big piramide tate modern

LONDON ART - POLEMICHE A RAFFICA PER LA NUOVA ALA DELLA TATE MODERN: UNA GIGANTESCA PIRAMIDE COSTATA 260 MILIONI DI STERLINE - MA A CHE SERVE SE MANCA IN INGHILTERRA UNA FORZA CREATIVA INDIPENDENTE, IN GRADO DI SCARDINARE L’ESTABLISHMENT DELL’ARTE?

Aridea Fezzi Price per “il Giornale

 

PIRAMIDE TATE MODERNPIRAMIDE TATE MODERN

Elegante e avventurosa insieme la tanto attesa espansione della Tate Modern è salutata come un vero trionfo di architettura. Nel suo brillante recupero del mattone rosso è vista come uno schiaffo alla giungla di torri di vetro fredde e insignificanti che negli ultimi tempi ha invaso Londra.

 

In costruzione da anni, la nuova ala della galleria d' arte moderna e contemporanea più popolare del mondo, aprirà al pubblico il 17 giugno con sfarzo di eventi presieduti da Sir Nicholas Serota, il suo direttore massimo. Firmata dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron la nuova struttura si innesta sapientemente sull' antico edificio, rispettando, grazie anche all' uso del mattone rosso, la muratura del capolavoro di Scott.

 

PIRAMIDE TATE MODERN 2PIRAMIDE TATE MODERN 2

«La grande sfida, dichiara Jacques Herzog, era di far sembrare tutto come un edificio unico, con una diversa atmosfera ma lo stesso organismo». Gli architetti hanno collaborato con il designer Jasper Morrison e con l' architetto del paesaggio Günther Vogt, gli stessi che lavorarono al precedente progetto della Tate Modern. Ora l' opera è completa. Se la Turbine Hall è la navata dei questa cattedrale dell' arte e la ciminiera il suo campanile, il nuovo imponente volume ne è lo svettante capitolo.

 

JACQUES HERZOGJACQUES HERZOG

Un lavoro imponente che ha ritardato l' inaugurazione, la nuova ala doveva essere pronta per le Olimpiadi del 2012, e fatto salire il costo a 260 milioni di sterline, stanziate dalla Greater London Authority. La nuova struttura è una forma complessa, rivestita da un sofisticato velo di mattoni perforati disposti in modo asimmetrico per un altezza di dieci piani e interrotto da nastri di finestre.

 

All' interno il volume è suddiviso in due sezioni, la Switch House e the Tower. La prima è un blocco rettangolare a quattro piani subito adiacente la Turbine Hall, ogni piano di 64 metri per 15 metri per 5 di altezza, ampliando così lo spazio espositivo della Tate Modern del 60%. Nella Torre si snodano scaloni di cemento a curve fra piani e saloni, fino a una terrazza panoramica. La nuova struttura permetterà un riallestimento della collezione permanente, nuovi spazi didattici, laboratori...

alexander calder alla modern tate  2alexander calder alla modern tate 2

 

Un nuovo spazio dunque per accogliere il pubblico della Tate Modern che oggi conta più di 5 milioni di visitatori l' anno e per divulgare l' opera di artisti emergenti di tutto il mondo. In un Paese che ha sempre privilegiato l' arte dell' 800 e si è svegliato tardi al richiamo dell' arte moderna e contemporanea, la Tate Modern nel suo insieme è indubbiamente un trionfo. Ma non mancano le polemiche.

 

Era davvero necessaria una piramide da 260 milioni di sterline quando ciò che in realtà manca in Inghilterra è una forza creativa indipendente capace di spezzare la supremazia dell' establishment dell' arte? E si invoca l' esempio degli Impressionisti che voltarono le spalle al Salon e al suo potere culturale.

alexander calder alla modern tate  1alexander calder alla modern tate 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...