UNA BELLA FACCIA DA KOONS - L'ARTISTA SBATTE LA PORTA A FIRENZE: ''NON VOGLIONO LA MIA STATUA, E IO ME LA RIPRENDO''. MA IL FURBETTO PRETENDEVA DI TENERE LA SUA OPERA CROMATA (E SCOPIAZZATA) IN PIAZZA DELLA SIGNORIA, E IN NESSUN ALTRO POSTO. QUINDI NON ERA UN REGALO ALLA CITTÀ, MA LA RICERCA DI UNA VETRINA

Plutone e Proserpina, scopiazzato dal Ratto di Proserpina di Bernini, era in piazza da mesi, accanto a Michelangelo, per promuovere la mostra di Koons dentro Palazzo Vecchio. Finita la mostra, il comune voleva metterla in un altro posto. Ma l'artista più costoso del mondo voleva promuovere se stesso, non altre zone di Firenze...

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Ernesto Ferrara per ''la Repubblica''

koons plutone e proserpina koons plutone e proserpina

 

O piazza della Signoria o nulla. O il posto più ambito di tutti, tra il David e il Nettuno, sull' arengario di Palazzo Vecchio, oppure niente da fare. E così, siccome il sindaco Dario Nardella ha detto di no, tra Firenze e Jeff Koons è finito il love affair artistico più discusso degli ultimi mesi.

 

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Ieri l' artista contemporaneo più pagato al mondo ha annunciato l' intenzione di riprendersi la statua Pluto e Proserpina, un gigante di tre metri in acciaio inox cromato, che da ottobre era stato esposto all' ombra di Palazzo Vecchio tra le polemiche, finché lo scorso 21 gennaio, a fine mostra, una gru non l' ha rimosso per spostarlo in un deposito in attesa di nuova collocazione.

 

Almeno questo è quello che sperava Nardella, a cui l' ex marito di Cicciolina poco prima di Natale aveva manifestato la volontà di lasciare a Firenze per un lungo prestito l' opera, valore 8 milioni di euro. L' artista newyorkese invece probabilmente non aveva mai messo in conto che il suo "idolo dorato" fosse spostato da piazza della Signoria da operai in casacca, finisse in un anonimo magazzino e poi subisse addirittura lo smacco della lotteria delle location. Da settimane la discussione impazzava: dove mettere Koons?

KOONS KOONS

 

Nardella aveva accarezzato diverse idee, ma è da Koons che si sarebbe aspettato una preferenza: il cortile del rinascimentale Palazzo Medici Riccardi, il chiostro del museo del Novecento di Santa Maria Novella, la piazza del nuovo teatro dell' Opera, una periferia? Mai il sindaco ne ha parlato formalmente con l' artista. Ma il solo fatto che non abbia mai esplicitato a Koons la possibilità di dare al Pluto e Proserpina la gloria eterna di piazza della Signoria, come pure aveva chiesto l' Art Tribune, ha mandato su tutte le furie l' artista. Che alla fine è sbottato: «O l' arengario o me la riprendo».

KOONS KOONS

 

E così Nardella ieri se n' è dovuto fare una ragione: «La disponibilità di Koons a lasciare la statua a Firenze è incompatibile con il nostro progetto su piazza Signoria, che si basa su una ospitalità periodica di grandi artisti. È stata una mostra di successo. Ma va bene così, ora torna a casa». Resta ancora una volta il fantasma delle donazioni e dei prestiti di opere d' arte contemporanea che Firenze, da Moore a Wyatt, continua a non saper gestire.

 

 

 

MA UNA CITTÀ VIVA NON È UNA CORNICE

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Tomaso Montanari per ''la Repubblica''

 

Jeff Koons è la stella d' oro - placcato, come il suo idolo fiorentino - del cielo dell' arte contemporanea: l' artista americano oggi più caro. Vista da quella posizione, Firenze è solo la strepitosa location di piazza della Signoria, dove una delle civiltà più alte della storia umana ha allineato i capolavori di Donatello, Michelangelo, Cellini, Giambologna. Aggiungere il suo nome era un colpo di marketing stratosferico, per l' ex marito di Cicciolina.

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Il sindaco Nardella ha detto no. Non per le ragioni ovvie che uno immaginerebbe: ma dicendo che vuole continuare ad usare quella piazza come una location per esibizioni di sculture contemporanee. E dunque questo copione si ripeterà.

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Così le due Firenze, paradossalmente, coincidono: non una città da progettare, ma una quinta da usare come cornice.

 

Né all' artista né al sindaco viene in mente che Firenze è così bella per la cura paziente con cui ne fu pensata ogni pietra. Quella storia non è chiusa al contemporaneo: potrebbe continuare. Firenze oggi è al centro di una conurbazione che conta quasi un milione di abitanti: piena di piazze che aspettano solo un progetto. Che aspettano un sindaco e un artista capaci di non pensare solo ai loro marketing.

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