mihajlovic regini

SAMP-BORIA - “VIPERETTA” MORDE ZAMPARINI: “MI MINACCIA DI MORTE PER L’AFFARE BARRETO, INTERVENGA LA GIUSTIZIA SPORTIVA” - MIHAJLOVIC AGGREDISCE UN SUO CALCIATORE IN CAMPO: “CERTI ERRORI NON LI ACCETTO” (VIDEO)

VIDEO - MIHAJLOVIC AGGREDISCE REGINI IN CAMPO

 

 

1. ZAMPARINI MI MINACCIA DI MORTE, INTERVENGA LA GIUSTIZIA SPORTIVA

ferreroferrero

Da “repubblica.it”

 

"Zamparini mi ha minacciato di morte, mi ha insultato, adesso questo è troppo. Per la storia del 'filippino' (riferito a Thohir, ndr) mi hanno dato tre mesi, ora intervenga la giustizia sportiva". Massimo Ferrero durissimo su Maurizio Zamparini, che oggi lo ha ribattezzato "sciacalletto" per la trattativa con Edgar Barreto, in scadenza con il Palermo e promessosi alla Sampdoria.

 

"Zamparini mi ha stancato, se ha qualcosa da dire me lo dica, senza farsi pubblicità su di me - attacca il presidente doriano dai microfoni di Sky Sport - Nominando Ferrero lo portano in tv, ma basta offendere: gli ho telefonato per Barreto, poi mi ha mandato un messaggio minatorio, mi ha minacciato di morte.

 

ferrero doriaferrero doria

Zamparini deve fare un esame di coscienza. Io sono nuovo nel mondo del calcio, lui deve andare a ritroso e pensare quanti calciatori ha tolto in maniera poco elegante. Io l'ho avvisato dicendogli che c'era questa trattativa in corso, rispetto gli anziani. Lui - ripete - è anziano".

"Ora - taglia corto il n.1 blucerchiato - ci penserà la giustizia sportiva. Vado d'accordo con tutti i presidenti che non sono cattivi come lui, c'è fair play e rispetto, ma a lui a volte parte la testa e dice cose che non si possono sentire, e dire". Quanto al derby pareggiato "abbiamo avuto - commenta - occasioni entrambe. Il pari penso sia il risultato migliore".

 

mihajlovic contro reginimihajlovic contro regini

2. MIHAJLOVIC AGGREDISCE REGINI: CERTI ERRORI NON LI ACCETTO

Da “gazzetta.it”

 

I derby sono sempre difficili da dimenticare: per le vittorie, le sconfitte, o semplicemente per le emozioni. Vasco Regini ha un motivo in più per avere sempre stampato nella propria mente questo strano Samp-Genoa giocato di martedì: Sinisa Mihajlovic, il suo allenatore, è scattato dalla panchina al triplice fischio e gliene ha cantato quattro strattonandolo anche per la maglia. Poi sono intervenuti gli altri giocatori della Samp a dividerli.

 

L'EPISODIO — A scatenare la rabbia di Mihajlovic è stato un fallo ingenuo commesso da Regini al 48' del secondo tempo: l'esterno sinistro blucerchiato ha colpito Rizzo a ridosso della linea del fallo laterale con l'avversario girato di spalle. Da lì è nata la clamorosa occasione per il Genoa con la traversa di Kucka e la prodezza di Viviano su Bertolacci. La Samp se l'è cavata, ma ha rischiato. E Miha non l'ha perdonata a Regini.

 

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LA SPIEGAZIONE — "Il fatto che fosse un derby non c'entra nulla, abbiamo già preso altri gol così - spiega Mihajlovic a Sky dopo la partita -. Quando un giocatore è girato con le spalle alla porta non si devono fare questi falli. Mi dispiaceva perdere così un derby molto combattuto con tutte e due le squadre che volevano vincere. Abbiamo sbagliato occasioni clamorose con Okaka e Obiang, ma io non posso prendermela con un giocatore perché sbaglia un gol o un passaggio. Non accetto, invece, quando l'atteggiamento è sbagliato. Per me era scritto che si sarebbe preso gol in quel modo, meno male che c'è stata la grande parata di Viviano".

 

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ETO'O — Passata la rabbia, Miha applaude la sua squadra: "Sono contento di come la squadra si è espressa contro un Genoa che stava meglio di noi: è da un mese che non riusciamo ad esprimere le nostre potenzialità, ma stavolta l'abbiamo fatto".

 

Il tecnico chiarisce anche il caso Eto'o, in tribuna sabato prima che la partita fosse rinviata, e oggi impiegato solo nel finale: "Non ha rifiutato la panchina, ma ha sentito un dolore sulla coscia nella rifinitura prima della partita di sabato, abbiamo fatto degli accertamenti e non era nulla di grave. Poi ha detto al dottor che non si sentiva pronto per giocare e a quel punto era assurdo tenerlo in panchina ed è andato in tribuna, ma non si è rifiutato". A lui, almeno, non avrà nulla da dire.

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