezione civile un primo contratto di utilizzo della struttura offrendo per ogni terremotato ospitato un prezzo base di 25 euro al giorno comprensivi di Iva, che per chi incassa significano 22-23 euro al giorno. Il contratto è stato rifiutato, perché secondo i proprietari dell' hotel l' offerta era inferiore al costo che avrebbero sopportato.

 

FUNERALI DI AMATRICEFUNERALI DI AMATRICE

TARIFFARI DIVERSI È noto anche agli albergatori marchigiani che la maggiore parte dei contratti proposti dallo Stato a strutture private per ospitare profughi e immigrati in zone dove non ci sono centro di accoglienza pronti è assai più alto: si va dai 32 ai 45 euro a profugo. In media secondo un recente rapporto dello Sprar si spende in questi casi per l' accoglienza provvisoria degli immigrati una media di 35 euro al giorno. Certo, a rappresentare lo Stato sono amministrazioni diverse.

 

La Protezione civile dipende dalla presidenza del Consiglio, la gestione dei profughi e degli immigrati dipende invece da strutture incardinate presso il ministero dell' Interno e spesso il prezzo offerto agli albergatori varia da territorio a territorio con decisioni prese dalle singole prefetture a seconda delle emergenze del momento. Però fa un certo effetto quel prezzo base offerto per ospitare i terremotati assai inferiore a quello concesso per i profughi.

 

GRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICEGRASSO BOLDRINI RENZI AI FUNERALI DI AMATRICE

La protezione civile sostiene che il tariffario deriva da accordi pre-esistenti con associazioni di categoria, ma è un fatto che la trattativa sugli alberghi di Arquata sia in corso, e ci siano già stati molti incontri dove è stata manifestata la possibilità di alzare un po' quella offerta, con la promessa di pagamento a 60 giorni del dovuto (in un primo momento nel contratto proposto nulla di questo tipo veniva formalizzato e chi trattava a voce aveva spiegato che i pagamenti possono avvenire solo quando c' è denaro in cassa, condizione che non rassicurava troppo gli albergatori).

 

IL TEMPO STRINGE In questo momento la trattativa è in corso, e non si è ancora raggiunta la «quota profugo» per i terremotati. Ma c' è urgenza di smantellare le tendopoli, come si è già iniziato a fare ad Amatrice. Il meteo è stato meno tragico di quel che si pensava, ma i giorni passano e la temperatura comunque scende sensibilmente almeno nelle ore notturne.

 

L' altra notte è stato male uno degli anziani simbolo della tendopoli, Alberto, che insieme alla moglie Nazzarena è stato spesso intervistato dalle televisioni per la grande forza mostrata nella tragedia. Respirava male, aveva la febbre altissima, e hanno dovuto trasferirlo di urgenza in ospedale, dove è stata diagnosticata una sospetta broncopolmonite.

SCUOLA AMATRICESCUOLA AMATRICE

 

Non c' è molto tempo da perdere sulla questione economica, perché in quelle tende soprattutto persone anziani e bambini sono fortemente a rischio. La nuova bozza di trattativa sembra arrivare oltre i 30 euro, ma lasciando agli albergatori (sia il privato che il Comune) l' onere di mettere a posto in fretta le strutture che hanno resistito sì al terremoto, ma qualche piccola ferita che non ne mettono a rischio l' agibilità, mostrano.

 

TENSIONE Questa incertezza fa sentire abbandonati una volta di più i terremotati marchigiani, che hanno ormai i nervi a fiore di pelle. Si è capito anche nell' ultimo week end, quando a un mese esatto dal terremoto, gli abitanti delle tendopoli si sono dovuti sorbire la consueta e inutile sfilata di personalità istituzionali con in testa il presidente della Camera, Laura Boldrini. Qualche fischio, evidente insofferenza per l' ennesimo tour, e anche una clamorosa protesta ufficiale.

AMATRICEAMATRICE

 

Questa è stata scatenata dai terremotati di Pescara sul Tronto (il cui campo chiuderà fra qualche giorno), perché il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D' Ercole, ha deciso di celebrare messa di trigesima in ricordo delle vittime solo nel campo di Arquata.

Scelta non felicissima, perché se Arquata ha pianto tre morti, Pescara ne ha avuti quasi 50 sotto le macerie. Nessuno ha pensato alla par condicio fra campi, e così i terremotati ignorati dal loro vescovo sono arrivati nell' unica messa celebrata con striscioni di protesta che hanno imbarazzato tutti.

TENDOPOLI ARQUATA 4TENDOPOLI ARQUATA 4

 

SFILATA DI POLITICI Non sembra ottimista su quel che sta accadendo nemmeno il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, che in queste settimane ha passato gran parte del suo tempo a ricevere politici e membri del governo desiderosi di vedere le zone devastate dal terremoto (ultimo il sottosegretario all' Interno, Gianpiero Bocci): il primo cittadino non crede alla promessa sull' arrivo entro inizio della primavera delle casette provvisorie di legno dove tutti gli abitanti dovrebbero essere sistemati.

 

In un primo tempo il governo aveva assicurato che entro Natale la soluzione sarebbe stata possibile, poi è slittata a primavera. Petrucci non ci crede: «Credo che non ce la faranno a costruire le infrastrutture necessarie per quella data, e immagino che si slitti all' estate prossima»...

TENDOPOLI ARQUATATENDOPOLI ARQUATA

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…