UN BELLINI DI TRAVERSO – ARRIGO CIPRIANI CHIUDE IN ROSSO IL BILANCIO DELL’HARRY’S BAR - TRA LE CAUSE, L’AUMENTO DELLE MATERIE PRIME PER COCKTAIL E PIATTI TIPICI – CHIESTA LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE EQUITALIA
Ancora conti difficili per Arrigo Cipriani, il mitico ristoratore dell’Harry’s Bar di Venezia. Il bilancio 2016 della Cipriani srl, infatti, si è chiuso con una perdita di oltre mezzo milione di euro (riportata a nuovo) rispetto al miniutile di 58mila euro del 2015, a fronte di ricavi scivolati a 7,2 milioni rispetto ai quasi 8 milioni del precedente esercizio.
Ernest Hemingway Giuseppe Cipriani Harrys Bar Venezia
Cipriani srl è controllata dalla lussemburghese C Management di cui azionista importante è il fondo di private equity Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluigi D’Avanzo che nella città della Laguna è particolarmente attivo avendo rilevato l’Hotel Bauer. La Cipriani, recentemente trasformatasi da spa in srl per ridurre i costi, ha visto contrarsi seccamente il margine operativo lordo che anno su anno è scivolato da 490mila a meno 4mila euro.
Diminuzione dovuta, come Cipriani spiega nella relazione sulla gestione, ai “costi esterni di approvvigionamento” mentre il risultato anteimposte da positivo per 415 mila euro è diventato negativo per 430mila euro causa l’ammontare degli interessi sul debito bancario, pari a 3,8 milioni, oggetto due anni fa di rinegoziazione.
Se il bilancio 2017 beneficerà probabilmente di risparmi per 400mila euro dovuti alla presentazione a Equitalia, fatta quest’anno, della “Dichiarazione di adesione alla definizione agevolata” (“Rottamazione delle cartelle”), Cipriani spiega che il rendiconto 2016 è stato comunque redatto nel presupposto di continuità aziendale visto che tra il 2015 e lo scorso anno la C Management ha versato in conto capitale 400mila euro e ha rinunciato a crediti per circa 193mila euro.