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C’è un addio che farebbe molto, ma molto male ,a Silvio Berlusconi e non è quello del riottoso Raffaele Fitto. Secondo indiscrezioni milanesi, Fedele Confalonieri starebbe meditando un gesto choc: le dimissioni da tutte le cariche per dare un segnale forte all’ex Cavaliere. Insomma, addio Mediaset, ma anche Giornale, Mondadori e poltrone confindustriali.
RENZI SALUTA CONFALONIERI DOPO LA D URSO
L’anziano presidente Mediaset (classe 1937), vero baluardo dell’impero del Biscione e amico di gioventù del Banana, non ha certo intenzione di tradire Silvio, tanto meno in un momento di grave difficoltà politica, ma vuole semplicemente farlo ragionare. Insomma, dimissioni come estremo atto di affetto.
Il Confa sa perfettamente che Mediaset è allo sbando, tanto è vero che ne perora la vendita al miglior offerente. Da presidente non vede un futuro per l’azienda dopo lui e Silvio, anche perché Pier Silvio, vicepresidente operativo, è letteralmente sparito dai radar con un’assenza – o un disimpegno – che ha fatto infuriare anche la sorella Marina. In questa situazione, per stringere alleanze o cominciare a vendere, non si può avere contro la politica e allora Confalonieri non si stanca di ripetere all’amico Silvio che è un errore tragico pensare di rompere con Matteo Renzi.
Non lo convincono i discorsi che fa il Cav, quando parla di un semplice abbaiare per poi andare a trattare su basi migliori un nuovo accordo con l’inquilino bulletto di Palazzo Chigi.
Confalonieri, spalleggiato da Gianni Letta, ritiene che la Forza Italia balcanizzata di oggi non sia in grado di spaventare nessuno a parte il suo fondatore e che Renzi abbia pronte maggioranze di scorta, tra ex grillini e senatori del Gal come Naccarato.
Insomma, tanto varrebbe ricucire al più presto, ovviamente cambiando ambasciatori. Perché Confalonieri accusa Denis Verdini di eccessiva debolezza nei confronti di Renzi, quasi che il senatore toscano, alla resa dei conti, fosse più renziano che berlusconiano.
PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI
Confalonieri invece è più berlusconiano di Berlusconi, solo che la pensa diversamente, in questa fase. E allora ecco l’ipotesi delle dimissioni come segno di allontanamento (temporaneo) da Arcore per riportare l’amico Silvio sulla retta via. La via del patto con Renzi.
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