ALZANO IL POLVERONE DI "MAFIA CAPITALE" PER QUATTRO RUBAGALLINE CHE RIFILAVANO MILLE EURO DI STECCA MENTRE LA TIRRENO POWER DI VADO LIGURE, QUANDO ERA PROPRIETÀ DI DE BENEDETTI (39%) E GAZ DE FRANCE (50%) HA INTASCATO 1 MILIARDO DI UTILI GRAZIE AGLI "ABUSI DI POTERE DI POLITICI, DIRIGENTI E FUNZIONARI" - MA SU QUEST'INCHIESTA SI VERSERÀ POCHISSIMO INCHIOSTRO...

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

 (ANSA) - La centrale a carbone Tirreno Power di Savona era un business, tanto che uno dei componenti del collegio sindacale della società ammette davanti agli inquirenti che "piovevano soldi come se fosse latte dal rubinetto". Lo scrive la Procura della Repubblica che l'altro ieri ha chiuso l'indagine con la notifica a 86 indagati.

 

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

Per la Procura, la Tirreno Power ha procurato ingenti profitti in 11 anni ai proprietari, circa un miliardo di euro, e garantito la "distribuzione effettiva di utili ai soci pari ad almeno 700 milioni", ma l'azienda non ha reinvestito a sufficienza per ridurre l'inquinamento, anche grazie agli interventi di politici e amministratori di comuni, provincia e regione. Nel periodo 2002-2013, si legge negli atti, i gruppi VL3 e VL4 della centrale hanno prodotto oltre 44 mila GWH, portando nelle casse oltre mille milioni di euro. Tirreno Power poteva infatti distribuire nel periodo 2006-2009 dividendi lordi per oltre 280 milioni di euro.

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

 

Nelle 44 pagine di avviso di conclusione indagini, la Procura evidenza come nonostante gli ingenti profitti solo nel maggio 2014 l'azienda ha proposto interventi migliorativi per circa 100 milioni. Gli interventi, è la tesi degli investigatori, avrebbero consentito di ridurre l'inquinamento e interrompere la catena di decessi, 427 tra il 2000 e il 2007, di ricoveri di bambini, 433 tra 2005 e 2010, e di adulti (2161 in 5 anni) per patologie respiratorie o cardiovascolari.(

 

Politici, amministratori e funzionari avrebbero abusato del loro potere con pressioni per garantire l'apertura della centrale. Il particolare emerge anche dalle contestazioni a Renzo Guccinelli, ex assessore regionale allo Sviluppo economico. "Per adeguarsi alle richieste della società - scrivono i pm nell'avviso di conclusione indagini - in persona di Enrico Erulo, arrivava a proporre alla Minervini (dirigente regionale) la modifica dei valori limite di Co previsti nella delibera già adottata senza richiedere alla giunta una nuova delibera di modifica, con contenuti corrispondenti alle richieste dell'azienda".

sorgenia LOGOsorgenia LOGO

 

Secondo la Procura, la Minervini "concordava con Marco Correggiari (funzionario della Provincia di Savona) la predisposizione delle bozze di delibera delle rispettive giunte lasciando in bianco i numeri per consentire all'azienda di dire l'ultima parola attraverso Correggiari che manteneva i contatti, a livello operativo qualificato, con una fonte interna all'azienda, da identificarsi in Alessandro Colaprico e ottenendo, su ciascuna voce emissiva, il 'concerto' aziendale".

LOGO GDF SUEZLOGO GDF SUEZ

 

L'inchiesta era iniziata tre anni fa e si basa su una superperizia affidata a tre specialisti. Tra gli indagati Mariano Grillo, direttore del Ministero dell'Ambiente dove è responsabile della Divisione Valutazioni Ambientali. Indagati anche otto membri della Commissione ministeriale Ippc (Integrated Pollution Prevention and Control) e tre della commissione Via (Valutazione impatto ambientale del Ministero).

 

rodolfo E carlo de benedetti lap rodolfo E carlo de benedetti lap

Secondi i magistrati "in spregio alle norme di legge a tutela della salute e dell'ambiente" avrebbero procurato "un ingiusto vantaggio patrimoniale a Tirreno Power" concedendo "autorizzazioni necessarie a consentire la lucrosa ripresa dell' attività produttiva dei gruppi a carbone esistente alle condizioni dettate dall'azienda" e avere favorito l'azienda "con l'artificiosa e scientificamente infondata negazione del disastro".

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…