donald trump jerome powell

ABBIATE FED - TRUMP HA NOMINATO JEROME POWELL COME NUOVO PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, MENTRE WALL STREET INCASSA IL 55° RECORD NELL’ERA DEL PUZZONE - ‘IL MERCATO DEL LAVORO CONTINUA A RAFFORZARSI, L’ATTIVITÀ ECONOMICA CRESCE’, ANNUNCIA IL FOMC, IL BRACCIO DI POLITICA MONETARIA CHE HA LASCIATO I TASSI INVARIATI

Al.An. per ‘Il Sole 24 Ore

 

JANET YELLEN JEROME POWELL

La Casa Bianca ha notificato al governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, 64 anni, che è lui il prescelto per la prossima presidenza della banca centrale. Secondo il Wall Street Journal il presidente Donald Trump ha già parlato con Powell martedì. Trump ha puntato quindi sul repubblicano Powell per sostituire Janet Yellen, il cui mandato scade a febbraio 2018. L’annuncio formale è atteso per domani.

 

Come previsto, intanto, la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi all'1-1,25%, livello a cui furono portati lo scorso giugno con una stretta di 25 punti base; allora la banca centrale americana aveva annunciato il secondo rialzo dei tassi dell'anno in corso, il quarto da giugno 2006. La decisione è stata annunciata dal Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della Fed, al termine della sua settima e penultima riunione del 2017, iniziata ieri. Circa il nuovo rialzo dei tassi atteso nel meeting di dicembre, non sono arrivati segnali contrari. Intanto la riduzione storica del bilancio, iniziata in ottobre, «sta procedendo». Wall Street ha reagito tiepidamente, con guadagni moderati.

 

JEROME POWELL

«Il mercato del lavoro - è l’analisi del Fomc - ha continuato a rafforzarsi e l’attività economica è cresciuta a passo sicuro» nonostante i danni miliardari (quindi la crescita del Pil sarebbe stata anche maggiore) causati dai recenti uragani Harvey e Irma, che hanno colpito rispettivamente Texas e Florida. La Federal Reserve continua ad aspettarsi che l'economia americana vada in modo tale che «aggiustamenti graduali» dei tassi saranno necessari. Nel documento, ancora una volta, l'istituto spiega che «probabilmente» i tassi, «per un po’, resteranno sotto i livelli che ci si aspetta prevalgano nel lungo termine. Tuttavia, il percorso effettivo... dipenderà dall'outlook economico così come emergerà dai dati in arrivo».

 

Questo porta gli investitori a continuare ad aspettarsi una stretta nell'ultima riunione del 2017, quella in calendario il 12 e 13 dicembre. Stando alla fotografia scattata dalla banca centrale Usa, il tasso di disoccupazione è «sceso ulteriormente» (a settembre è stato al 4,2% e dovrebbe restare a tale livello a ottobre). Le spese delle famiglie «si sono espanse a passo moderato», come detto nel documento di settembre, e la crescita degli investimenti fissi da parte delle aziende «è accelerata nei trimestri recenti»; anche in questo caso la frase è rimasta invariata rispetto alla riunione precedente.

DONALD TRUMP JEROME POWELL

 

La Fed ha sottolineato che i prezzi della benzina sono saliti per via degli uragani, che hanno mandato in tilt il centro nevralgico del settore energetico Usa, «spingendo l'inflazione a settembre. Tuttavia l'inflazione per altre voci come generi alimentari ed energia rimane soft». Il dato resta infatti sotto il tasso di crescita annua del 2% a cui punta la Fed.

 

Trump: Yellen «eccellente», ma sceglie Powell

«Eccellente». Così Donald Trump ha definito oggi Janet Yellen, il governatore della Federal Reserve il cui mandato scadrà nel febbraio del 2018. Le parole del presidente degli Stati Uniti sono arrivate prima di un incontro nella Cabinet Room della Casa Bianca con la sua squadra di governo. Domani è attesa la consacrazione del prossimo governatore della banca centrale Usa; in pole position c’era fino a poche ore fa Jerome Powell, dal 2012 membri del board della Fed. In serata la conferma che proprio a Powell è già stata comunicata la nomina dalla Casa Bianca, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

 

Il 25 ottobre, Trump aveva definito «magnifica» la prima donna arrivata alla guida della Fed: l'aveva voluta nel 2014 l'allora presidente Barack Obama. In quel giorno aveva detto che lui e il governatore della banca centrale Usa stanno «andando bene» insieme, riferimento al rally di Wall Street di cui ripetutamente si attribuisce i meriti.

JANET YELLEN

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”