mario orfeo pier silvio berlusconi

IL SUICIDIO RAI SUI MONDIALI: ORFEO HA RINUNCIATO E ORA MEDIASET NON GODE, STRA-GODE! IERI MESSICO-GERMANIA HA FATTO IL 39,4% DI SHARE, IN 7,4 MILIONI HANNO VISTO BRASILE-SVIZZERA. I 78 MILIONI SPESI DA PIER SILVIO SONO GIA' STATI RIPAGATI. TUTTO IL RESTO E' UTILI - IL DG RAI DISSE CHE SENZA ITALIA NON ERA SERVIZIO PUBBLICO. E ORA PRENDERÀ UN MESE DI SCHIAFFI AUDITEL - MOLLATA ANCHE LA FORMULA1, GLI UNICI EVENTI SONO STATI COPPA ITALIA E OLIMPIADI INVERNALI, UN BAGNO DI SANGUE VISTO CHE ERANO DI NOTTE…

 

1. IL SUICIDIO RAI SUI MONDIALI

DAGONEWS

 

MARIO ORFEO

"Parteciperemo, ma senza aste folli... l'eliminazione dell'Italia cambia la scelta sui diritti... È una scelta commerciale, non di servizio pubblico"...

Parole pronunciate lo scorso novembre dal dg uscente della Rai Mario Orfeo, che oggi suonano come una beffa alla luce del successo che le telecronache delle partite dei Mondiali di Russia stanno avendo sulle reti Mediaset.

 

A Cologno Monzese sono certi che l'investimento da 78 milioni di euro sarà ampiamente ripagato, mentre a Viale Mazzini, in attesa del cambio dei vertici, la stagione è praticamente già finita.

Gode Piersilvio nel leggere che Italia1 supera il 34% di share per il debutto con stecca dell'Argentina di Messi e vola saldamente sopra il 20% per i match di Francia e Croazia; percentuali che vanno oltre ogni più rosea previsione. Ieri pomeriggio Messico-Germania ha incollato 5,2 milioni di spettatori con uno strabiliante 39,4% di share, mentre Brasile-Svizzera in prima serata ha portato a casa il 36,3% con 7,4 milioni.

MARIO ORFEO

 

E siamo solo all'inizio, cosa succederà quando dai quarti di finale in poi arriveranno gli scontri diretti?

In Rai si mangiano le mani, persino il tg1 delle 13.30 è ridotto ad un misero 17,8%.

La scelta di lasciare alla concorrenza i Mondiali fa il paio con l'addio alla Formula 1, fino all’anno scorso almeno condivisa in quota parte con Sky (Rai aveva 9 dirette e 11 differite), mentre quest’anno i non abbonati al satellite potranno vedere sul servizio pubblico solo il GP di Monza.

 

Unico grande evento sportivo seguito dalla Rai quest'anno, oltre alla Coppa Italia, le olimpiadi invernali in Corea del Sud, penalizzate da un fuso orario adatto agli insonni, ma per Orfeo si trattava di un evento a cui il servizio pubblico "non può rinunciare".

 

 

 

2. MONDIALI, MEDIASET FA GOL ANCHE SENZA L’ITALIA: RICAVI PER 80 MILIONI

Michele Chicco per www.wired.it

 

 

PIER SILVIO BERLUSCONI

Senza Italia in campo, ma con un margine “interessante” per i conti di Mediaset. I Mondiali di calcio che partiranno in Russia il prossimo 14 giugno saranno visibili per la prima volta sui canali della televisione di Cologno Monzese e tutte le 64 partite, altra novità, saranno in chiaro. La società guidata da Pier Silvio Berlusconi ha acquistato i diritti televisivi per trasmettere in Italia e Spagna la competizione iridata. E se qualche timore per l’assenza degli Azzurri c’era, la scommessa sembra essere vinta: “Già oggi abbiamo superato il breakeven“, spiega Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato di Mediaset.

 

Forse la verità, camuffata da battuta, l’ha detta Diego Abbatantuono, nel corso dello show per presentare il palinsesto dedicato a Russia 2018. “Meno male che è andata così con l’Italia, altrimenti tutto questo non ci sarebbe stato”. Cifre ufficiali sul tavolo non ce ne sono, ma se l’allora nazionale di Gian Piero Ventura avesse ottenuto il pass per i gironi la competizione sarebbe costata molto di più.

 

PIER SILVIO BERLUSCONI

Con l’Italia in campo, i broadcaster avrebbero dovuto mettere sul piatto almeno 150 milioni di euro per un mese di trasmissioni, il doppio di quanto si stima siano costati a Mediaset tutti i match senza Azzurri.

 

Per ora con la vendita degli spot per i Mondiali sono arrivati ricavi per circa 80 milioni di euro, quello che sarà venduto da qui in poi andrà a ampliare i margini. Con il raggiungimento dell’obiettivo minimo prima dell’avvio della manifestazione, i Mondiali diventano per Mediaset “un evento destinato a generare margini”, sottolinea Pier Silvio.

 

 

3. I PUBBLICITARI CHE GIOCANO SULL' ASSENZA DELL' ITALIA

Alessandra Retico Per La Repubblica

 

L'Italia che non c' è ai Mondiali guarda, appassionatamente, i Mondiali. C' è stato il tempo del dolore, delle polemiche. delle accuse e della reciproca flagellazione, ora è quello di sedersi svuotati sui divani, spettatori delle storie degli altri. La pubblicità ha intuito in anticipo, come spesso succede, i desideri più profondi e i comportamenti sociali: l' assenza degli azzurri in Russia non è più e solo malinconia, ma occasione di autoironia e leggerezza ( finalmente). Molte campagne promozionali girano sul tema della perdita e insieme alla conquista di una nuova visione.

PIER SILVIO BERLUSCONI

 

Come Ibrahimovic, non convocato dalla Svezia, guarda un match al pub ( per Visa), Gianluigi Buffon per l' app di shopping Wish si gode sul sofà una partita in meravigliose pantofole con pallone di peluche in punta finché un sms non lo risveglia all' attività manuale: ma anziché parare, vestito da chef lancia uova con preziosi virtuosismi, impasta farina e inforna un dolce mentre compare il claim # TimeOn YourHands. Sì, Gigi quest' estate ce ne ha eccome di tempo libero.

 

messico germania neuer

È sempre l' ex portierone della Juventus e della Nazionale il protagonista della campagna della Birra Moretti: polo gialla, bretelle e baffi come quelli del fondatore Luigi sull' etichetta della bottiglia, un Buffon triste e col muso legge seduto al bar di un paese in un' epoca surreale mentre una banda da circo felliniano suona per le strade ( quelle in cui la Nazionale non si qualifica alla Coppa del Mondo?) lo straniante " Il Corriere dei Baffi" che lo ritrae in prima pagina a braccia incrociate sotto il titolo "Italia senza mondiale". Una voce fuoricampo dice "da quel giorno non ride più", ma poi sì, Gigi riderà alle battute senza senso di Baffo Moretti e a quelle che si possono inviare a un numero di telefono per riportare il buon umore all' ex capitano.

 

Agli spettatori è tornato e forte: boom di ascolti in questi primi giorni sulle reti Mediaset che ha scelto, finora in maniera vincente, di trasmette in chiaro. Giovedì scorso su Canale 5 oltre 7 milioni in prima serata ma era il big match delle regine Portogallo- Spagna, eppure anche Croazia- Nigeria di sabato ha sbancato all' ora di cena ( oltre 4 milioni alla tv, il 22% di share). Anche le partite di giorno incollano agli schermi e, dato sorprendente, a guardare questi Mondiali sono tantissimi giovani con una media del 48,22% di share tra i 15-24enni cioè quasi uno su due e del 43,8 dei 15-34enni.

messico germania marquez

 

I ragazzi sono forse l' avamposto della laicità? « Di certo il pubblico in generale vuole tornare a farsi raccontare delle storie in una comunicazione che era diventata troppo astratta e patinata » spiega Michele Ferrarese, direttore creativo di Fox Italy sulle cui reti passa uno spot che per lanciare il finale di stagione di Grey' s Anatomy si immerge nel clima Mondiali «in stile Carosello e con un gioco del reverse, col garbo di non offendere i tifosi: amiche sul divano con pop corn e atteggiamento tipico da maschio alpha mentre guardano la serie tv mentre i maschi, orfani del calcio, disturbano chiamando». L' altra Italia c'è.

 

svizzera brasile

 

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…